11/10/2019 – I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. – Settembre 2019

I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. – Settembre 2019
di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale
AMBIENTE
VIII Rapporto Anci-Conai
E’ stato pubblicato l’VIII Rapporto Anci-Conai che offre uno spaccato del mondo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio, portandone alla luce i risultati, le opportunità per il settore e le criticità, oltre che di tracciare un quadro complessivo sull’andamento della raccolta differenziata focalizzato sui seguenti elementi: tipologia di materiali raccolti e andamento delle raccolte; qualità delle raccolte differenziate; analisi comparativa dell’andamento ed elementi di eccellenza; corrispettivi dei Consorzi.
Il Rapporto nasce come una sintesi dei dati trasmessi alla Banca Dati dai soggetti coinvolti, ai fini del monitoraggio dello stato di attuazione dell’Accordo in termini di quantità, qualità delle raccolte e ricavi per i Comuni. Un ulteriore obiettivo del Rapporto è quello di consentire all’Anci di stimare in modo corretto i maggiori oneri della raccolta differenziata.
Il Rapporto evidenzia che i risultati complessivamente conseguiti dal sistema Conai superano gli obiettivi di recupero e riciclo fissati al 2008, rispettivamente del 18% sugli obiettivi fissati per il recupero e del 12,5% degli obiettivi fissati per il riciclo. Inoltre, sono stati ampiamente raggiunti e superati gli obiettivi di riciclo previsti dalla passata Direttiva imballaggi per le singole tipologie di materiali contenuti nei rifiuti di imballaggio rispetto all’immesso al consumo.
I Comuni coperti da almeno una convenzione con i Consorzi di filiera del Conai per la raccolta differenziata sono 7.827 (98%), per una popolazione di 60.198.712 abitanti, il 99,5% di quella nazionale. Tra questi quasi il 50% dei Comuni convenzionati è coperto da più di 4 convenzioni e il 38% da 3 oppure 4, mentre appena il 13% dei Comuni solo da 1 o 2.
In crescita anche le quantità totali di rifiuti gestite dal Conai, passate da una media di circa 4,6 milioni di tonnellate conferiti dai soggetti convenzionati nel periodo 2011-2016 a quota 5 milioni di tonnellate nel 2017, con una ripresa delle raccolte convenzionate con i sei Consorzi di filiera. Il Nord si conferma la macro area con le più elevate performance di raccolta.
 
Consumo di suolo
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha pubblicato il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.
L’edizione 2019 del Rapporto analizza l’evoluzione del territorio e del consumo di suolo all’interno di un più ampio quadro di analisi delle dinamiche delle aree urbane, agricole e naturali ai diversi livelli, attraverso indicatori utili a valutare le caratteristiche e le tendenze del consumo, della crescita urbana e delle trasformazioni del paesaggio, fornendo valutazioni sull’impatto della crescita della copertura artificiale del suolo, con particolare attenzione alle funzioni naturali perdute o minacciate.
I dati di quest’anno mostrano la criticità del consumo di suolo nelle zone periurbane e urbane, in cui si rileva un continuo e significativo incremento delle superfici artificiali, con un aumento della densità del costruito a scapito delle aree agricole e naturali, unitamente alla criticità delle aree nell’intorno del sistema infrastrutturale, più frammentate e oggetto di interventi di artificializzazione a causa della loro maggiore accessibilità.
I dati confermano l’avanzare di fenomeni quali la diffusione, la dispersione, la decentralizzazione urbana da un lato e, dall’altro, la densificazione di aree urbane, che causa la perdita di superfici naturali all’interno delle nostre città, superfici preziose per assicurare l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto. Tali processi riguardano soprattutto le aree costiere mediterranee e le aree di pianura, mentre al contempo, soprattutto in aree marginali, si assiste all’abbandono delle terre e alla frammentazione delle aree naturali.
 
AMMINISTRAZIONE DIGITALE
Questionario per la valutazione dello stato di attuazione del Piano triennale per l’informatica nella PA
La sezione delle autonomie della Corte dei conti ha avviato un’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione dell’Agenda Digitale da parte delle amministrazioni territoriali (Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Province autonome). A tal fine ha predisposto il “Questionario per la valutazione dello stato di attuazione del Piano Triennale per l’informatica nella PA”, da compilare entro il 30 ottobre 2019.
L’indagine si propone di fornire al Parlamento una fotografia sullo stato di attuazione dell’Agenda Digitale da parte delle amministrazioni territoriali, richiamando al contempo l’attenzione di tutte le amministrazioni coinvolte sulla necessità di portare a compimento le attività operative indicate all’interno del Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019.
Il Questionario è diviso in due parti: la Scheda Anagrafica per la raccolta dei dati anagrafici e il Questionario di rilevamento vero e proprio.
 
ATTI E PROCEDIMENTI
Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica
Col Dpcm del 9 agosto 2019, registrato dalla Corte dei Conti il 13 settembre, è stata rinnovata la composizione del Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica (Comstat), il cui mandato era scaduto il 6 marzo 2019. Il Comstat è l’organo di governo del Sistema statistico nazionale, esercita funzioni direttive nei confronti degli uffici di statistica e delibera il Programma statistico nazionale.
Come stabilito dal D.P.R. n. 166/2010, il Comitato è composto da 15 membri: il presidente dell’Istat, che lo presiede; due membri in rappresentanza del MEF e quattro membri in rappresentanza di altre amministrazioni statali, individuate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il presidente dell’Istat; tre rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza unificata; un rappresentante designato dal presidente di Unioncamere; due rappresentanti di enti pubblici tra quelli dotati dei più complessi sistemi d’informazione; due esperti scelti tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia in materie statistiche, economiche e affini. Il Comitato dura in carica quattro anni e i suoi membri possono essere riconfermati per non più di due volte.
 
FINANZIAMENTI
Finanziamento di progetti di educazione ambientale 2019
Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato l’avviso di interesse per il finanziamento di progetti di educazione ambientale 2019, mettendo a disposizione uno stanziamento di € 330.000. I progetti rientrano nell’ambito delle seguenti aree tematiche:
Area I – Qualità dell’aria, energia pulita, tutela e valorizzazione dei beni comuni, mobilità sostenibile; energie alternative; risparmio energetico; eco architettura e bioedilizia;
Area II – Valorizzazione della biodiversità, tutela e valorizzazione degli habitat nazionali, tutela degli animali; tutela e valorizzazione delle aree verdi urbane; conoscere e tutelare il mare/conoscere e tutelare il territorio;
Area III – Raccolta differenziata dei rifiuti e lotta alle ecomafie, sostanze chimiche, economia circolare, con particolare riferimento al riuso dei materiali; la raccolta differenziata di qualità; il recupero e riciclo dei rifiuti; la lotta alle ecomafie, il contrasto all’uso di prodotti plastici mono uso attraverso la promozione dell’utilizzo di soluzioni alternative ed eco compatibili, strategia “plastic free”; sollecitazione di comportamenti dei cittadini rispettosi del proprio ambiente rendendoli consapevoli dell’impatto sull’ambiente circostante degli inquinanti in termini di rischio ecologico;
Area IV – Cambiamenti climatici, azioni per la mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici, sulla sicurezza dei territori e delle popolazioni contro l’intensificarsi degli eventi climatici estremi; impatto dei cambiamenti climatici sulla capacità degli ecosistemi di continuare a garantire servizi ecosistemici. Azioni da porre in essere per la mitigazione, adattamento ed educazione ambientale sui rischi frane, valanghe e dissesto idrogeologico.
L’avviso è indirizzato alle associazioni di protezione ambientale riconosciute a carattere nazionale o presenti in almeno cinque Regioni e che propongano l’iniziativa e la realizzino obbligatoriamente in collaborazione con uno o più istituti scolastici che abbiano una delle proprie sedi nel territorio di riferimento di uno dei siti contaminati di interesse nazionale.
Le proposte progettuali devono essere trasmesse al Ministero dell’ambiente esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata entro e non oltre le ore 12:00 del 18 ottobre.
 
Premio Urban Award
Anche quest’anno sarà assegnato il Premio “Urban Award” per l’anno 2019 per la mobilità dolce e sostenibile, ideato dalla direttrice di Viaggi.com in collaborazione con l’ANCI, la Fondazione Iseni Y Nervi e col patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. E’ una occasione per tutti i Comuni di valorizzare le migliori iniziative sia progettuali inerenti infrastrutture e servizi sia di riorganizzazione e management della mobilità in ambito urbano e dei territori, che riescono ad incidere sulla qualità della vita della propria cittadinanza e stimolare lo sviluppo locale.
Obiettivo del premio è sensibilizzare e far conoscere a tutti le buone pratiche ambientali e i diversi e nuovi modelli più sostenibili e responsabili finalizzati alla promozione della mobilità sostenibile e alla valorizzazione delle iniziative non soltanto dedicate ai percorsi e alle infrastrutture pedonali e ciclabili del Comune, ma ai servizi e alle politiche più lungimiranti e integrate, che siano di sostegno alla domanda o all’offerta alternativa all’auto privata.
I termini per poter partecipare scadono il 15 ottobre. La premiazione avverrà il 6 novembre 2019 nell’ambito di Eicma, Esposizione internazionale del ciclo e motociclo.
Openjobmetis, Fondazione Iseni y Nervi, ANCI, Ministero dell’ambiente, Urban Award 2019
 
ORGANI DI GOVERNO
Distacco di frazione in Comune diverso
Il Consiglio di Stato ha sollevato questioni di legittimità costituzionale di una legge regionale in quanto ha ritenuto le “popolazioni interessate” che devono essere sentite ai sensi dell’art. 133 della Costituzione non sono solo quelle residenti nella frazione oggetto della proposta di distacco e nelle zone immediatamente contigue, ma tutti i residenti di entrambi i comuni coinvolti nel procedimento di variazione circoscrizionale.
La Corte costituzionale le ha dichiarate non fondate con la sentenza n. 214, secondo cui la norma costituzionale non precisa quali siano le popolazioni interessate, ma poiché l’interesse che fonda l’obbligo di consultazione è riferito direttamente alle popolazioni e non agli enti territoriali, è da escludere che l’ambito della consultazione debba necessariamente coincidere con la totalità della popolazione dei comuni coinvolti nella variazione. Anzi, la consultazione dell’intera popolazione non è il principio ma è l’eventuale risultato di una valutazione degli interessi esistenti da valutare caso per caso.
Nell’analisi, i giudici costituzionali hanno voluto appurare se la delimitazione dell’ambito dei soggetti da consultare sia stata compiuta sulla base di una valutazione aderente alle specifiche esigenze del caso concreto, arrivando ad evidenziare la non adeguatezza di un’interpretazione che imponga il coinvolgimento dell’intera popolazione dei due comuni, causa una “concomitante serie di elementi”:
– la diseguale ampiezza dei due enti coinvolti e dal ben diverso numero di aventi diritto al voto in essi rispettivamente residenti;
– la limitata estensione del territorio e della popolazione interessati direttamente dalla proposta di variazione;
– la particolare conformazione della frazione da trasferire, molto più lontana dal centro del primo comune rispetto al secondo.
Questo fa apparire la scelta operata dalla Regione non incompatibile rispetto alla lettura delle disposizioni costituzionali, posto che illustra con sufficiente analiticità i criteri che hanno condotto alla individuazione delle “popolazioni interessate”.
 
PERSONALE E PREVIDENZA
Riscossione dei contributi dovuti dagli enti locali all’Aran
Aran e Ministero dell’Interno hanno diramato un comunicato congiunto sulle modalità di riscossione dei contributi dovuti dagli enti locali all’Aran per l’anno 2019, in attuazione di quanto previsto dall’art. 46, comma 8, D.Lgs. n. 165/2001 e dal D.M. 27 novembre 2013, che definisce le modalità di riscossione del contributo annuale dovuto all’Aran per l’attività di contrattazione ed assistenza dagli enti locali.
Il contributo 2019 dovuto dagli enti locali non beneficiari di trasferimenti da parte del Ministero dell’Interno sarà richiesto direttamente dall’Aran ai singoli enti con un avviso di pagamento “PagoPA” inviato tramite PEC. Chiedono di provvedere al pagamento del contributo esclusivamente utilizzando la procedura PagoPA descritta nella nota esplicativa prot. n. 6291 del 25 settembre 2019, inviata a ciascun ente tenuto al versamento diretto.
Fonte: Aran, Ministero dell’Interno, Comunicato congiunto del 25 settembre 2019
 
 
SERVIZI PUBBLICI E AL CITTADINO
Sicurezza nelle scuole
Cittadinanzattiva ha presentato il XVII Rapporto sulla sicurezza a scuola, che contempla un focus specifico dedicato agli asili nido. Utilizzando i dati ufficiali del Miur, delle Anagrafi Regionali Edilizia Scolastica e dell’Istat, i dati si riferiscono a 1320 asili nido (il 12% di tutti i nidi pubblici e privati), raccolti tramite le istanze di accesso civico inviate a 761 Comuni dai 15.000 abitanti in su, di tutte le regioni italiane, con una percentuale di risposta del 37%. I dati inoltre derivanti dal monitoraggio civico di un campione di edifici condotto da studenti delle scuole secondarie, dagli episodi di crollo riportati dalla rassegna stampa, dai dati derivanti dalle istanze di accesso civico inviate nel 2018 a 7.252 Comuni, Province e Città metropolitane, relative a 6.556 edifici scolastici di 20 Regioni.
Dal Rapporto emerge un grave ritardo nell’utilizzo dei fondi per la messa in sicurezza delle scuole. Dallo stato di attuazione dei 15 principali filoni di finanziamento esaminati emerge la quantità inusitata di passaggi tra i diversi enti e organismi di controllo e la farraginosità delle procedure per arrivare al loro effettivo utilizzo, spesso misurabile in anni. Cittadinanzattiva invoca interventi di semplificazione dei meccanismi legati ai fondi e supporto tecnico costante ai Comuni e alle Province per aggiornare i dati, accedere ai bandi, progettare, appaltare e controllare gli interventi. Tra gli interventi prioritari, segnala l’ampliamento dei finanziamenti per completare le verifiche di vulnerabilità sismica in zona 1 e 2; le indagini diagnostiche di soffitti e solai da realizzare a tappeto almeno per gli edifici costruiti tra gli anni ’50 e ’70 per scongiurare nuovi crolli; il completamento e il varo della nuova Anagrafe.
Il 33% dei nidi è stato costruito dopo il 1971. Poco più del 40% possiede l’agibilità e il collaudo statico; meno della metà del campione è dotato dell’agibilità igienico sanitaria (47%), e del certificato di prevenzione incendi (41%). Non sempre al Sud va peggio: il 78% dei nidi campani ha l’agilità statica, ad esempio, rispetto al solo 18% di quelli lombardi. Così pure sulla prevenzione incendi: meglio la Campania (49%), la Sicilia (38%) e la Puglia (33%), rispetto al Piemonte (31%) e alla Lombardia (ferma appena al 15%).
Molto esiguo il numero degli edifici migliorati sismicamente (4%) e ancora meno quelli adeguati sismicamente (2%), inferiori anche alle percentuali degli edifici scolastici, rispettivamente al 9% e al 5%. Stessa situazione per le verifiche di vulnerabilità sismica che sono state effettuate nel 15% dei nidi esaminati, contro il 29% degli edifici scolastici. Dati positivi sulla manutenzione: il 64% dei nidi è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e il 29% di quella straordinaria. Solo il 10% dei nidi presi in esame ha effettuato invece le indagini diagnostiche su soffitti e solai, rispetto al 26% delle scuole dalle materne alle superiori.
L’83% è in possesso del Documento di valutazione dei rischi, l’82% ha predisposto il piano di emergenza e il 64% l’apposita segnaletica per la sicurezza. Circa l’80% dei nidi dispone di un Medico competente, del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli addetti al primo soccorso, alla prevenzione incendi e all’evacuazione. L’83% dispone di una mensa interna; il 90% assicura le diete speciali. Due asili su tre dispongono di cortili o aree verdi, mentre solo il 57% ha giochi e arredi a norma. Assai basso il dato sulla presenza di sistemi di video sorveglianza interna ed esterna che si attesta rispettivamente, al livello nazionale, al 2% e 4%.
 
FAQ sull’avviso FAMI
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato le risposte alle domande frequenti relative all’Avviso FAMI “Realizzazione di percorsi individuali per l’autonomia socio-economica per titolari di protezione internazionale”. Il bando mette in palio 20 milioni dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 a valere sull’Obiettivo Specifico 1 – ASILO per progetti relativi a servizi che promuovano l’autonomia di persone titolari di protezione internazionale uscite dal circuito di accoglienza, per favorire la loro inclusione sociale. Le proposte di progetto vanno presentate entro le ore 12 del 15 ottobre 2019 esclusivamente via procedura telematica, previa registrazione, tramite la piattaforma del FAMI.
Le FAQ appena pubblicate forniscono indicazioni su quali soggetti sono destinatari dei progetti, cosa si deve intendere con “circuiti di accoglienza”, quali tipologie di servizi e attività possono essere proposte, cos’è il “piano individualizzato” e altri punti relativi all’avviso.
 
Periodo di validità della DSU
L’Inps rammenta che nel corso dell’anno 2019, in materia di ISEE diversi interventi normativi, da ultimo l’art. 7D.L. n. 101/2019, hanno modificato il comma 4 dell’art. 10D.Lgs. n. 147/2017, che disciplina il periodo di validità della DSU e gli anni di riferimento dei redditi e dei patrimoni presenti nella stessa. In particolare è stato stabilito che, a decorrere dal 1° gennaio 2020, la DSU è valida dalla data di presentazione fino al successivo 31 dicembre, così che la validità delle DSU dal 1° gennaio 2020 coincide con l’anno solare.
Inoltre è stato ripristinato il puntamento dei redditi al secondo anno precedente, superando il riferimento all’aggiornamento all’anno precedente. Sempre a decorrere dal 1° gennaio 2020 varia l’anno di riferimento dei patrimoni della DSU.
In sintesi, per le DSU presentate nell’anno 2019 cambia unicamente il periodo di validità (dalla data di presentazione al 31 dicembre 2019), mentre continuano ad applicarsi le vigenti disposizioni in materia di anno di riferimento dei redditi e patrimoni (redditi percepiti nel secondo anno precedente e patrimoni posseduti al 31 dicembre dell’anno precedente). Per le DSU presentate dal 1° gennaio 2020 si applicherà la nuova validità e anche il nuovo puntamento relativo ai patrimoni.
 
Enti di Servizio civile
Pubblicato sul Sistema Helios il Manuale operativo per la consultazione e gestione delle domande on line presentate attraverso la piattaforma DOL, relative al bando del 4 settembre 2019 per la selezione di 39.646 operatori volontari di servizio civile. Il documento descrive la funzionalità “Consulta Domande On Line”, che consente agli enti di visualizzare, per i propri progetti, l’elenco delle domande presentate dai giovani in via telematica. Le Regioni e Province autonome possono consultare l’elenco delle domande presentate per i progetti di propria competenza.

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