20/06/2019 – Comuni, 40 mila assunzioni – Castelli: i municipi virtuosi devono poter garantire i servizi

Comuni, 40 mila assunzioni – Castelli: i municipi virtuosi devono poter garantire i servizi

di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 19 Giugno 2019
In arrivo 40 mila assunzioni nei comuni sottodimensionati. Potranno incrementare gli organici, i municipi che hanno una spesa per il personale non superiore in media al 25% degli incassi risultanti dai primi tre titoli delle entrate. «L’ idea è quella di creare un circolo virtuoso per cui se un comune chiede molto ai cittadini in termini di entrate fiscali deve restituire ciò che prende in termini di servizi alla collettività e per farlo ha bisogno di più dipendenti in organico», osserva il viceministro all’ economia Laura Castelli che con ItaliaOggi fa il punto sulle tante novità che il decreto crescita (oggi al voto di fiducia della Camera) porta in dote al comparto dei comuni. Dalla proroga al 2020 della contabilità economico-patrimoniale per mini-enti alla stretta sull’ evasione dell’ imposta di soggiorno, dalla stabilizzazione dei contributi per gli enti sotto i mille abitanti, al fondo anti-dissesto per i comuni capoluogo delle città metropolitane, «i cui debiti costituiscono un problema e per questo vanno ridotti per evitare i commissariamenti».
Domanda. Viceministro, nel cammino parlamentare il decreto crescita si è via via arricchito di numerose norme di interesse per i comuni fino a diventare una sorta di manovra-bis per le autonomie. Come la giudica? Risposta. Direi che si tratta di una manovra fortemente espansiva, perché non può esservi crescita del Paese senza la crescita degli enti locali che devono essere messi nelle condizioni di far ripartire gli investimenti a lungo termine e garantire i servizi ai cittadini. Per questo vogliamo consentire ai comuni sottodimensionati, che soffrono carenze croniche di personale e non riescono a garantire i servizi essenziali alla comunità, parametri più equi per poter assumere. In media le assunzioni saranno proporzionate al 25% degli incassi risultanti dai primi tre titoli delle entrate in bilancio. Questa sarà la base di partenza che poi sarà declinata in parametri più specifici a seconda delle varie fasce demografiche, previo accordo in Conferenza stato-città. Prevediamo di sbloccare almeno 40.000 assunzioni nei comuni a cui vanno aggiunte quelle, non ancora quantificate, della sanità regionale dove la continua carenza di medici e infermieri rischia di esporre il nostro Paese alle sanzioni dell’ Ue.
D. C’ è una norma all’ interno del decreto di cui va particolarmente fiera? R. Senza dubbio il giro di vite contro l’ evasione della tassa di soggiorno che costituisce uno dei prelievi più evasi in assoluto. E non per colpa dei turisti. A Roma, la città più visitata d’ Italia, l’ evasione sfiora il 70% e di questo parleremo oggi in una riunione in Campidoglio. La norma che abbiamo inserito nel decreto crescita prevede che i dati delle comunicazioni trasmesse dalle strutture ricettive siano resi disponibili all’ Agenzia delle entrate, in forma anonima e aggregata. E che i comuni possano accedervi per un controllo ulteriore. Recuperare l’ evasione della tassa di soggiorno significherà per i comuni avere risorse nuove per investimenti sul territorio. E impatterà positivamente sulla quantificazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità che continua a costituire un problema per molti comuni.
D. A proposito di Roma, c’ è chi vi accusa di aver fatto un regalo all’ amministrazione Raggi facendo accollare all’ erario 1,4 miliardi di debiti della Capitale… R. Abbiamo fatto un regalo agli italiani che fino ad oggi hanno pagato con le proprie tasse il debito di Roma. I risparmi generati dalla rinegoziazione dei mutui della Capitale andranno a finanziare un fondo per il concorso al pagamento del debito dei comuni capoluogo delle città metropolitane. Quello del debito dei grandi comuni è un tema politico non più rinviabile. Oggi lo stato centrale può fare debito, ma se i comuni capoluogo fanno debiti rischiano il commissariamento. E il commissariamento significa tagliare i servizi ai cittadini.
D. I piccoli comuni festeggiano la proroga al 2020 della contabilità economico-patrimoniale. Ma voi avete più volte detto che sarà l’ ultimo rinvio e che in ogni caso non intendete rinunciare al dato economico-patrimoniale, anche dei piccoli comuni. Questo extra time dovrà dunque essere messo a frutto. Ma intanto molti mini-enti si stanno rivolgendo a consulenti esterni per far fronte agli adempimenti. Cosa ne pensa? R. Penso che la proroga serva anche a evitare un’ esplosione di consulenze da parte dei piccoli comuni. Noi come governo dobbiamo dare agli enti regole più chiare e soprattutto differenziate e semplificate per i piccoli municipi. Ma gli enti dal canto loro devono trovare al loro interno le professionalità necessarie a gestire gli adempimenti.
D. E sempre restando sui piccoli comuni arriva la stabilizzazione dei contributi per i municipi sotto i mille abitanti. Risorse, da destinare all’ efficientamento energetico e alla messa in sicurezza di scuole, strade ed edifici pubblici, che avete trovato dirottando un fondo di Industria 4.0. Dall’ industria ai piccoli centri: è una precisa scelta di politica economica? R. Si trattava di un fondo istituito dal governo Gentiloni con la manovra 2018 per interventi volti a favorire lo sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività. Un fondo di fatto mai attivato perchè pensato per finanziare un organismo di gestione delle risorse che sarebbe diventato l’ ennesimo poltronificio del Pd. Oggi noi ci riprendiamo quei soldi (circa 100 milioni di euro) e li restituiamo ai cittadini più bisognosi. Quelli dei piccoli comuni.

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