Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032

tratto da www.mase.gov.it

Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032

Nella Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2024 è stato pubblicato il DPCM 11 gennaio 2024 recante “Adozione del piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032”

 Cos’è il radon

 

Il radon, gas radioattivo inodore, incolore e insapore, deriva dal decadimento dell’uranio ed è presente nell’aria in quantità variabile, è ovunque nella crosta terrestre e rappresenta la maggiore fonte di rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti di origine naturale. Il radon proviene principalmente dal suolo, dai materiali da costruzione e dall’acqua. Essendo un gas fuoriesce dal terreno e dai materiali da costruzione e si libera dall’acqua: all’aperto si disperde in atmosfera, mentre negli ambienti chiusi, dove mediamente la popolazione trascorre l’80% del tempo, si accumula, raggiungendo, in alcuni casi e in assenza di ventilazione, concentrazioni che sono la prima causa di aumento di rischio di tumore polmonare dopo il fumo. La concentrazione di radon in aria è estremamente variabile, sia temporalmente che territorialmente e il rischio è proporzionale alla sua concentrazione e al tempo trascorso in sua presenza.
 

 Il piano nazionale d’azione per il radon

 

Il Piano nazionale d’azione per il radon, previsto dall’art. 10 del D.lgs 31 luglio 2020 n.101 (atto di recepimento della Direttiva 2013/59/Euratom), è un obbligo comunitario e deve essere adottato, entro il 27 agosto 2021, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sentito l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e l’Istituto superiore di sanità.

Allo scopo di procedere con efficacia e sinergia alla redazione della proposta di Piano, le due amministrazioni proponenti, ambiente e salute, hanno concordato di istituire un Gruppo di Lavoro tecnico con decreto interministeriale, composto dai rappresentanti delle istituzioni coinvolte nell’emanazione del DPCM. Il Gruppo di Lavoro ha già avviato le attività, alle quali collaboreranno gli esperti, di volta in volta individuati in relazione alle specifiche necessità e tematiche.

L’esposizione al radon e il suo impatto possono essere ridotti con opportune politiche di intervento e, a questo scopo, interverrà il Piano, con strategie volte alla misurazione, alla prevenzione e alla riduzione della esposizione della popolazione. Adeguate campagne informative verranno sviluppate a livello nazionale e locale. Una connessione con i programmi di efficientamento energetico e con gli altri programmi di qualità dell’aria indoor sono previsti.

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