2015-12-10 – Dalla relazione per la “giornata della trasparenza” di un Comune della provincia di Brescia in Lombardia

Dalla relazione per la “giornata della trasparenza” di un Comune della provincia di Brescia in Lombardia

 

I recenti, eclatanti e reiterati casi di corruzione di pubblici amministratori e la nota classifica di Trasparency International che pone l’Italia al primo posto in Europa quanto a livello di corruzione percepita, testimoniano brutalmente in merito all’efficacia delle numerose norme poste a tutela della trasparenza, della partecipazione e dell’anticorruzione.

 

Non siamo particolarmente titolati per individuare i motivi per i quali le norme in materia di anticorruzione e di trasparenza non sono in grado di arginare la corruzione che sembra dilagare ma, senza alcuna pretesa esaustiva e rimanendo al mondo degli enti locali, ci piace segnalare alcune criticità (rilevate anche da ANAC, lett. e), f) e g) che seguono):

a)-la normativa in materia di elezione del sindaco (ed il sistema elettorale “maggioritario” in genere) ha fortemente minato il principio della “rappresentatività democratica” accentuando sempre più il distacco tra amministratori ed amministrati. Di fatto gli eletti sono spesso “rappresentativi” non solo di una minoranza dei cittadini ma anche dei votanti;

b)-la “logica” delle riforme a costo zero in base alla quale non ci deve essere incremento di costi per l’attuazione delle riforme. Pensate agli enti che hanno carenza di personale e tecnologie non adeguate. Può essere credibile una qualsiasi azione di contrasto alla corruzione senza uomini e mezzi?

c)-l’abolizione dei controlli esterni e preventivi sulla legittimità di atti e contratti degli enti locali e la previsione di improbabili controlli interni lasciati a soggetti che hanno competenze diverse rispetto a quelle necessarie, hanno di fatto svuotato i controlli di credibilità;

d)-la normativa in materia di anticorruzione è rivolta essenzialmente ai dipendenti pubblici ed ignora quasi del tutto gli amministratori pubblici che sono, oggettivamente e come da cronaca quasi quotidiana, gli attori principali della corruzione;

e)-un diffuso atteggiamento di mero adempimento nella predisposizione dei PTPC limitato ad evitare le responsabilità che la legge fa ricadere sul RPC in caso di mancata adozione del PTPC;

f)-l’isolamento del RPC nella formazione del PTPC ed il sostanziale disinteresse degli organi di indirizzo. Nella migliore delle ipotesi quest’ultimi si sono limitati a ratificare l’operato del RPC, approvando il PTPC, senza approfondimenti, né sull’analisi del fenomeno all’interno della struttura, né sulla qualità delle misure da adottare.

g)-la normativa in materia di anticorruzione non considera minimamente il fatto che la politica può assegnare a proprio piacere incarichi dirigenziali esterni che sono centrali nell’intrico politica-corruzione. E’ un fatto che la recente riforma della PA, invece di intervenire su questi istituti per eliminarli, ha triplicato il numero di dirigenti esterni nominabili dalla politica senza concorso ed ha permesso, sempre alla politica, di cooptare nei propri staff persone senza laurea, retribuendole però come se fossero dirigenti.

h)-la normativa in materia di anticorruzione e di trasparenza assegna a livello locale un ruolo centrale ai segretari comunali che sono soggetti da anni allo spoil system e che il Parlamento ha già deciso di abolire.

Su quest’ultima criticità, ci permettiamo qualche ulteriore considerazione.

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Nel Comune di ________ (come in quasi tutti i Comuni d’Italia), è stato attribuito al segretario comunale un ruolo centrale in materia di anticorruzione e trasparenza. Egli è, infatti,

  • Responsabile dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari
  • Organismo Comunale di Valutazione
  • Responsabile della prevenzione della corruzione
  • Responsabile della trasparenza
  • Responsabile dei controlli interni e del controllo successivo di regolarità amministrativa
  • Soggetto cui è attribuito il potere sostitutivo di cui all’art,2 comma 9-bis della legge n.241/1990 in caso di inerzia del responsabile del procedimento inadempiente in materia di accesso
  • Responsabile delle pari opportunità
  • Responsabile del rispetto del Codice di comportamento.

 

In realtà ed a ben vedere, grava sulla questione una pesantissima ipoteca in termini di credibilità di tutta l’impalcatura della trasparenza e dell’anticorruzione nell’ambito degli enti locali.

Innanzitutto, non si può ignorare che mentre si straparla di anticorruzione e trasparenza e mentre le cronache sono tristissima litania di corrotti e corruttori, il Parlamento ha deciso l’abolizione del segretario comunale cioè della figura cui sono attribuiti la stragrande maggioranza dei compiti in materia di anticorruzione e trasparenza.

Non si può, poi, ignorare che il legislatore ha affidato ai segretari comunali funzioni rilevanti in materia di anticorruzione e trasparenza scegliendo di ignorare che essi sono di fatto quasi asserviti alla politica locale in virtù dello spoil system selvaggio che consente ai sindaci di scegliere e revocare liberamente i segretari comunali.

Con una metafora calcistica e senza semplificare troppo, e come se il legislatore avesse previsto che il segretario comunale deve essere contemporaneamente il capitano della squadra del sindaco e l’arbitro della partita.

Comunque la si voglia guardare, la cosa non può quadrare e non può essere credibile la figura di chi deve controllare e vigilare su trasparenza e corruzione se tale figura è nominata ed è alla mercè della politica locale che è il principale destinatario della sua azione di controllo e vigilanza.

FF

 

 

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