24/08/2019 – Comuni e province in difficoltà: perché si rischia la paralisi – Molte realtà sono sprovviste del segretario comunale, ruolo chiave per il funzionamento delle amministrazioni

Comuni e province in difficoltà: perché si rischia la paralisi – Molte realtà sono sprovviste del segretario comunale, ruolo chiave per il funzionamento delle amministrazioni

 
23 agosto 2019 – Molte amministrazioni locali rischiano di rimanere paralizzate per la carenza di una figura chiave: il segretario comunale. Sono infatti circa 1.400 le realtà che ne sono sprovviste e che vedono il pericolo ingolfamento.
I dati elaborati dall’Unscp (Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali) nel Report 2019 sul “Pubblico Impiego”, offrono un quadro preoccupante. L’Abruzzo ha più del 61% delle sedi non presidiate da un segretario comunale. Liguria, Piemonte e Lombardia ne contano circa il 55%. Sardegna, Molise, Friuli Venezia Giulia e Calabria sono oltre il 45%.
Un caso simbolo è quello lombardo. Nella regione, secondo l’analisi Anci aggiornata al giugno 2019, su 741 sedi di segreteria di classe III e IV (i comuni con meno di 10 mila abitanti), sono 417 quelle che non hanno un segretario titolare. E di queste, 118 hanno una popolazione tra le 3.000 e le 10.000 unità. Realtà non enormi, ma nemmeno piccolissime. Finora, per risolvere la questione e far funzionare gli apparati, le amministrazioni coinvolte hanno preso a ‘prestito’ i segretari dai comuni più grandi oppure hanno condiviso la figura con altri enti locali.
Ma perché è fondamentale il ruolo di segretario? La risposta, per chi conosce la macchina burocratica comunale, è scontata. Meno scontata per chi non ne fa parte. Per capire il motivo dell’imprescindibilità di tale figura, bisogna comprendere la sua attività. Dunque, ecco i lavori più importanti di sua competenza: prendere parte ai consigli comunali; dare pareri e redigere la verbalizzazione; essere garante dell’attività amministrativa e legale del comune; coordinare l’attività dei dirigenti; proporre il piano esecutivo di gestione; essere il responsabile per la prevenzione della corruzione negli enti in cui opera.
Si capisce velocemente il perché i comuni sprovvisti di segretari rischino la paralisi. La carenza di queste figure è da ricercare nella farraginosa abilitazione delle stesse e, a oggi, dall’immobilità sul tema da parte del ministero dell’Interno, a cui spetta decidere sulla questione. Si pensi che l’ultimo concorso è stato indetto nel 2009 e i vincitori sono riusciti a entrare in carica ben 7 anni dopo l’indizione del bando, cioè nel 2016.
Le tappe da seguire per l’abilitazione sono diverse e lunghe: il primo passo è superare una selezione di idoneità scritta e orale, poi frequentare un corso formativo e un tirocinio a Roma. In conclusione, partecipare a un secondo giro di esami scritti e orali. Per farsi un’idea dell’emorragia inerente ai segretari che ha colpito gli enti locali, si guardi ai dati di quasi 10 anni fa e a quelli di oggi: 3569 figure nel 2010, 2937 attuali. La differenza è di 632 unità.

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