15/09/2020 – Sostenibilità impossibile da certificare per le nuove assunzioni nei Comuni

Sostenibilità impossibile da certificare per le nuove assunzioni nei Comuni
La Rivista del Sindaco  14/09/2020
 
Che si parli di assunzioni a tempo indeterminato o a tempo determinato, per i Comuni tali procedure risultano sempre complesse e non prive di ostacoli. Con il Dl 34/2020 (in vigore dal 20 aprile) si sono aggiunte regole in grado di intimorire le amministrazioni, tanto che queste si sono viste costrette a programmare i propri fabbisogni di personale al ribasso.
L’Anci ha lanciato l’allarme riguardo tale questione, mostrando un documento durante l’audizione sul decreto 104/2020, in cui si è discusso del problema delle scuole comunali, che si ritrovano in carenza di docenti a causa della fuoriuscita di parte del corpo docente, che ha sfruttato la cosiddetta “quota cento”. Tali Comuni si ritrovano in necessita di sostituire tali insegnanti anche con personale da assumere a tempo determinato.
I disagi e i problemi iniziano già con l’articolo 33 del Dl 34/2019, che invece avrebbe dovuto portare un quadro di regole innovativo e performante, atto a favorire le assunzioni nei Comuni, in correlazione ai singoli dati di bilancio. Questo è il punto, che ha creato il problema, poiché l’attuale calcolo della capacità assunzionale basato su rapporto tra spese di personale ed entrate correnti ha subito un inflessione al ribasso, causata dall’emergenza sanitaria ancora in atto. In pratica con il peggioramento della sostenibilità finanziaria si giunge ad una possibilità di assunzione ridotta, mentre in precedenza era il numero di cessazione dell’anno passato (con l’integrazione degli eventuali resti del quinquennio) a stabilire la capacità assunzionale. E se per il 2020 questo nuovo meccanismo crea già problemi, è facile immaginare che nei prossimi anni diverrà del tutto ingestibile, poiché gli equilibri che lo guidano sono sottomessi all’organo di revisione, che dovrà districare non pochi dubbi di attendibilità e prospettiva, sui dati che gli verranno presentati dai Comuni.
Con il Dm del 17 marzo 2020 ci si aspettavano grandi cambiamenti, e ci sono stati, ma senza coinvolgere gli effetti espansivi e migliorativi attesi con ansia. Gli uffici finanziari degli enti si sono ritrovati bloccati dai dubbi operativi portati dalle nuove logiche normative. Grande assente è anche l’attesa circolare ministeriale che avrebbe dovuto disporre un’uniformità di calcolo in grado di spiegare punto per punto i vari passaggi necessari a giungere alla quantificazione delle assunzioni possibili; documento mai giunto alla Gazzetta Ufficiale. Intanto, i mesi scorrono, e le Corte dei Conti vengono chiamate in causa a dare le prime interpretazioni delle disposizioni presenti nel decreto ministeriale, mentre i dubbi onnipresenti continuano a bloccare le vitali assunzioni per il buon funzionamento dei Comuni.
 
Articolo di Gianluca Galli

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