10/02/2020 – Dipendenti pubblici ed altre novità del Milleproroghe

Dipendenti pubblici ed altre novità del Milleproroghe
La Rivista del Sindaco  10/02/2020 
Anche per il 2020, per quanto riguarda le dimissioni partecipate, le società con basso fatturato possono ritenersi salve, perché la soglia sotto la quale si attiverà l’obbligo di alienazione o razionalizzazione rimane fisso a 500.000 euro, al contrario di quanto si riteneva (la previsione parlava di soglia ad un milione di euro).
Il Testo unico sulle partecipate (Dlgs 175/2016) non entrerà ancora a pieno regime di applicazione a causa di un emendamento presente nel decreto legge Milleproroghe, presentato dal Pd. La previsione per la soglia di fatturato avrebbe dovuto passare dai 500.000 euro del triennio 2017-2019 al milione di euro previsto per il periodo successivo, ma questo aumento viene congelato dall’emendamento che punta a mantenere il limite più basso per il 2020, in modo da dare alle società partecipate dagli enti “tempi maggiormente congrui rispetto alla complessità procedurale, alla valutazione delle ricadute sociali e alla ricerca di soluzioni alternative efficienti ed economiche di gestione servizi.”
Un altra novità presentata con il Milleproroghe (dal M5ss) in tema personale degli enti pubblici, è la proposta di modifica che darebbe la possibilità per i vigili della polizia municipale di vedersi assunti con un contratto a tempo indeterminato dopo solo due anni alle dipendenze dell’ente che dovrà assumerlo negli ultimi otto, e non di tre anni su otto, come stabilito dalla regola generale.
Italia Viva punta invece, per i contratti stipulati dal 2020, all’entrata in vigore dal prossimo luglio delle norme sulle ritenute e compensazione nei contratti di appalti e subappalti portate con il DL legato alla Manovra.
Non cessano invece le polemiche sulla proposta della liberalizzazione della cannabis light portata da circa trenta deputati di Pd, M5s, Leu ed Europa+, che continua a far discutere tra pregiudizi e moralismi dell’ultimo minuto. Parere negativo anche da parte dell’Associazione magistrati della Corte dei conti riguardo l’emendamento in cui viene proposto di reclutare nei ruoli della magistratura contabile di 25 unità suggerite dalla Conferenza permanente delle regioni e province autonome. I giudici erariali si sono dichiarati di “ferma e convinta contrarietà”, perché ci si troverebbe “in assenza non solo di qualsiasi procedura concorsuale ma, addirittura, senza che siano richiesti particolari titoli di studio ovvero requisiti professionali”.

Rimangono quindi molti punti del Milleproroghe in grado di accendere il dibattito e non troveranno certo facile realizzazione.

Articolo di Massimo Chiappa

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