17.05.2015 – Cantone, Pna pronto entro fine ottobre – Più forza ai responsabili della prevenzione

Cantone, Pna pronto entro fine ottobre – Più forza ai responsabili della prevenzione

di Roberta Giuliani

Q

E

L

Pronto a fine ottobre un nuovo piano nazionale anticorruzione «più snello, meno burocratico» per le amministrazioni che dovranno aggiornare i propri piani entro gennaio 2016. Ad annunciarlo è il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, in occasione del primo incontro nazionale con i responsabili della prevenzione della corruzione al quale hanno partecipato il direttore di Bankitalia Ignazio Visco e il presidente dell’Anci Piero Fassino.

«In questo primo anno – ha affermato Cantone – abbiamo deciso di non aggiornare il piano di prevenzione, ma dalla riunione di oggi ci aspettiamo contributi per arrivare entro la fine di ottobre all’approvazione del nuovo piano, in modo che tutti gli enti potranno averlo come riferimento per i propri piani di prevenzione che devono esser presentati entro gennaio 2016». 

Il presidente dell’Autorità ieri ha voluto ricordare il primo anniversario dell’Anac. «Il 14 luglio del 2014 si è costituita l’Autorità nazionale anticorruzione: per noi oggi è un giorno particolare. È un piccolo momento di presa della Bastiglia, perché crediamo che è con la prevenzione che si possono raggiungere risultati. Va rafforzato il ruolo dei responsabili della prevenzione, anche attraverso modifiche normative».

I responsabili della prevenzione 

Fari puntati dunque sulla prevenzione e sui piani che gli enti devono predisporre: «bisogna creare una rete italiana della prevenzione della corruzione» nella quale i responsabili che operano nei singoli enti sono un tassello fondamentale. Per questo «serve un rafforzamento del loro ruolo. Il responsabile anticorruzione deve essere autonomo rispetto all’organo di indirizzo politico. Non può essere un soggetto assunto a termine. Deve avere la schiena dritta. E deve essere un interno, competente rispetto alle dinamiche della Pa, non un soggetto calato dall’esterno», ha detto Cantone.

Riguardo ai piani anticorruzione che gli enti devono adottare, per ora «non sono risultati entusiasmanti», ha detto Cantone, ribadendo che spesso «vengono fatti con una logica burocratica e con la tendenza a sminuire i rischi». E anche in ritardo. Il comunicato pubblicato il 13 luglio scorso è proprio rivolto agli enti, soprattutto società e organismi partecipati in controllo pubblico, inadempienti con gli obblighi di aggiornamento annuale dei Ptpc (si veda l’articolo pubblicato sopra).

Ma arrivano anche piccoli segnali incoraggianti, in particolare, sostiene Cantone, «vengono da un maggior contributo dei Comuni in materia di trasparenza». In questo ultimo anno, sottolinea ancora Cantone, «non ho mai trovato ostacoli ma anzi un grande ascolto non solo da parte del Governo ma anche dal Parlamento e concreti aiuti». Per Cantone, nella prevenzione alla corruzione, «sono necessarie le sinergie istituzionali» e «riteniamo che l’Anci è un interlocutore privilegiato» (si veda l’articolo pubblicato sotto).

Piccoli risultati 

L’obiettivo del nuovo piano nazionale anti corruzione «sarà veramente un piano di discontinuità». Gli effetti veri della corruzione, osserva il presidente dell’Anac, «sono quelli indiretti. Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha ragione quando dice che la corruzione è uno strumento che mette in discussione l’attività economica. Mette in discussione la concorrenza, favorisce la fuga di cervelli…». Nessuno nega, rileva il presidente dell’Anac, che «la corruzione è dilagante anzi si può dire che è sistematica» ma «ci sono stati piccoli risultati, alcuni anche non visibili, che ci fanno pensare che le cose si muovono». Qualche tempo fa, osserva Cantone, «nessuno avrebbe scommesso che l’Expo sarebbe partita davvero il primo maggio». Dopo gli interventi «non ci sono stati alcuni rilievi dal punto di vista giudiziario» il che «è un segnale che quando ci sono le condizioni le cose vanno in modo diverso».

 

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto