18/04/2020 – Le ferie e il Covid-19

Le ferie e il Covid-19
PUBBLICATO IL 17 APRILE 2020 DA GIANLUCA BERTAGNA
 
Senza essere virologi o medici specializzati, tutti abbiamo capito che la diffusione del Covid-19 attacca e colpisce l’istituto delle ferie dei dipendenti pubblici. Non tutte. Il Coronavirus è intelligente e, infatti, riesce a tenere separate le ferie pregresse dalle ferie dell’anno 2020. Solo quest’ultime, ahimè, vengono inghiottite dal virus e diventa impossibile farle usufruire ai dipendenti.
La cosa è curiosissima. Provo a spiegarla meglio.
Nella normalità delle cose è sempre funzionato che le ferie di un determinato anno vadano utilizzate nel medesimo esercizio, salvo eventi eccezionali. In virtù delle norme vigenti si crea, addirittura, in capo al datore di lavoro una specie di obbligo nel coordinare e programmare le ferie dei propri lavoratori. Tra l’altro, con il divieto generalizzato di giungere alla monetizzazione delle stesse, va da sé che l’obiettivo di utilizzare tutte le ferie nell’anno di competenza è dimostrazione di sana gestione delle risorse umane nonché di rispetto delle disposizioni normative. Le cose stanno così, senza girarci troppo attorno.
Quindi, anche per il 2020, le ferie di competenza del 2020, vanno gestite e utilizzate nel 2020.
Poi arriva il Coronavirus che infetta il sistema e che, giustamente, impone a tutti di lavorare da casa. Attenzione: non di “stare a casa”, ma di “lavorare da casa”. Il che significa che c’è una prestazione lavorativa. Quindi, di conseguenza, per esonerare il dipendente da una prestazione lavorativa, vanno utilizzati gli istituti del CCNL. Tra questo, ovviamente, anche quello delle ferie.
Per fare “chiarezza” giunge l’art. 87 del d.l. 18/2020 che afferma che tra gli strumenti che un datore di lavoro ha per gestire la situazione di emergenza ci sono i permessi, i congedi e anche l’utilizzo delle “ferie pregresse”. E ci mancherebbe altro.
La lettura che il Dipartimento della Funzione Pubblica fa di questa norma è che “ferie pregresse” vuol dire “ferie di competenza degli anni 2019 e precedenti”. Anche il servizio ispettivo dello stesso DFP dice che non rientrerebbero nel concetto di ferie pregresse o di congedo le ferie dell’anno corrente. Interpretazioni, certo, che fanno però sorridere nell’incapacità di prendere una netta posizione lasciando il fianco aperto alle entrate a gamba tesa dei sindacati.
Il fatto è che veramente si sta raggiungendo l’assurdo.  E mi spiego. Ci sono due modi di leggere questa situazione. Eccole qua.
Partendo dal fatto che l’obiettivo è che i dipendenti o lavorino da casa o stiano a casa durante l’emergenza sanitaria, possiamo riassumere così i “verdetti” sull’utilizzo delle ferie di competenza:
  1. L’art. 87 del d.l. 18/2020 individua degli strumenti per aiutare il datore di lavoro a tenere lontano i dipendenti dalle sedi operative. Strumenti in più rispetto ai soliti a disposizione.
  2. L’art. 87 del d.l. 18/2020 individua gli unici e soli strumenti utilizzabili, cancellando dal sistema tutti gli istituti contrattuali non citati dalla norma.
Solo la soluzione numero 1 è quella giusta. E il virus lo sa. Ne sono certo.

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