14/01/2016 – a proposito del proliferare dei pareri …

 Il guaio è che siamo un Paese dove tutti invocano la “giustizia” contro chi faticosamente esercita le funzioni pubbliche. Costoro sono ormai totalmente (in parte giustamente… ma solo in parte) screditati. Ed allora, l’operatore medio (che non sia in malafede o che non sia un pescecane) cerca il supporto di Qualcuno che – nel disastroso stato del disordinamento giuridico – gli offra un appiglio. Per lo più si tratta di appigli “negativi” ossia utili a negare la fattibilità di una cosa piuttosto che affermarla. Bisognerebbe smetterla con il sostenere tesi oltranzistiche (di ogni segno). Bisognerebbe ristabilire alcuni fondamentali: i magistrati facciano i magistrati; il controllo amministrativo sia affidato ad organi amministrativi…. Il legislatore smetta per un (bel) po’ di intossicarci… Le autorità indipendenti, se proprio vogliamo tenerle in vita, si rimbocchino le maniche e scendano dal loro comodo pulpito ed aiutino le amministrazioni in difficoltà piuttosto che semplicemente sentenziare e sanzionare. Un Paese di gente che sentenzia e sanziona non solo non ha futuro ma neppure presente. Il vero controllo “collaborativo” è quello che aiuta a fare bene, sporcandosi le mani con la realtà, e non quello di chi predica a cosa fatte.

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