21/04/2020 – Il governo fissa le regole per le Regioni che vogliono riaprire – Devono garantire di avere ospedali Covid a disposizione e luoghi per la quarantena dei positivi

Il governo fissa le regole per le Regioni che vogliono riaprire – Devono garantire di avere ospedali Covid a disposizione e luoghi per la quarantena dei positivi
 
Le Regioni che vogliono partire prima del 4 maggio 2020 dovranno garantire di avere a disposizione ospedali Covid e luoghi dove tenere in quarantena i positivi. È questa, scrive il Corriere della Sera, la condizione posta dal governo per sbloccare già il 27 aprile le aziende del settore auto, edile e moda. Altrimenti le riaperture cominceranno dalla settimana successiva. Saranno scaglionate in base alle tabelle dell’Inail che misurano il rischio per i lavoratori. Negozi e aziende avranno l’obbligo di autocertificarsi per dimostrare di essere in regola con le nuove norme per il contenimento del contagio da coronavirus. Poi scatteranno i controlli e chi non si sarà adeguato rischia la sospensione della licenza o la chiusura. Entro questa settimana il presidente del consiglio Giuseppe Conte dovrebbe annunciare le linee guida in modo che tutti possano adeguarsi. Gli scienziati avrebbero suggerito di sottoporre un campione di cittadini a un test psicologico per verificare quanto tempo ancora siano in grado di sopportare il lockdown. Uno strumento che servirà anche a modulare i prossimi messaggi pubblici e le successive scelte. Soprattutto per garantire quella tenuta sociale che ha finora retto ma che dopo un mese e mezzo rischia di vanificare quanto fatto finora. La riorganizzazione della fase 2 terrà conto di tutti i suggerimenti che provengono dai vari gruppi di lavoro e saranno inseriti nel decreto del governo. Per garantire il rispetto delle norme aziende e negozi dovranno compilare un modulo che autocertifica il rispetto delle prescrizioni imposte su dotazioni dei dispositivi di sicurezza personale, sanificazione, presenza del medico e tutte le altre regole che saranno diversificate a seconda delle filiere. Dovranno essere in ogni caso garantiti turni diversificati per i lavoratori e privilegiato lo smart working. Per i bar e i ristoranti la riapertura appare ancora lontana rispetto all’inizio della fase 2. Le tabelle Inail assegnano infatti a questi luoghi di ritrovo un livello di rischio elevato. Dunque si sta valutando la possibilità di concedere ùoltre alle consegne a domicilio che già vengono effettuateù il servizio da asporto. In questo caso l’ingresso sarà scaglionato, così come già avviene per tutti gli altri negozi già aperti, e calcolato sulla base della metratura dei locali. La misura rimane quella di 40 metri quadri fissata nell’ultimo decreto dove possono entrare due dipendenti e un cliente.
“Abbiamo chiesto a tutti i presidenti di regioni di attenersi alle linee generali del governo per evitare confusione e che si sovrappongano i provvedimenti. Poi, è chiaro che loro possono intervenire ma in quello che è l’ambito di concessione generale che viene dal governo”, afferma la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ai microfoni di Rtl a proposito delle richieste sull’allentamento del lockdown portate avanti da alcune Regioni. “Invito i governatori a non fornire risposte disordinate e a confrontarsi con il governo. Si tratta di mettere da parte le divergenze politiche per lavorare meglio”, aggiunge Dadone sottolineando che “nell’attuale situazione bisogna evitare di creare troppe aspettative, perche’ si rischia di vanificare i risultati raggiunti finora”.

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