18/09/2020 – Corretto stanziamento del FCDE in caso di società in perdita

Corretto stanziamento del FCDE in caso di società in perdita
Pubblicato il 17 settembre 2020

 
In caso di conclamata e perdurante situazione di crisi di una società partecipata tale da non consentire più alla società di onorare gli impegni verso l’ente socio, quest’ultimo deve procedere ad un corretto stanziamento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) per scongiurare il rischio di mancati introiti.
Questo quanto espresso dalla Corte dei Conti, Sez. Contr. Lombardia, con la deliberazione n. 117, depositata il 15 settembre 2020.
Nel caso di specie, la presente Sezione aveva riscontrato un insufficiente stanziamento del FCDE  da parte di un Comune a fronte della perdurante situazioni di crisi imputabile alla progressiva riduzione dei ricavi da parte di una società partecipata dall’ente.
Nonostante ciò, l’ente aveva continuato ad accertare le entrate da proventi da gioco della società partecipata per importi rilevanti, sebbene risultassero inferiori rispetto a quelli assicurati in passato, senza procedere ad alcun accantonamento prudenziale per scongiurare il rischio del mancato introito, escludendo dunque  i crediti verso la società di gioco dall’accantonamento del proprio FCDE.
La magistratura contabile ha rilevato che tale operazione ha comportato una gravissima crisi di liquidità del Comune che è stato costretto a ricorrere frequentemente all’anticipazione di tesoreria, poiché le entrate accertate e non riscosse erano state comunque destinate al finanziamento di spese esigibili e pagate.
Pertanto, la Corte dei Conti, nella deliberazione in commento, ha accertato l’insufficienza del FCDE stanziato dall’ente pubblico a fronte della conclamata e perdurante situazioni di crisi imputabile alla riduzione dei ricavi della società partecipata, tali da non consentire più a quest’ultima di onorare gli impegni verso il Comune e ne ha disposto la pubblicazione della presente deliberazione  sul sito istituzionale del Comune ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 33/2013.
Leggi la deliberazione

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