18/09/2018 – Corruzione solo in forma «soft» per i parlamentari

Corruzione solo in forma «soft» per i parlamentari

di Giovanni Negri

QUI la sentenza della corte di Cassazione n.40347

 

“Quale corruzione può essere contestata al parlamentare? Per la Cassazione quella meno grave, l’improrpia, punita con un massimo di 6 anni. Mentre a una condanna per corruzione propria, pena fino a 10 anni, è di ostacolo la Costituzione (articoli 64, 67 e 68), che non permette di individuare parametri in base ai quali valutare la contrarietà ai doveri di ufficio.

A queste conclusioni è approdata la sentenza della Sesta sezione n. 40347 con la quale è stato respinto il ricorso di Silvio Berlusconi contro l’assoluzione per intervenuta prescrizione dal reato di corruzione nei confronti del senatore Sergio De Gregorio pronunciata dalla Corte di appello di Napoli il 20 aprile 2017. Al centro dello scambio la compravendita di voti con l’obiettivo di fare cadere il secondo governo Prodi.

La Cassazione, nel riqualificare il fatto reato, osserva che non è possibile individuare una messa a disposizione della discrezionalità del deputato o senatore perchè la sfera di libertà del parlamentare è del tutto diversa da quella di chi svolge attività amministrativa in senso stretto. «Il parlamentare è libero – si legge nella pronuncia -, del resto, di esprimere nel modo che preferisce l’interesse della Nazione, quand’anche si risolva ad assecondare liberamente intendimenti altrui».”

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