12.05.2015 – Riforma delle Province, tappa per tappa i buchi nell’attuazione delle regole per il personale

Riforma delle Province, tappa per tappa i buchi nell’attuazione delle regole per il personale

di Rocco Conte

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Nei giorni scorsi una polemica fra Cgil e Governo (si veda Il Sole 24 Ore del 10 maggio) ha riportato al centro dell’attenzione i problemi della riforma delle Province e delle Città metropolitane, in particolare per quel che riguarda la situazione del personale negli enti di area vasta. In effetti, il quadro dell’attuazione mostra parecchi problemi sulla road map di una riforma che stenta a decollare. La legge di stabilità 2015 stabilisce la riduzione del 30% nelle città metropolitane e del 50% nelle Province della spesa delle dotazioni organiche prevedendo il passaggio alle altre amministrazioni del personale definito in soprannumero. Questo processo avrebbe potuto consentire l’assorbimento dei tagli ai bilanci delle Province che per il solo 2015 ammontano a un miliardo di euro. Rivediamo il cronoprogramma previsto dalla circolare n. 1/2015 del ministro per la semplificazione e la Pubblica amministrazione

1 – Riduzione della dotazione organica 

Occorreva procedere, entro il 31 gennaio 2015, alla riduzione della dotazione organica e alla determinazione del valore finanziario della nuova dotazione organica (comma 421).

2 – Quantificazione dei soprannumeri 

Occorreva procedere, entro il 1° marzo 2015, alla quantificazione finanziaria dei soprannumeri e alla ripartizione in relazione alle funzioni (comma 421).

3 – Criteri per le procedure di mobilità 

Entro il 1° marzo 2015 il ministro per la semplificazione e la Pa e altre soggetti coinvolti (Autonomie, osservatori, parti sociali) avrebbero dovuto procedere all’adozione del decreto ministeriale che fissa i criteri per le procedure di mobilità. Questo decreto dovrà fissare i criteri e le procedure di mobilità che si dovranno seguire con riferimento all’ambito territoriale, al domicilio e alle caratteristiche professionali e di anzianità anagrafica e contributiva, per favorire il più possibile la ricollocazione del personale interessato valorizzando la professionalità acquisita. Preliminarmente occorre procedere da parte del Governo all’approvazione definitiva del decreto sulle tabelle di equiparazione per la mobilità intercompartimentale, secondo quando previsto dall’articolo 4, comma 3, del decreto legge n. 90/14; questo decreto ha appena ottenuto il via libera con osservazioni in conferenza Unificata, e deve essere mandata alla Corte dei conti.

4- Piani di riassetto 

Come previsto dalla legge 190/2014 (articolo 1, comma 423) le amministrazioni provinciali nel periodo tra aprile e giugno 2015 devono predisporre i piani riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale sulla cui base deve essere individuato nominativamente il personale che resta in dotazione organica e il personale in soprannumero (comma 423). Formez Pa supporta le amministrazioni con l’attività di assistenza per la redazione dei piani di riassetto. Tutte le informazioni raccolte sull’andamento della stesura dei piani di riassetto e tutta la documentazione fornita dalle amministrazioni confluiranno in un database del Formez Pa che dovrebbe essere disponibile a tutte le amministrazioni a partire dalla seconda metà del mese di maggio 2015. Segue a questa attività l’eventuale rideterminazione, a seguito dei piani di riassetto, in riduzione del valore finanziario della dotazione organica e in aumento del valore finanziario del soprannumero rispetto a quanto eventualmente precedentemente deliberato.

5 – Incrocio tra la domanda e l’offerta 

Per consentire l’avvio delle procedure di mobilità e l’ottimale incrocio tra la domanda e l’offerta è essenziale che le Città metropolitane e le Province provvedano a quanto era previsto dalla circolare 1/2015 (la circolare indicava il termine del 31 marzo 2015) alla definizione dei processi di riorganizzazione e alla stesura delle liste nominative del personale in soprannumero, e che il dipartimento della Funzione pubblica completi la ricognizione dei posti disponibili presso le pubbliche amministrazioni.

6 – Prepensionamenti 

Nella rideterminazione delle dotazioni organiche e nella definizione dei piani di riassetto organizzativo ciascuna Città metropolitana e Provincia deve procedere in autonomia sulla base delle proprie esigenze organizzative e funzionali ad applicare i criteri di prepensionamento per una efficace e razionale riorganizzazione degli uffici e redistribuzione del personale nell’ottica di semplificazione burocratica delle strutture.

7 – Le leggi regionali 

Sono solo quattro le Regioni che hanno approvato la legge regionale di riordino delle funzioni della provincia: Liguria, Toscana, Umbria e Marche. Prosegue intanto il lavoro delle altre Regioni a statuto ordinario sui disegni di legge relativi al riordino delle funzioni provinciali previsti dalla legge 56/2014. La regione Abruzzo è prossima all’approvazione definitiva, mentre quasi tutte le giunte regionali hanno comunque approvato il disegno di legge che è in attesa di discussione al consiglio regionale.

8 – Polizia provinciale e mercato del lavoro 

Alcune categorie di dipendenti sono esclusi dagli elenchi di mobilità, in quanto interessati da percorsi diversi che però non sono ancora disciplinati dalle nome attuative di riordino. Queste categorie sono:

• i dipendenti che svolgono i compiti di polizia provinciale. Per questo personale saranno definiti specifici percorsi di ricollocazione a valle degli interventi di razionalizzazione e potenziamento dell’efficacia delle funzioni di polizia, anche in funzione di una migliore cooperazione sul territorio, garantendo in ogni caso la neutralità finanziaria. 

• i dipendenti che svolgono le funzioni presso i centri per l’impiego. Il personale sarà ricollocato in sede di attuazione del riordino delle funzioni in materia di servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro (articolo 1, comma 4, della legge 183/2014).

 

 

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