25/04/2020 – Chi ha paura dell’atto notarile in video-conferenza?

Chi ha paura dell’atto notarile in video-conferenza?
venerdì 24 aprile 2020
di Licini Cesare – Presidente del Consiglio notarile di Pesaro e Urbino – Membro del Consiglio Generale dell’Unione Internazionale del Notariato
 
L’economista Stefano Zamagni ha osservato che se quello che sta accadendo non fosse accaduto, ci sarebbero voluti anni per arrivare a portare la vita lavorativa nella dimensione on-line. Ora purtroppo è evidente che la tecnologia c’è e funziona, anche i notai si debbono “darwinianamente” adattare. Con visione e coraggio debbono essere “contemporanei”, per rivendicare con la reputazione forte di custodi della pubblica fede e con la credibilità dell’adeguatezza tecnologica, la loro “necessaria unicità pubblica”, per contribuire prima a riavviare, poi a modernizzare, l’economia e il diritto, inserendo la tecnologia di un mondo digitale nelle loro infrastrutture e nei loro processi.
 
La tecnologia infrastrutturale oggi ha una dimensione strettamente privata. Ma per i notai la stessa piattaforma telematica su cui veicolare il servizio pubblico, dovrà essere concepita in indissolubile connessione con il concetto di struttura dove vengono custoditi i diritti secondo il modello delle infrastrutture indipendenti; quindi deve essere interna e organica al sistema unico di qualità e certezza giuridica totale deputato a creare certezza pubblica, quindi di proprietà dell’ente apicale della sfera pubblica della giustizia preventiva di tipo latino. Ecco perché è essenziale che il Consiglio Nazionale del Notariato proponga subito la propria piattaforma on-line.
Noi dobbiamo portare al legislatore la convinta consapevolezza che il notaio resta una struttura non fungibile nel sistema dell’ordine pubblico economico, necessaria e non rinunziabile per il successo degli obiettivi, per riappropriarci da subito questa irrinunciabile funzione di garanzia nel contesto telematico, ancora una volta proteggendo l’interesse pubblico e gli attori onesti del mercato contro rischi come il riciclaggio e gli abusi non trasparenti nelle procedure, nell’accesso e nei contenuti.
Lo scopo dell’atto notarile a distanza online è di ricreare, mimandolo e magari migliorandolo, lo stesso ambiente di una stipula reale alla compresenza dei contraenti davanti al notaio, trasferito e riprodotto in un contesto telematico on-line fra soggetti remoti, compreso il notaio, in uno scenario di videoconferenza, e tenendo in conto che già oggi il notaio, dalla sua sede/circoscrizione, può ricevere atti per qualunque bene, ovunque si trovi, e con qualunque persona, ovunque risieda, purchè presente.
Il campo di gioco digitale on-line è così nuovo rispetto al mondo off-line, da alterare le dinamiche giuridiche quando entrano nel web; è una realtà che pretende nuove sicurezze, sconosciute ai mercati “analogici”. Allora, se bisogna riprodurre online l’ambiente reale, sarà giocoforza l’inserimento di limiti e divieti genuinamente nuovi in quanto funzionali all’inedito contesto digitale, che potrebbero anche dover essere più stringenti di quelli attuali del mondo analogico.
Se è auspicabile che il focus resti concentrato sul mantenimento del “notaio di prossimità”, un primo limite per così dire esterno è dato da esigenze serie ed oggettive legate al mantenimento degli standard di sicurezza e certezza nella circolazione dei beni e nella contrattazione. Ma non si potrà certo andare in contrasto con i paletti che la disciplina europea e nazionale pone a chi ostruisce concorrenza e circolazione libere. Quindi ogni paletto dovrà superare il “test di legittimità” dettato dal consolidato paradigma eurounitario, che richiede motivi imperativi di interesse pubblico, che sia atto a garantire la realizzazione dello scopo perseguito e purchè non vada oltre quanto necessario al raggiungimento di tale scopo, e si applichi senza discriminazioni e senza rigidi presupposti a priori, criteri che sarebbero contrari ai detti principi perché l’adeguatezza non sarebbe commisurabile caso per caso.
È però a tutti evidente che questo formato on-line, per la sua immaterialità, mette in crisi il sistema attuale della territorialità delle sedi notarili, che non può essere abbandonato al far west che si scatenerebbe. A mio avviso, in linea di principio l’unico fattore di selezione ai fini di una razionale, ordinata e ben distribuita individuazione del notaio competente, resta la libera scelta delle parti, ma integrata con l’opzione di privilegiare il favor verso quella del consumatore, nell’eventualità che esso si confronti con una controparte imprenditore o “professionnel”, per definizione più forti del singolo utente dovunque egli risieda, o sia domiciliato, o abbia sede (garanzia anche contro l’accaparramento da parte dei notai “preferiti” dalle parti professionali).
Come detto, nessuno desidera una competenza nazionale “selvaggia”; questa partita pretende regole nuove, e originali come devono essere quelle richieste da un mercato prima non esistente. Partita che deve anche essere spostata sul piano della normativa deontologica della professione, con un set di prescrizioni altrettanto nuove, specializzate e originali, e non adattamento dell’esistente.
Nel senso che, se in sé la prossimità al notaio di fattori di contatto soggettivi o reali è non-significante rispetto alla ricerca, per così dire, del “notaio naturale” di un atto, apposita norma deontologica dovrà sanzionare la reiterazione di situazioni di non-contiguità del notaio con il territorio e/o i soggetti, ove questa, principalmente per numero, ma per ogni altro dato fattuale rilevante e non difficile da concepire, assuma dimensioni tali da trasformare un mero numero saltuario di atti, in una sequenza coordinata sistematicamente che ne muta la qualità trasformandola in illecito disciplinare.
Se questo progettato futuro on-line potesse svilupparsi lungo binari del tipo che ho cercato di descrivere, e tenuto conto che comunque non c’è alcun dubbio che questi formati non escluderanno ma affiancheranno l’atto tradizionale cartaceo e in praesentia che certamente continuerà ad avere lunga vita, credo che l’entrata del notariato nel mondo telematico sarà, non solo non traumatica, ma apprezzata da chi ne fruirà.

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