Come chiarito dalle Linee Guida emanate nel maggio 2018 dal Dipartimento per la Funzione Pubblica, il PTFP deve indicare le assunzioni a tempo indeterminato previste nel triennio, nonché ogni forma di ricorso a tipologie di lavoro flessibile (tempo determinato, somministrazione, tirocini, cantieri di lavoro, LSU, LPU etc.).
Le due tipologie di assunzione devono evidentemente essere distinte, in quanto trattasi di modalità di copertura dei posti differenti sia per presupposti (le assunzioni a t.d., ad esempio, devono avvenire secondo la norma dell’art. 36 comma 2 del d.lgs. 165/2001 e delle altre norme speciali applicabili), sia per l’assoggettamento a vincoli alla spesa di personale specifici.
Innanzitutto, l’ordinaria modalità di reclutamento nelle p.a. è a tempo indeterminato, per cui la scelta di assumere a tempo determinato o mediante altre forme flessibili richiede una motivazione specifica, sia essa, ad esempio, un’esigenza temporanea ed eccezionale (come dispone l’art. 36 summenzionato), o sia il ricorso a una norma speciale quali gli artt. 90 e 110 del Tuel.
Inoltre le assunzioni per lavoro flessibile, e tra queste rientrano innanzitutto quelle a tempo determinato, soggiacciono, oltre ai limiti alla spesa di personale generali (ex comma 557 o 562 della legge 296/2006), anche al tetto specifico ex art. 9 comma 28 del d.l. 78/2010, fatte salve le eventuali possibili eccezioni di legge.
Pertanto, a nostro parere, sia perché le motivazioni per il ricorso all’una o all’altra modalità sono diverse, sia perché occorre nel Piano dei fabbisogni di personale dare atto del rispetto dei diversi vincoli applicabili, è necessario che il PTFP ponga in adeguata evidenza sia le assunzioni a tempo indeterminato sia quelle a tempo determinato, ad esempio prevedendo due sezioni distinte nell’ambito della medesima delibera, o comunque indicando con chiarezza per la copertura di quali posti, per quali motivazioni e nel rispetto di quali vincoli le due diverse tipologie di assunzione vengono previste
