19/07/2019 – La nota informativa ANCI sulla revisione della normativa in materia di assunzioni

La nota informativa ANCI sulla revisione della normativa in materia di assunzioni

“1. Premessa
Le unità di personale in servizio nei Comuni italiani si sono ridotte in 10 anni di oltre il 20%. Se si prende come riferimento il decennio 2007-2017, infatti, i dati del Conto annuale testimoniano una contrazione di oltre 84.000 unità, (da 479.233 a 394.938 dipendenti in servizio).
Tale dinamica è stata imposta con misure di contenimento della spesa di personale e di limitazione delle assunzioni attraverso il meccanismo di turn-over ridotto (sostituzione parziale del personale via via cessato dal servizio).
Le misure richiamate hanno determinato:
– la riduzione del rapporto dipendenti comunali/abitanti, in quello che è il comparto della PA più impegnato nell’erogazione diretta di servizi al cittadino e in una fase istituzionale in cui le funzioni attribuite ai Comuni a vario titolo sono sensibilmente aumentate (a titolo meramente esemplificativo: competenze in merito al reddito di cittadinanza; nuove funzioni della polizia locale in materia di sicurezza integrata; adempimenti anagrafici per le unioni civili; casellario dell’assistenza; trasferimento di competenze CCIAA in materia di attività produttive; divorzi e separazioni; minori stranieri non accompagnati; richiedenti asilo; adempimenti in materia di anticorruzione, trasparenza, privacy, amministrazione digitale, armonizzazione contabile, codice appalti etc.);
– l’invecchiamento della popolazione lavorativa. Oggi l’età media del personale in servizio si colloca nella fascia 50-55 anni (solo il 18% dei dipendenti ha meno di 45 anni). Più grave la situazione dei dirigenti: solo 4 dirigenti su 100 hanno meno di 45 anni, mentre più del 60% dei dirigenti in servizio supera i 55 anni;
– l’impoverimento delle competenze. Oltre al continuo processo riduzione del personale in servizio, dal 2010 vigono ulteriori misure di contenimento della spesa che hanno ridotto le risorse disponibili per la formazione del personale, per le retribuzioni accessorie, per l’incentivazione della performance individuale. Nello stesso periodo l’evoluzione normativa e tecnologica ha completamente trasformato le modalità di interlocuzione tra cittadino e PA e modificato l’aspettativa di cittadini e imprese in ordine alla qualità dell’azione della PA e alle modalità di erogazione dei servizi.”

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