26/08/2019 – Che cos’è l’accesso civico generalizzato?

Che cos’è l’accesso civico generalizzato?

Una recente sentenza del TAR Campania ( n.2486/2019), scritta da una dei più autorevoli studiosi dell’accesso e della trasparenza pubblica, Anna Corrado, ha operato una ricostruzione sistematica dell’istituto, tracciandone anche i punti di continuità e di differenza con le altre forme di accesso, soprattutto di quello documentale, nell’ambito di una interessante vicenda scaturita da un contenzioso tra un comune campano ed un operatore commerciale il quale, vedendosi sospesa l’attività di somministrazione a causa dell’assenza di certificato di agibilità dei locali oggetti di istanza di condono in corso di istruttoria ed essendo risultato soccombente nel giudizio impugnatorio innanzi al giudice amministrativo, aveva avanzato -sia ai sensi dell’art 22 della legge 241/90 che dell’art 5 comma 2 del dlgs 33/2013- una istanza, puntualmente respinta dal comune in quanto “massiva ed emulativa”, di ostensione di tutte le licenze commerciali rilasciate nel territorio comunale, di eventuali agibilità provvisorie relative a locali commerciali e delle istanze di condono edilizio in corso di istruttoria. Il TAR ha accolto il ricorso limitatamente alla fondatezza dell’istanza di accesso civico generalizzato, di cui ha offerto una ricostruzione “dichiaratamente” oltre il dato letterale della norma. Il consiglio di Stato con sentenza 5702 del 13.8.2019 ha annullato la sentenza, offrendo una ricostruzione opposta dell’istituto -già propugnata in dottrina da Tiziano Tessaro- che “non può mai essere piegato ad interessi egoistici” e deve essere ancorato alle finalità pubbliche sottese alla norma che lo ha introdotto.
Consiglio la lettura integrale di entrambe le sentenze: anche al fine di prendere atto della difficoltà concreta ad inquadrare le sempre più invasive richieste di accesso agli atti.
Serve chiarezza anche su questo fronte.
Vito Antonio Bonanno

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