19/02/2019 – Punito l’agente che detiene armi improprie in ufficio

Punito l’agente che detiene armi improprie in ufficio

di Stefano Manzelli – Funzionario di polizia locale, consulente enti locali

Meglio non scherzare con manganelli e bastoni estensibili in caserma. Il rischio di incorrere in una pesante sanzione disciplinare è infatti molto concreto e si attiva con una semplice segnalazione di un collega. Lo ha evidenziato la Corte di cassazione, sez. civ. L con l’ordinanza n. 3316 del 5 febbraio 2019. Un agente di polizia municipale è stato sospeso per due mesi dal servizio per aver semplicemente detenuto in comando un bastone estensibile di metallo. Contro questa severa misura punitiva l’interessato ha proposto censure fino ai giudici del palazzaccio ma senza successo. La condotta addebitata all’agente è rappresentata da una grave violazione della regolamentazione sulle dotazioni di ordinanza del personale di polizia municipale. In pratica è stata ritenuta sintomatica di grave incapacità la condotta dell’agente che a differenza degli altri operatori custodiva nell’armadietto del comando un bastone estensibile. Anche se non è stato provato l’uso di questo strumento in servizio, all’esterno dei locali. La protezione di beni di primaria importanza come la sicurezza e l’incolumità delle persone deve infatti essere quanto più possibile anticipata. In buona sostanza la condotta dell’agente è censurabile ai sensi del ccnl in quanto tali disposizioni “nel fare riferimento alla specifica incapacità di adempiere adeguatamente agli obblighi di servizio, evocano non solo le abilità tecnico professionali connesse alle modalità di svolgimento del lavoro, ma anche, e ancor prima, la consapevolezza della pregnanza e della rilevanza dei doveri e delle ragioni per le quali essi sono imposti e devono essere rispettati”. Quindi se un agente non rispetta le prescrizioni impartite dal regolamento in materia di dotazioni di ordinanza incorre in una grave sanzione disciplinare. Anche se la violazione si è manifestata all’interno della caserma e non in servizio esterno.

Cass. civ. Sez. lavoro, Ord., 5 febbraio 2019, n. 3316

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