L’ annuncio e il flop.
“Questa “ riforma “ va riscritta daccapo. Dobbiamo impegnarci nel progetto di un altro regime di rapporti tra politica ed amministrazione, che superi le serie insufficienze di quello finora vigente evitando le distorsioni e i pasticci di quello appena abortito, da proporre al quadro politico che uscirà dalle prossime elezioni. Nuovo regime che coniughi mobilità e diritto all’ incarico, autonomia nell’ esercizio della funzione dirigenziale e valutazione effettiva delle competenze dimostrate e dei risultati raggiunti. E’ possibile. Numerosi esperti, in diversi campi, sono interessati o coinvolgibili in questo progetto, che può tener conto delle esperienze di diversi Paesi. Solo, non c’è molto tempo. “
