20/07/2019 – Ricognizione, monitoraggio e sgombero degli insediamenti nomadi abusivi regolamentati dalla Direttiva Salvini

Ricognizione, monitoraggio e sgombero degli insediamenti nomadi abusivi regolamentati dalla Direttiva Salvini
di Roberto Rossetti – Comandante Polizia Locale
Prendendo lo spunto da un recente rogo sviluppatosi all’interno di un campo nomadi, il Ministro dell’Interno ha diramato ai prefetti una direttiva per focalizzare l’attenzione attorno alle situazioni di illegalità che si registrano in tali insediamenti, con concreti pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica per i centri urbani vicini.
Accanto a strutture autorizzate, per le quali, peraltro, va verificato il rispetto delle regole, soprattutto urbanistiche ed igienico sanitarie, si sono sviluppati nel tempo agglomerati spontanei, talvolta temporanei, che occupano abusivamente aree demaniali o private incustodite o inutilizzate, in cui, ai fini abitativi, vengono realizzate costruzioni abusive anche precarie, come baracche ovvero lasciate in sosta caravan o roulotte.
L’insalubrità è la condizione comune di tutti questi insediamenti abusivi, a causa dell’assenza di allacci alla rete di uno o più dei servizi primari (acqua, luce, gas, fognatura), della carenza di adeguati servizi igienici ovvero della presenza di rifiuti solidi o liquidi che generano il rischio di incendi di sostanze tossiche. In questi contesti non appare, di secondaria importanza, la contestuale presenza di minori, che spesso non frequentano le scuole e sono esposti al rischio di abusi e sfruttamenti.
Ciò premesso, il Ministro ritiene prioritario evitare tali situazioni di degrado e di riaffermare la legalità violata, con un sistema strutturato di ricognizione ed il continuo monitoraggio degli insediamenti, al fine di porre in essere mirati interventi per l’osservanza delle regole e garantire condizioni di maggiore vivibilità.
Si sono già effettuati alcuni interventi di sgombero di aree abusivamente occupate ed avviate le iniziative per la loro riqualificazione, ma occorre avere un quadro conoscitivo più approfondito del fenomeno e, pertanto, il Ministro invita i prefetti ad acquisire nell’ambito dei Comitati provinciali di ordine e sicurezza pubblica, allargati ai sindaci, alla magistratura e ad ogni altra persona utile allo scopo, informazioni sulla tipologia degli insediamenti (autorizzati o abusivi) con la loro densità abitativa, le loro condizioni (relativamente alla presenza di reti idriche, elettriche, fognarie ed, eventuali allacci abusivi), la presenza di strutture fisse (costruzioni ) o mobili (camper o roulotte), la conoscenza di pregressi fatti pregiudizievoli per l’incolumità pubblica o la salute e la condizione dei minori per i casi di abbandono scolastico o episodi di sfruttamento/abuso.
Le singole situazioni andranno approfondite e, con il coinvolgimento dei sindaci, per l’eventuale adozione dei provvedimenti previsti dagli artt. 50 e 54T.U. Enti locali (D.Lgs. 267/2000) e delle associazioni interessate, le situazioni di degrado dovranno essere superate e la legalità ripristinata. Si dovrà pianificare a livello provinciale il progressivo sgombero delle aree abusivamente occupate e la demolizione delle opere abusive, anche con ricorso, se necessario alla Forza pubblica, ricollocando in altre abitazioni le persone interessate, garantendo l’accesso ai servizi sociali, sanitari, assistenziali e scolastici a chi ne ha diritto, ma previa verifica, in caso di stranieri, della loro regolare presenza sul territorio nazionale.

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