08/08/2015 – La sostanziale soppressione dei segretari comunali: una responsabilità politica gravissima

In una fase storica di crisi congiunturale gravissima che ha superato quella del 1929, di disoccupazione crescente e di precarizzazione del lavoro, di conseguente aumento del debito pubblico e privato, di scelte di politica economica procicliche (vedi sciagurato governo Monti e successivi).

In una fase di crollo evidente e conseguente della domanda aggregata e quindi di peggiormento costante del rapporto debito pubblico PIL a cui si cerca di porre un rimedio che aggrava il male attraverso tagli ai servizi, alla spesa pubblici e al welfare.

Ecco: la risposta è arrivata. La riforma strutturale che ansiosi gli Italiani aspettavano che finalmente si aggiunge alle molte altre di cui già si registrano gli effetti benefici e determinanti per il rilancio del Paese ( Jobs Act, “abolizione” delle province). E’ arrivata la riforma della pubblica amministrazione. Finalmente è legge! Titolano giornali e organi di informazione nutriti dal minculpop renziano dove i tweet hanno preso il posto della veline.

Peccato che non si stata approvata alcuna riforma, come si è cercato di far credere al popolo,  in quanto sono solo state approvate  le “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” il che significa, come noto che nulla è innovato nell’ordinamento fino a quando (fra 12, 18, boh! mesi) il Governo, se nel frattempo sarà rimasto in carica (non mettiamo limiti alla divina provvidenza), avrà emanato i Decreti legislativi, che, avendo forza di legge, costituiranno la “vera riforma”.

Il valore di tale riforma , quando veramente sarà stata fatta, è enorme, per il rilancio del Paese, per  ridargli competitività e far finalmente vedere i sorci verdi a Tedeschi e Cinesi (che intanto si stanno comprando a pezzi i maggiori asset industriali italiani).

Come non stupire di fronte alla valenza quasi rivoluzionaria rappresentata dalla soppressione del Segretario Comunale, arcaica e anacronistica sopravvivenza di un’Italia ottocentesca. Ora al “Segretario Comunale” viene sostituito da una figura totalmente innovativa e profondamente mutata nella sua essenza e nel ruolo denominata:

“dirigenteapicaleunicoconcompitidiattuazionedell’indirizzopoliticodicoordinamentodellattivitàamministrativaecontrollodellalegalitàdellazioneamministrativa”.

Si sa che qualcuno scontento c’è sempre, il nostro è un Paese così. Sono in particolare gli ufficiali di anagrafe. Provate voi ad andare allo sportello a rinnovare la carta d’identità e alla voce: professione, dove prima dichiaravate “Segretario comunale “,  pretendere giustamente,  dopo la riforma epocale-strutturale, che venga indicato:

“dirigenteapicaleunicoconcompitidiattuazionedell’indirizzopoliticodicoordinamentodellattivitàamministrativaecontrollodellalegalitàdellazioneamministrativa”.

Si sta pensando a modelli di carta di identità allungata oppure dotata di apposito microchip.

Vabbè, dai, qualche effettino collaterale ci può pur essere quando sono in gioco le grandi riforme strutturali e progressiste no?

Quindi non perdiamo tempo con le minuzie e invece dedichiamoci alla lettura compiaciuta (la patria è sempre la patria) dei commenti entusiatici comparsi sulla grande stampa economica internazionale, dalla Cina, all’Europa, agli Stati Uniti, per un’altra riforma strutturale che fa salire il nostro Paese alla ribalta internazionale per modernità e competitività: dal Corpo forestale dello Stato si passa ai Carabinieri forestali. E qui, pensate, non ci sono neanche problemi con gli ufficiali d’anagrafe!

Per passare dall’ironia ad una considerazione seria: oggi i Segretari comunali sono l’elite della dirigenza comunale per percorsi formativi e professionali. La sostanziale soppressione della loro caratterizzazione attraverso sia la soppressione dell’albo che, conseguentemente, della specifica formazione presupposta all’accesso al medesimo, rappresenta una responsabilità politica gravissima prodotto di opportunismo, ignoranza e superficialità di cui questa classe politica prima o poi arriverà a rispondere….anche se sarà troppo tardi.

 

Daniele Perotti

Segretario generale Comune di Bergamo

 

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