Appalti e affidamenti, obbligo rotazione per favorire concorrenza e partecipazione delle PMI

Negli appalti di lavori e affidamenti di servizi e forniture, la stazione appaltante è tenuta al rispetto del principio di rotazione, al fine di favorire la distribuzione temporale delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei evitando il consolidarsi di rapporti esclusivi con alcune imprese. E’ questa una criticità sintomatica delle anomalie riscontrabili prevalentemente negli affidamenti diretti e nelle procedure negoziate sotto soglia, sovente non risultando adeguatamente motivati i criteri di scelta del contraente.
Lo ha ribadito l’Autorità Nazionale Anticorruzione con Atto del Presidente del 13 marzo 2024, intervenendo sui lavori di riqualificazione di importo pari a 127.513 euro di una piazza di Altedo, nel comune di Malalbergo, in provincia di Bologna.

 
 

Il rispetto del principio della rotazione

L’obbligo di rispetto del principio della rotazione, così come previsto nel decreto legislativo 50/2016, ‘degli inviti e degli affidamenti’ è finalizzato a garantire il rispetto della concorrenza e della massima partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese.
A tale principio soggiace anche la procedura negoziata, qualora sussista un’individuazione discrezionale dei soggetti partecipanti. Se invece la procedura negoziata risulta preceduta da un avviso pubblico aperto a tutti gli operatori, senza alcuna limitazione al numero di operatori economici tra i quali operare la selezione, non opera il principio di rotazione.

Su tale principio – sottolinea Anac – “si è espressa la giurisprudenza amministrativa, affermando che lo stesso costituisce il necessario contrappeso alla notevole discrezionalità riconosciuta all’amministrazione nel decidere gli operatori economici da invitare in caso di procedura negoziata; esso ha l’obiettivo di evitare la formazione di rendite di posizione e persegue l’effettiva concorrenza, poiché permette la turnazione tra i diversi operatori nella realizzazione del servizio, consentendo all’amministrazione di cambiare per ottenere un miglior servizio”.

Il nuovo Codice Appalti impone il rispetto del principio di rotazione nell’affidamento o nell’aggiudicazione di un appalto sottosoglia nei riguardi del contraente uscente con lo scopo di evitare che quest’ultimo, forte della conoscenza della prestazione da realizzare acquisita nel precedente contratto, possa agevolmente prevalere sugli altri operatori economici. Unica possibile deroga al divieto del reinvito del contraente uscente, è la motivazione circa la contemporanea sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge: struttura del mercato, effettiva assenza di alternative, accurata esecuzione del precedente contratto.
“Il contraente uscente può dunque essere reinvitato o risultare affidatario diretto – precisa Anac – laddove sussistano i requisiti richiesti dalla legge, concorrenti e non alternativi tra loro, ossia struttura del mercato, effettiva assenza di alternative, accurata esecuzione del precedente contratto, che devono tuttavia essere specificamente rappresentati negli atti di gara”.

 
 
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