24/01/2019 – I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. – 1/15 gennaio 2019

I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. – 1/15 gennaio 2019

di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale

AMBIENTE

Certificazione ambientale nei Parchi e nelle Aree Naturali Protette

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato il rapporto in cui analizza gli indicatori ambientali utilizzati e i programmi ambientali adottati dai Parchi e dalle Aree Naturali Protette registrate EMAS. Analizza inoltre lo stato di attuazione di Ecolabel UE alle strutture ricettive ivi localizzate ed effettua un confronto tra i Regolamenti Comunitari EMAS ed Ecolabel UE ed altri sistemi di certificazione adottati nell’ambito del turismo, in particolare la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) per verificarne la rispettiva efficacia.

Fonte: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, “La certificazione ambientale nei Parchi e nelle Aree Naturali Protette”

Piano nazionale integrato per l’energia e il clima

Il Governo ha inviato alle autorità europee la proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima italiano, i cui obiettivi sono: riduzione carburanti inquinanti nei trasporti per favorire l’uso di biocarburanti avanzati e l’incremento progressivo di nuove immatricolazioni di auto elettriche; rinnovo dei veicoli pubblici adibiti al trasporto persone tramite il ricambio del parco bus con mezzi a basso impatto, il rinnovo dei treni e dei mezzi navali destinati al trasporto pubblico locale; incentivi per mezzi privati a basso impatto, al fine di promuovere una progressiva riduzione di autoveicoli con motori diesel e benzina; rinnovo parco mezzi per trasporto merci.

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Proposta di Piano Nazionale Integrato per Energia e il Clima Italiano

APPALTI PUBBLICI

Relazione sul sistema di Monitoraggio investimenti pubblici (MIP) e Codice unico di progetto (CUP) relativa al secondo semestre 2015, all’anno 2016 e all’anno 2017

L’art. 1L. n. 144 del 1999 prevede la costituzione presso il CIPE di un sistema di Monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e pone a carico del Comitato stesso l’onere di relazionare periodicamente al Parlamento sull’evoluzione del sistema suddetto.

L’art. 11L. n. 3 del 2003 dispone che, ai fini del suddetto monitoraggio, ogni progetto d’investimento pubblico, nuovo o in corso di attuazione, sia dotato di un Codice unico di progetto (CUP), le cui modalità e procedure attuative sono state definite e regolamentate dal CIPE con delibere 27 dicembre 2002, n. 143, che inoltre istituisce la Struttura di supporto CUP, e 29 settembre 2004, n. 24.

Con la delibera n. 60 del 25 ottobre 2018 il CIPE approva la relazione sul sistema CUP/MIP relativa al secondo semestre 2015 e agli anni 2016 e 2017, comprensiva del resoconto sullo sviluppo del progetto di Monitoraggio finanziario delle Grandi Opere (MGO) e di quello sulle attività di razionalizzazione dei sistemi di monitoraggio effettuate in attuazione della delibera n. 124 del 2012. La relazione è trasmessa al Parlamento ed è pubblicata al seguente link: http://www.programmazioneeconomica.gov.it.

Fonte: Comitato Interministeriale Per La Programmazione Economica, Delibera 25 ottobre 2018, n. 60 (G.U. 12 gennaio 2019, n. 10)

Differimento dell’operatività dell’Albo dei Commissari di gara di cui all’articolo 78 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50

Il Presidente dell’Anac, al fine di evitare ricadute sul mercato degli appalti, differisce il termine di avvio del sistema dell’Albo dei commissari di gara al 15 aprile 2019, fissata col comunicato del 18 luglio 2018 al 15 gennaio 2019. La ragione deriva dal fatto che il numero di iscritti nelle diverse sottosezioni dell’Albo ammonta a circa 2.100, di cui solo la metà estraibili per commissioni esterne alle amministrazioni aggiudicatrici. Numerose sottosezioni (circa il 30%) risultano completamente prive di esperti iscritti, altre (circa il 40%) con un numero di esperti molto ridotto (meno di 10).

Fonte: Autorità Nazionale Anticorruzione, Comunicato del Presidente del 9 gennaio 2019

Durata delle concessioni demaniali marittime

La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità dell’art. 2, commi 1, 2 e 3, e dell’art. 4, comma 1, L.R. Liguria 10 novembre 2017, n. 26, di disciplina delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative, nella parte in cui dispone che la durata della nuova concessione demaniale marittima non deve limitare la libera concorrenza oltre il tempo necessario a garantire l’ammortamento degli investimenti materiali e immateriali, nonché un’equa remunerazione dei capitali investiti. In ogni caso la durata della concessione per finalità turistico ricreative non può essere inferiore a venti anni e superiore a trenta anni.

Secondo la Consulta, la finalità di tutelare l’affidamento e la certezza del diritto degli operatori locali non vale ad escludere il vulnusarrecato alla competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza.

Fonte: Corte costituzionale, sentenza n. 1 del 9 gennaio 2019

ATTI E PROCEDIMENTI

Adempimenti Legge 190 del 2012 art. 1, comma 32. Modalità operative per l’anno 2019

Con una nota del 9 gennaio l’Anac ha comunicato che restano invariate per il 2019 le modalità operative per l’assolvimento degli obblighi di pubblicazione e trasmissione dei dati in formato aperto riguardanti il 2018, ai sensi dell’art. 1, comma 32, L. n. 190 del 2012, come indicato nella Deliberazione n. 39 del 20 gennaio 2016. Rimangono quindi valide sia le specifiche tecniche per la comunicazione via PEC dell’avvenuta pubblicazione dei dati entro il 31 gennaio 2019 sia quelle di pubblicazione dei dati (formato XSD).

Fonte: Autorità Nazionale Anticorruzione, comunicato 9 gennaio 2019

Regole deontologiche per trattamenti a fini statistici o di ricerca scientifica

L’art. 20, commi 3 e 4, D.Lgs. n. 101 del 2018 ha conferito al Garante per la protezione dei dati personali il compito di verificare, nel termine di novanta giorni dalla sua entrata in vigore, la conformità al regolamento delle disposizioni contenute nei codici di deontologia e buona condotta.

Con la Delibera n. 515 il Garante individua le disposizioni del Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi statistici e scientifici ritenute non conformi al Regolamento europeo e, in allegato sono riporta le disposizioni conformi, ridenominate regole deontologiche per trattamenti a fini statistici o di ricerca scientifica. Le regole si applicano ai trattamenti di dati personali effettuati fini statistici, al di fuori del Sistema statistico nazionale, o di ricerca scientifica.

Nell’aggiornamento, il Garante ha tenuto conto dell’esigenza di contemperare il diritto alla libertà di ricerca con altri diritti fondamentali dell’individuo, in ossequio al principio di proporzionalità.

Fonte: Garante Per La Protezione Dei Dati Personali, Delibera 19 dicembre 2018, n. 515 (G.U. 14 gennaio 2019, n. 11)

Regole deontologiche per trattamenti a fini statistici o di ricerca scientifica effettuati nell’ambito del Sistema statistico nazionale

L’art. 20, commi 3 e 4, D.Lgs. n. 101 del 2018 ha conferito al Garante per la protezione dei dati personali il compito di verificare, nel termine di novanta giorni dalla sua entrata in vigore, la conformità al regolamento delle disposizioni contenute nei codici di deontologia e buona condotta.

Con la Delibera n. 514 il Garante individuate le disposizioni del Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati nell’ambito del Sistema statistico nazionale.

Nell’aggiornamento, l’Autorità ha tenuto conto dell’esigenza di contemperare il diritto alla libertà di ricerca scientifica e statistica, in ossequio al principio di proporzionalità. L’attività istruttoria ha reso necessari degli interventi di revisione e aggiornamento volti, da un lato, ad assicurare una maggiore aderenza della norma al regolamento e al Codice della privacy e, dall’altro, a preservare regole che gli operatori del settore hanno, a suo tempo, condiviso e sulle quali fondano i trattamenti di dati personali inerenti alle proprie attività.

Fonte: Garante Per La Protezione Dei Dati Personali, Delibera 19 dicembre 2018, n. 514 (G.U. 14 gennaio 2019, n. 11)

 

Regolamento disciplinante i rapporti fra ANAC e i portatori di interessi particolari presso l’Autorità nazionale anticorruzione e istituzione dell’Agenda pubblica degli incontri

L’Autorità anticorruzione ha posto in consultazione il Regolamento per la disciplina dei rapporti con i portatori di interessi, ai quali intende garantire la massima trasparenza. In particolare, il Regolamento istituisce l’Agenda pubblica degli incontri con i portatori di interessi, che riporta le informazioni necessarie per far conoscere ai cittadini i soggetti incontrati, le modalità e le finalità degli incontri.

Gli incontri si svolgono presso la sede dell’Anac e la struttura di supporto cura la compilazione dei moduli di registrazione che vengono trasmessi in via telematica al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza che cura la conservazione e la tenuta dell’Agenda e la sua pubblicazione sul sito dell’Autorità.

I portatori di interesse, quale condizione per la tenuta dell’incontro, esprimono il proprio consenso alla pubblicazione delle informazioni contenute nell’Agenda. Agenda che è sottoposta al Consiglio dell’Autorità con cadenza bimestrale.

Fonte: Anac, Regolamento disciplinante i rapporti fra ANAC e i portatori di interessi particolari presso l’Autorità nazionale anticorruzione e istituzione dell’Agenda pubblica degli incontri

CONTABILITA’ E CONTROLLI

Inclusione nelle previsioni di bilancio per il triennio 2019-2021 degli stanziamenti finanziati con la riassegnazione di alcune entrate di scopo, ai sensi della normativa vigente

L’art. 23, comma 1-bis, L. n. 196 del 2009 consente di iscrivere negli stati di previsione della spesa di ciascuna amministrazione – e corrispondentemente in quello di entrata – gli importi relativi a quote di proventi destinate al finanziamento di specifici interventi o attività che si prevede di incassare nel medesimo esercizio. La citata disposizione rende disponibili – già a inizio anno – gli stanziamenti corrispondenti a entrate finalizzate per legge che hanno assunto un carattere stabile e facilmente monitorabile nel tempo. La procedura di ” stabilizzazione” in bilancio degli stanziamenti finanziati con la riassegnazione alla spesa delle entrate di scopo è stata introdotta a partire dalla legge di bilancio per il triennio 2016-2018.

La Ragioneria Generale dello Stato emana la circolare n. 1 del 2019 volta a fornire alle amministrazioni centrali dello Stato indicazioni sulle entrate e spese “stabilizzate” e sui relativi importi iscritti nel bilancio di previsione per il triennio 2019-2021, nonché sul monitoraggio che verrà effettuato.

Fonte: Ragioneria Generale dello Stato, Circolare del 15 gennaio 2019, n. 1

Allegato 1

Allegato 2

Rapporti finanziari dello Stato con le autonomie regionali

Con la sentenza n. 6 depositata l’11 gennaio, la Corte costituzionale ha ritenuto illegittimo l’art. 1, comma 851L. n. 205 del 2017 nella parte in cui non prevede, nel triennio 2018-2020, adeguate risorse per consentire alla Regione autonoma Sardegna una fisiologica programmazione nelle more del compimento, secondo i canoni costituzionali, della trattativa finalizzata alla stipula dell’accordo di finanza pubblica. Si tratta di una novità giurisprudenziale coerente con quanto la Corte aveva affermato precedentemente circa la necessità che lo Stato ponga in essere una leale collaborazione con le autonomie territoriali nella gestione delle politiche di bilancio.

La sentenza inoltre censura il ritardo con cui lo Stato ha dato attuazione alle precedenti pronunce della Corte, affermando che l’attuazione non può essere ritardata a piacimento ma deve intervenire tempestivamente dopo la pubblicazione della sentenza e comunque entro la prima manovra di finanza ad essa successiva.

Fonte: Corte Costituzionale, sentenza n. 6 dell’11 gennaio 2019

Aggiornamento dei limiti massimi del compenso base spettante ai revisori dei conti in relazione alla classe demografica e alle spese di funzionamento e di investimento degli enti locali

Il Ministero dell’Interno interviene per dare attuazione all’art. 241, comma 1, del Tuel, che rinvia ad un suo decreto l’aggiornamento dei limiti massimi del compenso base spettante ai componenti degli organi di revisione economico-finanziaria degli enti locali, fissati in relazione alla classe demografica e alle spese di funzionamento e di investimento dell’ente locale.

Il D.M. indica il limite massimo del compenso base annuo lordo spettante ad ogni componente degli organi di revisione economico-finanziaria di Comuni, Province e Città metropolitane pari, per ciascuna fascia demografica, alla misura indicata nella Tabella A allegata al decreto, con le seguenti maggiorazioni:

a) sino ad un massimo del 10% per gli enti la cui spesa corrente annuale pro-capite desumibile dall’ultimo bilancio preventivo approvato sia superiore alla media nazionale per fascia demografica di cui alla Tabella B allegata al decreto;

b) sino ad un massimo del 10% per gli enti locali la cui spesa per investimenti annuale pro-capite sia superiore alla media nazionale per fascia demografica di cui alla tabella C allegata al decreto.

Le maggiorazioni sono cumulabili tra loro. I limiti sono da intendersi al netto dell’IVA e dei contributi previdenziali posti a carico dell’ente. Ai componenti con residenza al di fuori del Comune ove ha sede l’ente spetta il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute per la presenza necessaria o richiesta, nel limite massimo pari al 50% del compenso annuo attribuito al netto degli oneri fiscali e contributivi. Ai componenti inoltre spetta, ove si renda necessario in ragione dell’incarico svolto, il rimborso delle spese effettivamente sostenute per il vitto e l’alloggio nella misura determinata per i componenti dell’organo esecutivo dell’ente.

I limiti del compenso base decorrono dal 1° gennaio 2019.

Fonte: Ministero dell’Interno, Decreto 21 dicembre 2018 (G.U. 4 gennaio 2019, n. 3)

Anticipazione di cassa da destinare agli enti locali sciolti ai sensi dell’articolo 243-quinquies del TUEL

L’art. 243-quinquies, commi 1 e 2, del Tuel prevede che per la gestione finanziaria degli enti locali sciolti ai sensi dell’art. 143, per i quali sussistono squilibri strutturali di bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario, la commissione straordinaria può richiedere una anticipazione di cassa da destinare, nel limite massimo di 200 euro per abitante, esclusivamente al pagamento delle retribuzioni del personale dipendente, al pagamento delle rate dei mutui e di prestiti obbligazionari e all’espletamento dei servizi locali indispensabili.

L’anticipazione è concessa con decreto del Ministero dell’interno nei limiti di 20 milioni di euro annui. Il medesimo decreto stabilisce altresì le modalità per la restituzione dell’anticipazione straordinaria in un periodo massimo di dieci anni a decorrere dall’anno successivo a quello di erogazione.

Col D.M. del 19 dicembre il Ministero concede ai Comuni di cui all’Allegato A (Lamezia Terme; Brancaleone e Scilla in provincia di Reggio Calabria) un’anticipazione erogata sotto conto infruttifero da restituire in dieci anni.

Fonte: Ministero dell’Interno, Decreto 19 dicembre 2018 (G.U. 4 gennaio 2019, n. 3)

Monitoraggio e certificazione del pareggio di bilancio 2018 per le Regioni a statuto ordinario

Il comma 469 della L. n. 232 del 2016 impone alle Regioni e alle Province autonome di trasmettere alla Ragioneria Generale dello Stato le informazioni riguardanti le risultanze del saldo di cui al comma 466 della stessa legge, con tempi e modalità definiti con decreti del MEF.

Ai fini della verifica degli obiettivi di saldo, il comma 470 impone loro di trasmettere, utilizzando il sistema web appositamente previsto, entro il termine perentorio del 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, una certificazione dei risultati conseguiti.

Per l’esercizio 2018, le Regioni a statuto ordinario forniscono alla RGS le suddette informazioni con tempi, modalità e prospetti definiti dall’Allegato A al decreto 17 dicembre 2018, entro il termine perentorio del 31 marzo 2019, tramite il prospetto e le modalità contenute nell’Allegato B al decreto. Comunicano inoltre gli elementi informativi riguardanti l’applicazione del D.P.C.M. 21 febbraio 2017, n. 21, utili per la gestione dei patti di solidarietà delle Regioni, con i tempi, le modalità e i prospetti definiti dall’Allegato C.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Decreto 17 dicembre 2018 (G.U. 3 gennaio 2019, n. 2)

Ulteriore utilizzo parziale dell’accantonamento sulla dotazione del Fondo di solidarietà comunale 2018, a seguito di verifiche dei gettiti IMU e TASI

Col D.P.C.M. 7 marzo 2018 è stato definito e ripartito il Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2018, in cui è previsto un accantonamento di 15 milioni di euro da destinare prioritariamente alla compensazione del mancato recupero a carico del Comune di Sappada delle quote di contribuzione al Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2018 nonché a eventuali conguagli ai singoli comuni derivanti da rettifiche dei valori e che le assegnazioni sono disposte con uno o più decreti del Ministro dell’interno.

In sede di tavolo tecnico istituito presso la Conferenza Stato-città si è proceduto alla verifica, per alcuni Comuni, dei valori utilizzati per il riparto del Fondo di solidarietà comunale, che ha generato la necessità di rettifiche per l’anno 2018, per un importo complessivo pari a euro 7.394.940,66.

Col D.M. 21 dicembre 2018 il Viminale provvede all’utilizzo parziale dell’accantonamento sulla dotazione del Fondo di solidarietà comunale 2018, a seguito di verifiche dei gettiti IMU e TASI, e in particolare: compensa il mancato recupero a carico del Comune di Sappada delle quote di contribuzione al Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2018, nelle misure di 383.403,39 euro e di 694.022,54 euro; attribuisce a titolo di conguaglio ulteriori risorse finanziarie, per un importo complessivo pari ad euro 7.394.940,66, a favore dei Comuni per i quali, in sede di verifica tecnica, sulla base dei gettiti stimati IMU e TASI, è stata riscontrata l’esigenza di rettificare i valori utilizzati per il riparto del Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2018, nelle misure indicate pro-quota nell’allegato A.

Fonte: Ministro dell’Interno, Decreto 21 dicembre 2018 (G.U. 3 gennaio 2019, n. 2)

Individuazione dei parametri di deficitarietà strutturale per gli enti locali per il triennio 2019-2021

Col Decreto 28 dicembre 2018, il Ministro dell’interno, di concerto col MEF, ha individuato i parametri di deficitarietà strutturale per gli enti locali per il triennio 2019-2021, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 242, comma 2, del Tuel.

I vecchi parametri erano stati individuati col D.M. 18 febbraio 2013 per il triennio 2013-2015, che hanno trovato applicazione anche nel triennio 2016-2018 in virtù di quanto disposto dl comma 2, secondo periodo, dell’art. 242, il quale prevede che, fino alla fissazione di nuovi parametri, si applicano quelli vigenti nell’anno precedente.

Il nuovo D.M. approva, per il triennio 2019-2021, per Comuni, Province, Città metropolitane e Comunità montane: i parametri obiettivi di cui all’Allegato A, costituiti da indicatori di bilancio individuati all’interno del “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio” di cui all’art. 18-bisD.Lgs. n. 118 del 2011, ai quali sono associate, per ciascuna tipologia di ente locale, le rispettive soglie di deficitarietà; le tabelle contenenti i parametri obiettivi, riportate nell’Allegato B.

Detti parametri trovano pertanto applicazione a partire dagli adempimenti relativi al rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2018 e al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2020.

Al decreto è anche allegata una nota metodologica che illustra i meccanismi della deficitarietà strutturale e il sistema parametrale vigente e quello per il triennio 2019-2021, adeguato quest’ultimo alle nuove norme sull’armonizzazione e semplificato con riferimento alle attività di monitoraggio degli equilibri economico-finanziari.

Il nuovo sistema presenta diversi vantaggi:

– essendo gli indicatori contenuti nel “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio”, che gli enti locali hanno adottato dall’esercizio 2016, i parametri sono adeguati ai principi dell’armonizzazione contabile e non richiedono, come avveniva nel precedente sistema, il calcolo di ulteriori grandezze né il ricorso a dati extra contabili;

– il numero degli enti individuati come strutturalmente deficitari nei campioni 2016 e 2017 appare finalmente adeguato all’ordine di grandezza raggiunto nei medesimi anni dagli enti in condizione di crisi finanziaria conclamata (dissesto e pre-dissesto);

– a differenza del precedente sistema parametrale, il nuovo presenta una maggiore capacità di individuare Comuni con gravi squilibri di bilancio anche al di fuori delle tre Regioni ad elevata deficitarietà e, inoltre, nelle fasce demografiche superiori ai 60.000 abitanti;

– diversamente da alcuni di quelli sostituiti, i nuovi parametri hanno il pregio della semplicità, ovvero sembrano suscettibili di essere agevolmente compresi anche al di fuori della cerchia degli operatori finanziari.

Fonte: Ministero dell’Interno, Decreto 28 dicembre 2018

FISCO E TRIBUTI

Modifiche al decreto 17 giugno 2014, concernente le modalità di assolvimento dell’imposta di bollo su fatture elettroniche

Il MEF modifica, per le fatture elettroniche emesse dal 1° gennaio 2019, il comma 2 dell’art. 6D.M. 17 giugno 2014, recante le modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione su diversi tipi di supporto, ai sensi dell’art. 21, comma 5, D.Lgs. n. 82 del 2005.

L’art. 6 tratta delle modalità di assolvimento dell’imposta di bollo su libri, registri ed altri documenti rilevanti ai fini tributari. Il comma 2 ha previsto che il pagamento dell’imposta avviene in un’unica soluzione entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio; le fatture elettroniche per le quali è obbligatorio l’assolvimento dell’imposta di bollo devono riportare specifica annotazione di assolvimento dell’imposta.

Nel testo modificato, il pagamento dell’imposta avviene sempre in un’unica soluzione entro centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio, mentre il pagamento relativa alle fatture elettroniche emesse in ciascun trimestre solare è effettuato entro il giorno 20 del primo mese successivo. A tal fine, l’Agenzia delle entrate rende noto l’ammontare dell’imposta dovuta sulla base dei dati presenti nelle fatture elettroniche inviate attraverso il Sistema di interscambio, riportando l’informazione all’interno dell’area riservata del soggetto passivo IVA presente sul sito dell’Agenzia.

Il pagamento dell’imposta può essere effettuato mediante il servizio presente nella predetta area riservata, con addebito su conto corrente bancario o postale, oppure utilizzando il modello F24 predisposto dall’Agenzia delle entrate. Le fatture elettroniche per le quali è obbligatorio l’assolvimento dell’imposta di bollo devono riportare specifica annotazione di assolvimento dell’imposta.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Decreto 28 dicembre 2018 (G.U. 7 gennaio 2019, n. 5)

FINANZIAMENTI

Rimborsi Tarsu e mensa per l’anno 2018

Il Ministero dell’Istruzione ha comunicato all’Anci l’avvenuta erogazione delle risorse finanziarie relative ai contributi per i pasti degli insegnanti e per la TARSU delle scuola statali dell’anno 2018.

Le risorse TARSU sono state ripartite sulla base della delibera della Conferenza Stato-città ed autonomie locali dell’ 8 novembre 2018, di attuazione del punto 5 dell’Accordo della Conferenza stessa del 20 marzo 2008. Il riparto è avvenuto tenendo conto dei dati ISPRA relativi all’annualità 2015, pertanto ai Comuni che in base a tali dati risultano aver raggiunto una percentuale di raccolta pari almeno al 65%, è stata riconosciuta una percentuale aggiuntiva del 6%. Le risorse, sia quelle spettanti a tutti i Comuni ripartite in proporzione alla consistenza della popolazione scolastica , sia quelle aggiuntive per i Comuni che hanno raggiunto la percentuale minima di raccolta differenziata, sono state erogate dal MIUR direttamente ai Comuni.

Sono state inoltre erogate a favore dei Comuni le risorse finanziarie quale contributo per il pagamento della mensa del personale scolastico statale. I contributi sono assegnati direttamente ai Comuni, secondo le modalità e i criteri di cui all’art. 7, comma 41, L. n. 135 del 2012.

Fonte: Tabella contributi MENSA insegnanti

Ripartizione alle regioni delle risorse del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, per l’anno 2018

L’art. 3L. n. 112 del 2016 ha istituito il Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, la cui dotazione è determinata in 90 milioni di euro per l’anno 2016, 38,3 milioni per l’anno 2017 e 56,1 milioni annui a decorrere dal 2018. L’accesso alle misure di assistenza, cura e protezione a carico del Fondo è subordinato alla sussistenza di requisiti da individuare con decreto del Ministro del lavoro.

Il Ministero del lavoro provvede alla ripartizione del Fondo per l’annualità 2018, per un ammontare pari a 51.100.000,00 euro, mantenendo ferme le altre previsioni del D.M. 23 novembre 2016.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Decreto 15 novembre 2018 (G.U. 5 gennaio 2019, n. 4)

PERSONALE E PREVIDENZA

Incentivi statali alla stabilizzazione di Lavoratori Socialmente Utili – Applicazione art. 1, commi 446-449 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di bilancio 2019)

Il Ministero del lavoro fornisce alcuni chiarimenti sull’applicazione dei commi 446449 della L. di bilancio n. 145 del 2018, che regolano le procedure di assunzione a tempo indeterminato di Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità (LSU).

Il comma 446 prevede la proroga, fino al 31 ottobre 2019, da parte di enti territoriali e degli enti pubblici interessati, delle convenzioni e degli eventuali contratti a tempo determinato. Precisa il Ministero che nelle more del completamento delle procedure di stabilizzazione, le convenzioni stipulate per garantire la prosecuzione delle attività e il pagamento degli assegni ASU/ANF sono prorogate fino al 31 ottobre 2019.

Rientrano nel campo di applicazione della norma esclusivamente i LSU ex art. 2, comma 1, D.Lgs. n. 81 del 2000 e art. 7D.Lgs. n. 468 del 1997 nonché i LPU ex art. 3, comma 1, D.Lgs. n. 280 del 1997 stipulati nel 2018 presso gli enti pubblici della Regione Calabria.

Circa le procedure di stabilizzazione (commi 447 e 448), restano fuori le procedure per assunzioni a tempo indeterminato di LSU ex art. 2, comma 1, D.Lgs. n. 81 del 2000 già incentivate, non quelle che, ancorché incentivate con le risorse statali, saranno effettuate sulla base di programmi, bandi, avvisi pubblici emessi a decorrere dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2021.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Circolare n. 1 dell’11 gennaio 2019

Indicatori comuni per le funzioni di supporto nelle amministrazioni pubbliche – Sperimentazione 2019

La Funzione Pubblica ha selezionato alcuni indicatori riferiti alla dimensione di performance organizzativa come definita nelle Linee guida n. 1 del 2017 e n. 2 del 2017, con particolare riferimento agli aspetti individuati dall’art. 8, comma 1, lett. d), D.Lgs. n. 150 del 2009sulla modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell’organizzazione, e lett. f) sull’efficienza nell’impiego delle risorse.

Il Dipartimento propone di implementare un sistema per misurare e confrontare la performance delle amministrazioni centrali su un campo di attività comuni relative alle funzioni di supporto, con l’obiettivo di accrescere la cultura della misurazione, incentivare le amministrazioni ad implementare politiche organizzative mirate ad incidere sugli aspetti misurati, implementare il monitoraggio al fine di creare un set informativo munito di serie storiche, supportare i processi decisionali dello stesso Dipartimento.

Nel mese di gennaio inizia il periodo per la rilevazione dei dati, con la possibilità di utilizzare gli indicatori nei Piani della performance 2019-2021; a giugno ci sarà la prima rilevazione semestrale degli indicatori; a novembre ci sarà quella per l’anno 2019 mentre a dicembre vi sarà l’elaborazione conclusiva dei dati da parte del Dipartimento. Per gennaio 2020 è prevista la fine della sperimentazione e il primo utilizzo del set definitivo di indicatori nell’ambito del ciclo della performance 2020-2022.

Fonte: Dipartimento della Funzione Pubblica, Indicatori comuni per le funzioni di supporto nelle amministrazioni pubbliche – Sperimentazione 2019 – Versione 1.0

POLIZIA E SICUREZZA

Polizia locale – La nota operativa Anci sulle assunzioni ex articolo 35-bis del D.L. n. 113 del 2018

L’Anci ha pubblicato la nota operativa Anci sulle assunzioni del personale di polizia locale ai sensi dell’art. 35-bis del D.L. “sicurezza” n. 113 del 2018, redatta al fine di supportare i Comuni nell’attuazione della disciplina derogatoria.

L’art. 35-bis offre la possibilità ai Comuni i comuni che nel triennio 2016-2018 hanno rispettato gli obiettivi dei vincoli di finanza pubblica di effettuare, nel solo 2019, assunzioni a tempo indeterminato di personale della polizia municipale, al fine di rafforzare le attività connesse al controllo del territorio e di potenziare gli interventi in materia di sicurezza urbana.

Dette assunzioni sono effettuate in deroga all’art. 1, comma 228L. n. 208 del 2015, nel limite della spesa sostenuta per detto personale nell’anno 2016 e fermo restando il conseguimento degli equilibri di bilancio. Le cessazioni nell’anno 2018 del predetto personale non rilevano ai fini del calcolo delle facoltà assunzionali del restante personale.

Interessanti le puntuali annotazioni dell’Associazione dei Comuni

– il riferimento espresso ai “comuni” e alla “polizia municipale” escludono che la disciplina possa applicarsi alle Città metropolitane e alle Province;

– viene individuata come disciplina oggetto di deroga il comma 228 della L. n. 208 del 2015, che però ha cessato la sua efficacia al 31/12/2018, per cui la disciplina derogatoria opera sulla ordinaria capacità assunzionale dei cui all’art. 3, comma 5, del D.L. n. 90 del 2014, che prevede, nel 2019, il 100% del turnover.

– il richiamo al limite della spesa 2016 non impedisce di utilizzare, nel 2019, la spesa per cessazioni di personale di polizia locale eventualmente già utilizzata come capacità assunzionale in altri settori;

– il dato che le cessazioni nell’anno 2018 del personale di polizia municipale “non rilevano ai fini del calcolo delle facoltà assunzionali del restante personale” introduce un fattore di rigidità organizzativa senza offrire alcun vantaggio in termini assunzionali (per il 2019 è infatti previsto il 100% di turnover per tutto il personale) imponendo a molte amministrazioni la modifica del piano dei fabbisogni 2019‐2021 e determinando criticità operative in tutti quei casi in cui i Comuni abbiano già diversamente programmato l’utilizzo di tali risorse;

– l’applicazione della nuova disciplina implica l’individuazione, per l’anno 2019, di due distinti budget assunzionali: uno specifico per il personale della polizia municipale, ove l’ente si avvalga della disciplina derogatoria, e uno relativo al restante personale, in applicazione del regime ordinario.

Fonte: Anci, Nota operativa su assunzioni personale di polizia locale ex articolo 35bis del DL 113/2018 convertito con modificazioni in legge n. 132/2018

SERVIZI PUBBLICI E AL CITTADINO

Riparto del Fondo nazionale politiche sociali. Annualità 2018

Il Ministero del lavoro adotta il Piano sociale nazionale relativo al triennio 2018-2020, che costituisce l’atto di programmazione nazionale delle risorse afferenti al Fondo nazionale per le politiche sociali e individua lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per la progressiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale.

Le risorse per l’annualità 2018 ammontano a € 275.964.258,00 e sono destinate in massima parte alla Regioni, le quali procedono al successivo trasferimento agli ambiti territoriali e ai Comuni entro sessanta giorni dall’effettivo versamento, ne programmano gli impieghi in coerenza col Piano sociale nazionale ed effettuano il monitoraggio e la rendicontazione.

Per non meno di 4.000.000 di euro sono finanziate azioni volte all’implementazione delle Linee di indirizzo sull’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità (P.I.P.P.I.).

Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Decreto 26 novembre 2018 (G.U. n. 8 del 10-1-2019)

Rei – Proroga termine per progetti personalizzati

Il Ministero del Lavoro, con la nota prot. 14/2019, ha comunicato la proroga del termine previsto dall’art. 25, comma 2, D.Lgs. n. 147 del 2017, disposta dall’art. 1, comma 1136, L. di bilancio n. 145 del 2018 nelle more dell’attuazione del reddito di cittadinanza. Il comma 2 prevede che per l’anno 2018, in deroga a quanto previsto all’art. 9, comma 6, l’Inps dispone il versamento del beneficio economico pur in assenza della comunicazione dell’avvenuta sottoscrizione del progetto personalizzato prevista all’art. 6, comma 1. Il beneficio è comunque sospeso in assenza della comunicazione di cui al primo periodo decorsi sei mesi dal mese di prima erogazione.

Con la modifica introdotta dalla legge di bilancio, questo regime derogatorio viene esteso anche all’anno 2019, per cui anche per il nuovo anno sarà consentita l’erogazione del beneficio economico pur in assenza della comunicazione dell’avvenuta sottoscrizione del progetto personalizzato.

Fonte: Ministero del Lavoro, nota prot. 14/2019

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto