I parametri valutativi delle progressioni verticali

   L’amministrazione gode di ampia discrezionalità nello stabilire quali parametri valutare (e come), tra le “competenze professionali”, nelle procedure per progressione verticale.

   È quanto affermato dal Tar Campania Salerno, sezione III, nella recente sentenza del 21 febbraio 2024 n. 488, nella quale è stato altresì evidenziato che è legittimo che l’ente (nel regolamento) decida:

– di valutare solo i percorsi formativi (svolti nel triennio) conclusisi con esame finale e il cui superamento risulti comprovato da certificazione;

– di non valutare le abilitazioni professionali, eventualmente possedute dai candidati, anche quando attinenti al profilo di destinazione; a questo proposito, infatti, la lettera c), del comma 7, dell’articolo 13 del CCNL del 16 novembre 2022 (laddove prevede che le amministrazioni provvedano a definire i criteri per l’effettuazione di procedure di progressione tra le aree) ha natura meramente esemplificativa, come chiaramente risultante dall’espressione “a titolo esemplificativo” che precede l’elenco di quanto valutabile tra le competenze professionali;

– di attribuire lo stesso punteggio alla laurea triennale e alla laurea vecchio ordinamento/magistrale/specialistica, operando una differenziazione solo sulla base del voto conseguito;

– la sostanziale equiparazione tra titolo di studio conseguito presso università tradizionale e titolo di studio conseguito presso università telematica.

     In merito, l’articolo 13, comma 7 del CCNL relativo al personale del Comparto funzioni locali (triennio 1919-2021) prevede che:”Le amministrazioni definiscono, in relazione alle caratteristiche proprie delle aree di destinazione e previo confronto di cui all’art. 5 (Confronto), i criteri per l’effettuazione delle procedure di cui al comma 6 sulla base dei seguenti elementi di valutazione a ciascuno dei quali deve essere attribuito un peso percentuale non inferiore al 20%: 

a) esperienza maturata nell’area di provenienza, anche a tempo determinato; b) titolo di studio; 

c) competenze professionali quali, a titolo esemplificativo, le competenze acquisite attraverso percorsi formativi, le competenze certificate (es. competenze informatiche o linguistiche), le competenze acquisite nei contesti lavorativi, le abilitazioni professionali”.

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