25/10/2019 – Spinta agli investimenti locali 

Spinta agli investimenti locali 
di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 24 Ottobre 2019
Pioggia di risorse per gli investimenti degli enti locali. Rifinanziamento dei due fondi (uno di 400 milioni per la messa in sicurezza di scuole e strade e l’ altro di 500 mln per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile) che nel 2019 hanno contribuito alla ripresa degli investimenti locali. Nessuna perdita di gettito dall’ unificazione di Imu e Tasi. Rifinanziamento con una dotazione di 110 milioni del fondo Imu-Tasi che va a favore di circa 300 comuni. Risorse per le fusioni di comuni con una dotazione di 30 milioni di euro l’ anno dal 2020 in avanti che stabilizzerà il fondo a quota 70 milioni in modo da consentire a tutti i municipi accorpati di ricevere gli incentivi a cui hanno diritto senza tagli (a differenza di quanto accaduto quest’ anno).
E ancora: 300 milioni a valere sul Fondo infrastrutture sociali e altrettanti per le aree interne. Ma soprattutto niente tagli. Sono queste le certezze che gli enti locali portano a casa dal governo alla vigilia dell’ approdo della Manovra 2020 in parlamento (previsto per la prossima settimana). A rassicurare i sindaci c’ hanno pensato i due viceministri del Mef, Laura Castelli e Antonio Misiani intervenuti entrambi all’ ottava Conferenza sulla finanza e l’ economia locale dell’ Ifel. Ai due viceministri, i tecnici dell’ Ifel hanno recapitato le richieste del comparto comunale in vista della legge di bilancio 2020.
Un elenco di nodi più o meno irrisolti e di richieste più o meno recenti che i sindaci ritengono essenziali per programmare con serenità i bilanci dell’ anno prossimo. E in cima alla lista ci sono i fondi per far ripartire gli investimenti che nel 2019 hanno immesso nel sistema comunale (e soprattutto nei piccoli comuni) risorse fresche per 900 milioni di euro. Con effetti benefici che sono sotto gli occhi di tutti. Dopo sette anni di crollo degli investimenti comunali (dal 2010 al 2017 a livello nazionale si sono ridotti del 39,5% in termini di impegni e del 28,4% in termini di pagamenti) e una prima ripresa nel 2018 (+10% in termini di impegni e +2% sul versante della cassa), nel primo semestre 2019 i pagamenti comunali per investimenti sono cresciuti del 28,8% rispetto all’ anno precedente.
La ripresa è più consistente al Nord, meno al Sud dove si traduce in una contrazione progressivamente minore. Merito dell’ iniezione di risorse decisa con la Manovra 2019 (400 milioni per la messa in sicurezza di strade e scuole) e con il decreto crescita (500 milioni per efficientamento energetico e sviluppo territoriale) che ovviamente i comuni si attendono confermata anche l’ anno prossimo. «La ripresa della contribuzione erariale per gli investimenti locali costituisce certamente un fattore decisivo per il rilancio del settore», ha osservato Andrea Ferri, responsabile della finanza locale dell’ Anci e del dipartimento finanza locale dell’ Ifel che ha auspicato un rifinanziamento delle misure su base pluriennale.
Alla richiesta dell’ Ifel il governo ha risposto con aperture che lasciano ben sperare. «Vogliamo riproporre la misura perché il governo è contento dei risultati del 2019», ha dichiarato il viceministro Castelli. Il suo collega Misiani, qualche ora dopo, sempre dal palco dell’ Ifel, ha rivendicato l’ impegno del governo che, pur nell’ ambito di una Manovra per 23 miliardi su 30 destinata ad evitare l’ aumento dell’ Iva, ha impegnato gran parte dei 7 miliardi residui agli investimenti degli enti locali. Il riferimento è al piano di di investimenti pubblici per cui vengono stanziati 55 miliardi in 15 anni, di cui 10,5 miliardi per il triennio 2020-2022.
Risorse che, ha promesso Misiani «andranno in gran parte agli enti locali per investimenti sull’ ambiente e per l’ infrastrutturazione sociale del paese». «Il Green new deal che il governo intende promuovere prevede un piano di investimenti pubblici in stretta alleanza con gli enti locali», ha proseguito. Misiani e Castelli hanno rivendicato l’ assenza di tagli per il comparto dei comuni («cosa non scontata», hanno ammesso) e lo sforzo fatto dall’ esecutivo per recuperare già nella legge di bilancio 2020 (nel 2019 furono recuperati ad anno in corso) le risorse per rifinanziare il Fondo Imu-Tasi «che per i prossimi tre anni avrà una dotazione di 110 milioni l’ anno». A queste risorse vanno poi aggiunti 30 milioni aggiuntivi per le fusioni, 300 milioni a valere sul Fondo infrastrutture sociali e altrettanti per le aree interne.
Da Laura Castelli sono invece arrivate aperture su un altro tema caldo per i sindaci: la mancata restituzione dei 560 milioni di tagli da spending review che, essendo cessati nel 2018, avrebbero dovuto essere restituiti già quest’ anno al comparto dei comuni. Il problema si riproporrà anche l’ anno prossimo e il viceministro ha aperto alla proposta di una restituzione graduale, tema che però dovrà essere affrontato, si spera presto, in Conferenza stato-città. Castelli ha infine annunciato che nella legge di bilancio 2020 ci sarà un capitolo ad hoc dedicato agli enti locali «dove ci saranno, tra l’ altro, le norme per la riforma della riscossione locale, volte a potenziare le capacità finanziarie degli enti, la nuova Imu-Tasi e all’ accorpamento dei tributi minori».

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto