27/06/2016 – Aumento delle ore nel part time solo se non sfora i tetti alle uscite

Aumento delle ore nel part time solo se non sfora i tetti alle uscite

di Arturo Bianco

 

L’incremento dell’orario di lavoro di un dipendente in part time è possibile nel rispetto del tetto di spesa per le assunzioni flessibili e dei vincoli generali dettati per le assunzioni di personale; è impedito, quindi, alle amministrazioni che hanno sforato. È necessario, inoltre, che ci siano le condizioni che legittimano il ricorso all’aumento dell’orario.

Lo ha chiarito la sezione regionale di controllo della Corte dei conti della Campania con il parere del 20 maggio scorso n. 144. La novità del parere riguarda l’attenzione specifica che dedica alla necessità del rispetto delle condizioni che consentono alle amministrazioni locali di assumere, nonostante l’aumento del part time sia da considerare ormai in modo consolidato come una modifica di un rapporto di lavoro e non come una nuova assunzione.

Il quesito 

Il quesito posto alla Corte riguarda la legittimità dell’aumento del part time, senza trasformazione a tempo pieno, di un responsabile assunto in base all’articolo 110 del Dlgs 267/2000, cioè a tempo determinato. Nonché le condizioni che legittimano tale scelta.

I giudici contabili ricordano che occorre sicuramente restare nel tetto di spesa per le assunzioni flessibili, cioè il 50% della spesa sostenuta allo stesso titolo nel 2009, percentuale che sale al 100% nei Comuni che hanno rispettato il tetto di spesa del personale. Il parere, peraltro, ricorda che è da considerare consolidata la lettura per cui in questo tetto di spesa entrano le assunzioni flessibili dei responsabili reclutati in base all’articolo 110 del Tuel nei Comuni privi di dirigenti.

L’elemento innovativo 

L’elemento maggiormente innovativo del parere, che introduce la necessità di rispettare condizioni ulteriori, è il richiamo che viene fatto alla necessità di garantire «il rispetto dei limiti generali in materia di spesa per il personale (che si traducono in divieti assunzionali a qualsiasi titolo)».

Per cui i Comuni che non hanno rispettato il patto di stabilità e/o non hanno rispettato il tetto di spesa del personale medio del triennio 2011/2013 e/o hanno superato il rapporto medio del triennio 2011/2013 tra spesa del personale e spesa corrente (condizione quest’ultima che l’emanando decreto legge enti locali dovrebbe superare), non possono aumentare neppure l’orario di lavoro dei dipendenti in part time. Neppure nel caso in cui tali rapporti siano a tempo determinato. E ciò in conseguenza della sanzione prevista, che stabilisce per queste amministrazioni il divieto di dare corso ad assunzioni «a qualunque titolo».

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto