02/12/2018 – Senza impegno di spesa paga personalmente il funzionario pubblico

Senza impegno di spesa paga personalmente il funzionario pubblico

I debiti fuori bilancio e l’azione di arricchimento senza causa nei principi espressi dalla Cassazione.

La Corte di Cassazione Sezione Prima con ordinanza del 20 novembre 2018 n29911 ha ribadito l’indirizzo giurisprudenziale a tenore del quale il funzionariopubblico che abbia attivato un impegno di spesa per l’ente locale senza l’osservanza dei controlli contabili relativi alla gestione risponde degli effetti di tale attività di spesa verso il terzo contraente, il quale è, pertanto, tenuto ad agiredirettamente e personalmente nei suoi confronti e non già in dannodell’ente, essendo preclusa anche l’azione di ingiustificato arricchimento per carenza del necessario requisito della sussidiarietà, che è esclusa quando esista altra azione esperibile non solo contro l’arricchito, ma anche verso persona diversa.

Per quanto attiene al procedimento di riconoscimento di un debito fuoribilancio (previsto all’art. 194, comma 1, lett. e), del d.lgs. n. 267 del 2000, n. 267), secondo la Corte non può valere ad introdurre una sanatoria per i contratti nulli o, comunque, invalidi – come quelli conclusi senza il rispetto della forma scritta ad substantiam – ovvero a derogare al regime di inammissibilità dell’azione di indebito arricchimento di cui all’art. 23 del decreto-legge n. 66 del 1989.

 Sul punto, peraltro, la Suprema Corte in un’altra ordinanzala n. 30109 del 21novembre 2018, ha precisato quando può avvenire il riconoscimento dei debiti fuori bilancio affermando “che resta esclusa l’azione di indebito arricchimento nei confronti dell’ente, il quale può soltanto riconoscere a posteriori il debito fuori bilancio, ai sensi dell’art. 194 del d.lgs. n. 267 del 2000 (cd. T.u.e.I.), nei limiti dell’utilità e dell’arricchimento per l’ente stesso puntualmente dedotti e dimostrati”. Tale riconoscimento può avvenire solo espressamenteconapposita deliberazione dell’organo competente, e non può essere desunto anche dal mero comportamento tenuto dagli organi rappresentativi, essendo esso insufficiente a esprimere un apprezzamento di carattere generale in ordine alla conciliabilità dei relativi oneri con gli indirizzi di fondo della gestione economico-finanziaria dell’ente e con le scelte amministrative compiute.

Se ne ricava – conclude la Corte – che il funzionario pubblico non può attivareun impegno di spesa per l’ente locale senza un previo contratto e senzal’osservanza dei controlli contabili relativi alla gestione dello stesso, ossia al di fuori dello schema procedimentale previsto dalle norme cosiddette di evidenza pubblica.

Enrico Michetti

Fonte: Massimario G.A.R.I.

Per approfondire vai ai testi integrali:

Cassazione n. 29911/2018

Cassazione n. 30109/2018

 

La Direzione

(2 dicembre 2018)

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