20/09/2019 – La nuova tassa rifiuti mette in ansia i sindaci 

di MATTEO BARBERO – Italia Oggi – 19 Settembre 2019
Sindaci in ansia per la riforma della tassazione dei rifiuti. Il nuovo assetto, prefigurato nei documenti dell’ Arera, è destinato a impattare già sui bilanci di previsione 2020, che i comuni si accingono a predisporre in vista della scadenza del 31 dicembre. Per questo, gli amministratori chiedono certezze su tempi e modalità. L’ Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente ha pubblicato a fine luglio i documenti n. 351 «Orientamenti per la copertura dei costi efficienti di esercizio e di investimento del servizio integrato dei rifiuti per il periodo 2018-2021» e n. 352 «Disposizioni in materia di trasparenza nel servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati».
I testi, attualmente sottoposti alla consultazione degli stakeholders (si veda ItaliaOggi del 12/9/2019), mirano principalmente a riformare i criteri di definizione dei costi per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati e a introdurre nuove regole per la stesura dei piani finanziari, oltre che a definire una nuova e più efficace regolamentazione della trasparenza nel rapporto tra gestori, comuni e contribuenti. L’ entrata in vigore del nuovo assetto è fissata al 2020, data infelice in quanto non coordinata con quella per l’ approvazione dei bilanci di previsione comunali. Ecco perché l’ Anci e l’ Ifel, in un documento inviato nei giorni scorsi all’ Arera, hanno evidenziato il rischio che diversi elementi di rilievo possano non essere considerati adeguatamente in termini di rischi connessi alla transizione da un sistema caratterizzato da opacità e differenziazioni molto marcate, ad un sistema più trasparente e uniforme.
Il documento sottolinea, a tale proposito, l’ assoluta esigenza di assicurare una transizione che non metta in questione la coerenza, anche giuridica, del percorso di formazione dei piani finanziari e del conseguente impianto tariffario per il 2020, percorso che è per molti enti già avviato, in considerazione del termine ordinario di approvazione dei bilanci locali fissato dalla legge al 31 dicembre dell’ anno di riferimento e il cui rispetto è da qualche tempo condizione per poter godere di importanti semplificazioni nelle procedure di spesa. In relazione a questa preoccupazione, concludono Anci e Ifel, oltre a una riflessione sui tempi di attuazione dei primi atti della regolazione, è necessario che gli atti stessi evidenzino con chiarezza gli elementi prescrittivi che l’ Autorità richiede agli attori coinvolti, distinguendoli esplicitamente da quelli di carattere informativo o di raccomandazione.
A chiedere un rinvio del passaggio alle nuove tariffe è anche l’ Anutel, l’ Associazione nazionale uffici tributi enti locali che in una nota indirizzata all’ Arera ha evidenziato i pericoli per i bilanci locali. «L’ Anutel pur concordando sulla necessità di omogeneizzare i sistemi tariffari applicati e di codificare regole chiare per la costruzione dei piani finanziari e per la definizione dei costi del servizio», si legge nella nota, «ritiene altrettanto importante la definizione di un sistema che garantisca l’ equità del prelievo e l’ equilibrio finanziario degli enti e che tenga altresì conto della variegata situazione riscontrabile in Italia mediante la definizione di un percorso di riforma graduale».

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