27/08/2019 – Atteggiamenti ostili del dipendente vessato non escludono il mobbing

Atteggiamenti ostili del dipendente vessato non escludono il mobbing

di Daniela Dattola
 
Se il datore di lavoro pubblico pone in essere sul luogo di lavoro una serie di condotte vessatorie ai danni di un dipendente realizza comportamenti destinati ad opprimerlo consapevolmente e ciò integra di per sé un palese coefficiente intenzionale.

Di conseguenza, il lavoratore vessato, ai sensi dell’articolo 2087 del Codice civile, ha diritto a richiedere il risarcimento dei danni patiti, essendo integrata appieno la relativa fattispecie di mobbing.

L’eccezione formulata dal datore di lavoro circa gli asseriti atteggiamenti ostili che sarebbe stati serbati dal dipendente non può condurre ad una decisione di segno contrario, dal momento che il datore di lavoro non è in ogni caso legittimato, per ciò solo, a tenere comportamenti di tal fatta. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, sentenza n. 18808/2019.

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