18/02/2020 – Equo indennizzo: il Viminale riepiloga gli adempimenti per il personale della polizia municipale

Equo indennizzo: il Viminale riepiloga gli adempimenti per il personale della polizia municipale
di Stefano Manzelli – Funzionario di polizia locale, consulente enti locali
 
Gli operatori della polizia municipale possono beneficiare degli istituti dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio a prescindere dalla dimensione demografica del proprio ente. In ogni caso spetterà ai comuni anticipare questi importi e richiedere il rimborso periodico al Viminale. Lo ha ribadito il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero dell’interno con la circolare n. 6 del 14 febbraio 2020. Dal 6 dicembre 2011, a seguito del decreto “Salva Italia”, al personale della polizia municipale sono stati temporaneamente negati l’infermità per causa di servizio, il rimborso delle spese di degenza, l’equo indennizzo e la pensione privilegiata. In pratica per un operatore di polizia locale che restava coinvolto in un sinistro in servizio erano guai seri. Senza particolari tutele (eccetto quelle Inail) e con il rischio di essere addirittura licenziati se ritenuti inidonei a qualsiasi mansione. Dal 22 aprile 2017, data di entrata in vigore della L. n. 48/2017 (di conversione del D.L. n. 14/2017), si è posto finalmente un rimedio parziale al severo provvedimento del governo Monti. Il procedimento per l’accertamento della dipendenza da causa di servizio è regolamentato dal D.P.R. n. 461/2001. In pratica l’art. 2 di questo provvedimento dettaglia la procedura formale per il riconoscimento della causa di servizio. A cui può far seguito anche la richiesta di equo indennizzo ovvero un rimborso forfettario per il danno subito. Pur non essendo letteralmente richiamata è evidente che la procedura per l’accertamento dell’infermità per causa di servizio si deve intendere ripristinata, unitamente all’equo indennizzo conseguente. Anche il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio consegue inoltre all’accertamento della menomazione dell’integrità fisica dell’operatore per motivi di lavoro. Con il decreto interministeriale 4 settembre 2017 sono state specificate alcune questioni, come per esempio che il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio non potrà riferirsi alle cure balneo-termali, idropiniche e inalatorie. Per il resto i comuni sono i destinatari del provvedimento di rimborso. In pratica spetterà all’ente locale provvedere all’anticipo delle spese richiedendo in via informatica entro il 31 marzo di ogni anno il rimborso al ministero dell’interno. La richiesta di rimborso in esame è inoltrabile unicamente dai comuni in modalità telematica e l’invio del certificato è obbligatorio solo qualora si intenda richiedere il contributo. La Circolare di san Valentino chiarisce la possibilità di rettificare le istanze già trasmesse, attraverso la formulazione di una nuova richiesta, che annulla, sostituendo, quella inoltrata ma errata. Nell’ipotesi ove l’importo complessivo da rimborsare ai comuni, per ciascuna annualità, risulti maggiore rispetto all’effettiva disponibilità di bilancio, a ogni ente verrà corrisposto un acconto in misura proporzionale. Pertanto, il saldo verrà corrisposto a seguito del completamento delle procedure di integrazione delle risorse. L’entità degli importi verrà pubblicato sul portale web istituzionale della Direzione centrale della finanza locale

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