06/06/2019 – Adottate le regole per stimare l’impatto dei grandi progetti sulla salute pubblica

Adottate le regole per stimare l’impatto dei grandi progetti sulla salute pubblica

di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale
A mente dell’art. 5, comma 1, lett. b-bis), D.Lgs. n. 152 del 2006, la Valutazione di impatto sanitario (VIS) rappresenta un elaborato predisposto dal proponente sulla base delle linee guida adottate con decreto del Ministro della salute, che si avvale dell’Istituto superiore di sanità, al fine di stimare gli impatti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione e l’esercizio del progetto può procurare sulla salute della popolazione.
La VIS rientra nell’ambito di applicazione della Direttiva 2014/52/UE del 16 aprile 2014, che modifica la Direttiva 2011/92/UE, concernenti la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Direttiva recepita in Italia con l’art. 14Legge europea n. 114 del 2015 e col D.Lgs. n. 104 del 2017.
L’art. 9L. n. 221 del 2015 ha disposto la VIS per i progetti riguardanti le centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica superiore a 300 MW e gli impianti di raffinazione, gassificazione e liquefazione. In attuazione di tale art. 9, l’Istituto superiore di sanità ha elaborato le “Linee guida per la valutazione di impatto sanitario (VIS)”, dando così concretizzazione anche all’art. 5 del citato D.Lgs. n. 152 del 2006.
Il documento rappresenta un modello di riferimento per i progetti sottoposti alla valutazione delle autorità regionali, al fine di avere una metodologia uniforme a livello nazionale per poter valutare congiuntamente gli impatti che il progetto può avere sulla salute.
La VIS
La VIS è uno strumento a supporto dei procedimenti amministrativi e dei processi decisionali riguardanti piani, programmi e progetti sottoposti a valutazione d’impatto ambientale (VIA). In analogia a quest’ultima, la valutazione dell’impatto sulla salute deve considerare gli effetti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione dell’opera può produrre sulla salute di una popolazione.
Rappresenta dunque una combinazione di procedure, metodi e strumenti che consentono di valutare i potenziali e, talvolta, non intenzionali effetti di una politica, piano, programma o progetto sulla salute di una popolazione e la distribuzione di tali effetti all’interno della popolazione esposta, individuando le azioni appropriate per la loro gestione.
Come tale si colloca a fianco della VIA, con l’obiettivo di integrare gli effetti sulla salute nelle attività di valutazione degli impatti ambientali delle opere sui territori.
Il decreto
Col D.M. 27 marzo 2019 il Ministero della Salute adotta formalmente le Linee guida per la valutazione di impatto sanitario di cui all’art. 5, comma 1, lett. b-bis), D.Lgs. n. 152 del 2006, che rappresentano un aggiornamento sia di quanto pubblicato nel “Rapporto Istisan 17/4” dell’Istituto superiore di sanità, sia di quanto prodotto nel progetto “CCM – Valutazione di Impatto sulla Salute Linee Guida e strumenti per valutatori e proponenti – t4HIA” del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero.
Le nuove disposizioni si applicano ai procedimenti relativi ai progetti di cui all’art. 23, comma 2, D.Lgs. n. 152 del 2006 le cui istanze sono presentate dopo la data di entrata in vigore del presente decreto. Parliamo dunque di raffinerie di petrolio greggio (escluse le imprese che producono soltanto lubrificanti dal petrolio greggio), impianti di gassificazione e di liquefazione di almeno 500 tonnellate al giorno di carbone o di scisti bituminosi, terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto; e di progetti riguardanti le centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica superiore a 300 MW.
Le Linee guida
Come sottolineato, la VIS ha il compito di valutare come un intervento sul territorio possa indurre cambiamenti, anche non intenzionali, direttamente e indirettamente e conseguentemente produrre un cambiamento nello stato di salute della popolazione esposta. Ma la VIS non serve solo a identificare i rischi connessi alla realizzazione di un’opera, deve anche valutarne le opportunità di sviluppo, esplicitando i costi per la comunità, rappresentati dai cambiamenti sia dello stato di salute che di benessere in senso più ampio.
Questi gli obiettivi della VIS elencati nelle Linee guida:
– tutelare la salute integrando conoscenze e competenze in maniera multidisciplinare;
– definire in maniera trasparente procedure e metodi per la stima degli effetti potenziali sulla salute di una popolazione;
– valutare in modo sistematico diverse fonti di dati e metodi analitici, includendo i contributi degli stakeholder;
– identificare e classificare gli impatti positivi e negativi e proporre interventi per la prevenzione e riduzione di questi ultimi;
– produrre una base di informazioni sulla popolazione locale, dello stato di salute e dell’ambiente attraverso lo sviluppo di indicatori sanitari e misurazioni ambientali per il monitoraggio;
– identificare le migliori soluzioni e realistiche raccomandazioni per il monitoraggio e la gestione degli effetti attesi;
– includere una forma di partecipazione degli stakeholder secondo modalità e tempi opportuni e interagire con le figure amministrative e politiche ai fini della migliore definizione del progetto e delle raccomandazioni.
Come la VIA, anche la VIS si basa su valutazioni di natura previsionale ed è quindi affetta da incertezza, legata a diversi fattori quali: i modelli di rischio utilizzati, i dati disponibili, i presunti scenari di esposizione per la popolazione. La valutazione dovrà quindi essere accompagnata da una relazione che espliciti le misure di rischio insieme alla stima delle incertezze associate, motivando le scelte metodologiche adottate, che dovranno comunque essere sempre supportate da evidenze scientifiche consolidate (banche dati accreditate e letteratura scientifica).
Quale conseguenza delle valutazioni previsionali condotte, la VIS dovrà definire un piano di monitoraggio ambientale-sanitario, ovvero identificare e pianificare il monitoraggio dei parametri ambientali che hanno rilevanza sui potenziali effetti sanitari nonché gli indicatori sanitari che dovranno essere monitorati secondo una tempistica adeguata all’osservazione delle loro potenziali modifiche.
Di seguito le fasi fondamentali della VIS:
1) screening, in cui si valuta l’opportunità di effettuare una VIS per il progetto sottoposto a VIA e quindi proseguire con gli step successivi;
2) scoping, in cui si identificano gli aspetti chiave che la VIS dovrà trattare, gli effetti sulla salute rilevanti, la popolazione interessata e gli specifici gruppi esposti, l’estensione geografica del territorio da studiare, gli esperti necessari a condurre lo studio e gli stakeholder da coinvolgere;
3) assessment e appraisal, in cui si quantificano gli effetti sanitari determinati dalla realizzazione del progetto e si effettua una valutazione del rischio; i risultati vanno discussi con gli stakeholder per verificare anche di aver valutato e incluso le preoccupazioni espresse dalla popolazione potenzialmente esposta ai cambiamenti indotti dal progetto; la conclusione determina l’accettabilità e fattibilità dell’opera, l’identificazione della configurazione finale del progetto incluse le azioni/tecnologie da adottare per ridurre l’esposizione della popolazione;
4) monitoring, in cui viene definito il piano di monitoraggio sanitario in relazione anche a quello ambientale per la verifica delle valutazioni condotte;
5) reporting, in cui si procede alla redazione del rapporto di dettaglio delle attività condotte: ricerca bibliografica, criteri di selezione della letteratura scientifica consultata, modelli, dati ambientali e sanitari utilizzati, procedure valutative adottate, livelli di incertezza delle stime, piano di monitoraggio e controllo.

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