19/07/2016 – I banchieri fanno la morale agli altri. Non si può leggere!

I banchieri fanno la morale agli altri. Non si può leggere!

Oggi ennesimo attacco alla dirigenza pubblica…. Che, certo, non brilla per efficienza e trasparenza…. Solo che le lezioni le vorremmo prendere da cattedre autorevoli e moralmente ineccepibili.

Repubblica commenta uno studio critico sul sistema “premiale” che caratterizza la dirigenza italiana. cfr. http://www.repubblica.it/economia/2016/07/18/news/statali_guadagni_maggiori_ai_piu_anziani_per_ogni_anno_di_eta_la_gratifica_si_alza_del_6_ecco_cosa_dicono_i_piani_di-144334637/ 

Su tale sistema ne avrei da dire anche io…. Per esempio, che spesso i segretari, specie quelli dei rami più bassi, non vi hanno semplicemente accesso (per le ragioni più svariate)….

Per esempio: non ci vogliono i soloni di bankitalia per scoprire che, in un qualsiasi ministero tutti prendono il massimo, senza alcuna differenziazione.

Sorprende però non poco avere conferma che la Banca d’Italia si occupa praticamente di tutto (dalla corruzione, agli appalti, ora alle retribuzioni dei dirigenti pubblici) ciò che si muove nella società, presentandosi come Istituto tuttologo.

Così due studiose della banca centrale hanno prodotto questo ponderoso rapporto: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2016-0310/QEF_310_16.pdf , sul quale si attarda e si dilunga oggi il commento del quotidiano di De Benedetti.

Va detto che il rapporto è molto circostanziato, affrontando (ma non risolvendo) addirittura la questione dello spoil system.

La lettura risulta interessante anche se la sensazione di una lettura acriticamente “istituzionale” del sistema mi procura qualche fastidio.

E così è sostanzialmente positivo il giudizio espresso sulla riforma Madia: “L’attuale piano di riforma del Governo mira a introdurre percorsi di carriera più meritocratici e flessibili, favorendo una maggiore professionalizzazione e responsabilizzazione della dirigenza. Una valutazione esaustiva della nuova riforma della dirigenza pubblica potrà essere espressa solo a seguito dell’adozione dei decreti attuativi. Tuttavia alcuni profili dell’impianto regolamentare delineato sembrano rispondere alle criticità sottolineate in questo lavoro.”.

Establishment che legittima establishment, secondo i canoni più classici del potere che conserva se stesso.

Lo studio non si preoccupa minimamente di valutare in senso critico il “modello” privatistico in auge da almeno 20 anni nel lavoro pubblico….

Sulla scia del mainstream imperante, chiede solo di aggiustarlo meglio… senza mai metterne in discussione l’errato presupposto ideologico (ossia che le funzioni pubbliche possano essere oggetto di oggettiva  “misurazione”; concetto questo che ricorre insistentemente nel paper) che ne costituisce fondamento.

Mi chiedo: ma Bankitalia non altre mission? Esempio: la vigilanza sul sistema bancario? L’integrazione del settore creditizio nel sistema normativo europeo?

Come cittadino sono estremamente dubbioso sulla utilità di questi studi “accademici”… Banca d’Italia dovrebbe badare prioritariamente ad altro prima di dare lezione in settori che non le sono propri.

Medice, cura te ipsum! Verrebbe da rispodere.

Non mi pare che la tenuta del sistema bancario italiano (da MPS in giù) sia stata assicurata in maniera adeguata. Non mi pare che il recepimento delle normative europee in materia di bail in (tanto per citare un esempio noto a tutti) abbia visto l’Italia tutelarsi rispetto a quanto avvenuto nei sistemi bancari dei principali partner (si ha l’impressione che alcuni paesi abbiano prima operato il salvataggio dei loro traballanti istituti più esposti e poi abbiano consentito l’approvazione di normative rigorose).

Dove erano gli studiosi di BankItalia?

Ora, dopo gli studi su corruzione, appalti, organizzazioni amministrative…. ci propinano questo ennesimo prodotto della loro scienza, ovviamente accompagnato da raccomandazioni e critiche, pronte ad essere utilizzate dalla grande stampa (e dalla politica) per assestare un ulteriore colpo alla dirigenza pubblica.

Nel frattempo la situazione resta questa: http://www.lanotiziagiornale.it/visco-si-taglia-lo-stipendio-ma-rimane-il-governatore-piu-ricco/

Gli emolumenti grassi fanno scandalo o sono comunque oggetto di attenzione solo quando riguardano gli altri.

Quid autem vides festucam in oculo fratris tui, trabem autem, quae in oculo tuo est, non consideras? 

 

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