15/01/2017 – “La Pubblica Amministrazione deve rinnovarsi nel rispetto della Costituzione “

LA RIFORMA NECESSARIA

“La Pubblica Amministrazione deve rinnovarsi nel rispetto della Costituzione “

27 gennaio 2017    Venezia Mestre 

 

Presentazione

L’analisi dei risultati elettorali del 4 dicembre 2016 può dare una misura del distacco dei comuni cittadini dai professionisti della politica: il progressivo distacco dalle istituzioni repubblicane dei primi si esprime in una rinuncia crescente per ogni forma di partecipazione e, per averne conferma, è sufficiente confrontare l‘affluenza alle recenti elezioni amministrative con l’ inattesa affluenza del referendum.

La secca bocciatura delle modifiche costituzionali proposte dal Governo Renzi sfugge però al tentativo di appropriarsi dell’esito messo in atto da alcuni schieramenti politici; casomai il referendum testimonia che una larga parte degli italiani tuttora si riconosce nei valori civili e politici della legge fondante della Repubblica: la Costituzione.

L’idea di liberare la politica da orpelli ritenuti obsoleti e troppo restrittivi, che ha ispirato le modifiche costituzionali, è presente anche in altri progetti politici messi in campo dal governo Renzi: l’abolizione delle province, il “Job Act” e la riforma della pubblica amministrazione, infatti, sono provvedimenti che dalla novellata Costituzione avrebbero trovato completa legittimazione.

É sulla incompiuta riforma della dirigenza che l’attuale convegno intende riflettere idealmente riallacciandosi alle proposte presentate in un convegno del 30 giugno dello scorso anno a Brescia, dall’emblematico titolo di “Per una Pubblica amministrazione vicina ai cittadini”.

Allora nostri partner furono i segretari comunali e provinciali di UNADIS, l’associazione sindacale dei dirigenti dello stato, oggi lo sono i dirigenti e dei quadri delle regioni, della DIRER: una associazione sindacale che con DIREL condivide un progetto d’unificazione cui stiamo lavorando assieme.

Non può destare meraviglia, dunque, se DIREL e DIRER condividono anche identiche perplessità per le preoccupati forzature che il governo Renzi ha voluto introdurre nel suo progetto di riforma della dirigenza della repubblica: criticità che non sono sfuggite all’analisi della Corte Costituzionale.

Forzature e criticità che, presenti anche nello “schema di decreto legislativo recante disciplina della dirigenza della repubblica”, hanno raccolto dal Consiglio di Stato una insolita messe di rilievi e richieste di modifica.

A differenza delle nostre richieste di modifica, liquidate, forse, come banali interessi di categoria, è fuor di dubbio che le osservazioni del Consiglio di Stato attengono ai principi di imparzialità e buon andamento; pertanto l’esigenza, di per sé condivisibile, di invertire la crescente disaffezione per le istituzioni democratiche anche ricorrendo – se ciò può giovare – a interventi di riforma è dal documento del Consiglio di Stato che deve ripartire.

Ciò deve essere ben chiaro e ci auguriamo che il governo Gentiloni faccia proprio questo imperativo accogliendo il nostro suggerimento con quella attenzione che la ministra Madia aveva in altri momenti promesso senza però rispettare l’impegno: in ultima analisi i lo scopo del presente convegno è questo.

QUI LA LOCANDINA

 

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