22/12/2023 – Nuovo codice appalti: le ultime novità dall’ANAC

Nuovo codice appalti: le ultime novità dall’ANAC

Dal 1° gennaio 2024 i principali cambiamenti: dal FVOE, passando per l’approvvigionamento digitale fino ad arrivare all’e-procurement

Con il nuovo codice degli appalti pubblici (dlgs 36/2023) la digitalizzazione diventa l’argomento principale del mondo edilizio.

Per questo, l’ANAC ha pubblicato alcune informazioni dettagliate relative ai principali processi del panorama italiano dei contratti pubblici. Quest’ultimo, come è noto, si appresta a vivere una svolta epocale dal primo gennaio 2024, sancendo la completa digitalizzazione delle procedure di appalto. Questa trasformazione è promossa anche nel contesto del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il quale segna un passo significativo verso una modernizzazione radicale dell’Italia e un incremento della sua competitività a livello europeo. Per allinearti con il nuovo codice dei contratti pubblici, in vista anche delle nuove disposizioni che si affacceranno con l’anno entrante, ti suggerisco di consultare gratuitamente esperti che possano aggiornarti e guidarti sugli appalti secondo le nuove regole del codice.

Ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale

Il cuore pulsante di questa rivoluzione è l’introduzione dell’ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale e-procurement definito dal nuovo codice. Questo concetto rivoluzionario abbraccia l’intera catena di approvvigionamento, dalla programmazione all’esecuzione, abbandonando definitivamente il mondo della carta e adottando l’interoperabilità fra piattaforme certificate.

La digitalizzazione dell’amministrazione pubblica rappresenta la sfida principale dei prossimi anni. Ciò non solo migliorerà l’efficienza e la trasparenza attraverso l’uso di dati nativi digitali, ma avrà anche un impatto positivo sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Che cos’è l’e-procurement

Il sistema nazionale di approvvigionamento digitale è composto da piattaforme informatiche (piattaforme di approvvigionamento digitale) e servizi materiali digitali che facilitano lo scambio di dati e informazioni, consentendo la gestione completa del ciclo di vita dei contratti pubblici. Il ciclo di vita dei contratti comprende una serie di fasi:

  • la programmazione;
  • la progettazione;
  • la pubblicazione;
  • l’affidamento;
  • l’esecuzione.

Questo sistema rappresenta un processo di approvvigionamento elettronico attraverso il quale prodotti e servizi vengono acquistati, rivestendo grande strategicità sia per le imprese private che per la Pubblica Amministrazione. Si tratta di un processo interamente digitale che elimina l’uso di moduli, cataloghi e listini prezzi cartacei: i fornitori autorizzati partecipano attivamente sulla piattaforma, agevolando l’approvvigionamento sia per le imprese che per la PA. Tutti i documenti della gara, seppur gestiti dalla piattaforma di e-procurement, devono risiedere all’interno di un Ambiente Comune di Condivisione Dati (ACDat) secondo quanto previsto dall’allegato I0 del nuovo codice.

Cosa significa digitalizzare gli appalti pubblici

La digitalizzazione comporta una trasformazione completa della gara pubblica, da una procedura basata su documenti cartacei e passaggi burocratici a un processo digitale e immateriale. Il Codice dei Contratti prevede un’interconnessione fra le piattaforme certificate, superando la necessità di documenti fisici e garantendo una maggiore efficienza e trasparenza.

Il ruolo chiave dell’ANAC

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) svolge un ruolo fondamentale in questa transizione. Attraverso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, fornisce servizi e informazioni cruciali per l’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, facilitando la gestione di procedure come la Piattaforma Contratti Pubblici (PCP) e il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE).

L’interoperabilità come chiave del successo

La visione dell’ANAC, illustrata dal Presidente Giuseppe Busia, pone l’interoperabilità al centro dell’efficienza e della trasparenza. La comunicazione elettronica, il riuso dei dati e il principio del “once only” diventano i pilastri di una gestione snella e trasparente delle informazioni, riducendo errori e costi.

Novità dal 1° gennaio 2024

Dal 1° gennaio 2024, diventa obbligatorio l’utilizzo di piattaforme digitali certificate per tutte le fasi dei contratti pubblici. Questo implicherà l’adozione di piattaforme da parte di amministrazioni non dotate di propria soluzione digitale. Inoltre, si attiverà il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico, migliorando la verifica dei requisiti degli operatori economici. Infine, ricordiamo che il FVOE conterrà tutti i dati necessari per partecipare alle gare, permettendo una verifica automatica attraverso la Banca dati Nazionale dei Contratti Pubblici presso l’ANAC.

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