14/10/2019 – Rateizzazione fino a sei anni per multe e tasse locali 

Rateizzazione fino a sei anni per multe e tasse locali 
di M.Mo.G.Tr. –  Il Sole 24 Ore –  13 Ottobre 2019
ROMA Nella riforma della riscossione locale arriva anche la rateazione fino a 6 anni dei debiti accumulati per Imu, Tasi, Tari, multe e tributi minori dei Comuni. Insieme alla carota delle rate c’ è però anche il bastone dell’ accertamento esecutivo (anticipato dal Sole 24 Ore di mercoledì): cioè la possibilità per i Comuni di accelerare i tempi di pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche. Per gli enti locali sarà inoltre più facile accedere all’ anagrafe tributaria, alle banche dati catastali e ipotecarie e al Pra.
Ma la novità più ghiotta è l’ estensione a tributi locali e multe di tutti i Comuni del calendario lungo di rateazioni (fino a 6 anni) che oggi riguarda solo le cartelle gestite dall’ agenzia delle Entrate Riscossione. Il tempo utile per mettersi in regola dipenderà dall’ entità del debito con il Comune: sotto i 100 euro la rateazione non sarà possibile, fino a 500 sarà articolata in 4 scadenze mensili e poi si sale fino alle 72 rate sopra i 20mila euro. Previsione, quest’ ultima, da armonizzare però con il fatto che secondo la Cassazione i tributi locali si prescrivono in 5 anni. Oggi, come capita spesso nel fisco locale, il quadro è frastagliato.
I Comuni (una minoranza) che ancora si affidano all’ agente nazionale della riscossione già seguono le regole nazionali; negli altri la rateazione non è prevista, oppure è disciplinata con regolamento locale (come a Milano). La nuova norma si applicherà invece a tutti gli enti che potranno però disciplinare diversamente ex post, con un regolamento. Il possibile allungamento dei tempi per saldare il debito fa il paio nella riforma con l’ accelerazione del calendario che porta all’ azione esecutiva. La riforma supera gli inciampi della vecchia ingiunzione di pagamento (disciplinata dal Regio decreto 639 del 1910) dando anche ai sindaci un atto (quasi) immediatamente esecutivo.
Il principio è semplice: una volta individuato il debito, l’ ente non dovrà più seguire una trafila infinita per farlo valere e per far scattare le azioni esecutive e cautelari. Le regole per tradurlo in pratica sono divise su tre livelli: nessuna esecutività è prevista per i debiti fino a 10 euro (ci mancherebbe), mentre fino a 10mila euro bisognerà inviare un sollecito prima di passare ai fatti. Su tre livelli anche i tempi dell’ esecutività: 60 giorni quando il concessionario segue tutta la filiera, dall’ accertamento alla riscossione coattiva (accade soprattutto per i tributi minori); 180 giorni quando l’ accertamento è svolto dal Comune (in genere per Imu e Tari) e la riscossione dal concessionario; ma meno di 60 giorni quando la riscossione è «in pericolo» per esempio perché il debitore è in fase di trasferimento o fallimento.

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto