10.02.2015 – Segretari contro l’abolizione rilanciano con un nuovo ruolo in materia di anticorruzione

Segretari contro l’abolizione rilanciano con un nuovo ruolo in materia di anticorruzione

a cura di Lucio Catania

Sabato 7 febbraio 2015 si è riunita a Messina, l’Assemblea generale dell’Associazione professionale dei segretari degli enti locali. Dal dibattito è emersa la volontà dei segretari comunali siciliani di cercare un’interlocuzione con il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. L’abolizione della figura, voluta dal Governo nazionale, è incoerente con le politiche di prevenzione dei fenomeni corruttivi. L’Associazione maggiormente rappresentativa dei segretari siciliani contropropone una strutturata collaborazione con l’Anac.

I segretari degli enti locali pronti a mettere le proprie competenze e la propria esperienza al servizio dell’Autorità nazionale sull’anticorruzione, mentre il Governo continua a prevedere un’immotivata abolizione della figura.

Lo hanno deciso nel corso della loro assemblea generale, riunitasi sabato 7 febbraio a Messina, elaborando una proposta di strutturata collaborazione con l’Anac di Raffaele Cantone.

Nel primo rapporto dell’Unione Europea sulla corruzione in Europa, si parla di un costo per la collettività italiana di 60 miliardi di euro l’anno. Il dato, in effetti, è figlio di una congettura grossolana, ottenuto calcolando il 3-4 per cento del Pil (secondo stime mondiali sulla corruzione risalenti al 2004).

Per quanto molto approssimata, quella cifra segnala una situazione generale inquietante. Le più attendibili indagini diTransparency International certificano, anno per anno, come l’Italia, in materia di corruzione, si collochi stabilmente al di fuori della cerchia dei principali partner comunitari.

Nella classifica ottenuta utilizzando il Bripe Payers Index (indice di propensione alla corruzione), nel 2008, l’Italia è risultata al diciassettesimo posto – sui 22 paesi più ricchi ed economicamente più influenti analizzati – a pari (de)merito con il Brasile, precedendo solo India, Messico, Cina e Russia.

Il Procuratore Generale della Corte dei Conti della Sicilia, Diana Calaciura, in una delle sue relazioni sulla parifica sull’equilibrio di bilancio della Regione Sicilia, ha evidenziato come “la corruzione si nasconde anche nelle consulenze e nelle nomine superflue”. 

La contaminazione dell’attività amministrativa è certamente più facile se la burocrazia amministrativa è scelta non in base a concorsi pubblici, come avviene per i segretari comunali e provinciali, ma in maniera discrezionale dalla stessa classe politica.  

Se passasse la riforma della Pubblica Amministrazione, che prevede tra l’altro l’abolizione dei segretari comunali, negli ottomila enti locali non ci sarebbe più questo presidio storico e non si sa a chi verrebbero affidate le funzioni di responsabile anticorruzione.

Sostituire l’alta burocrazia scelta con criteri meritocratici con una scelta con criteri di fiduciarietà, non potrà che aggravare la situazione in materia di corruzione.

L’Autorità nazionale per la prevenzione della corruzione, invece, potrebbe servirsi della professionalità dei segretari comunali, magari attraverso significativi interventi legislativi.

L’Anac potrebbe subentrare in quelle funzioni che furono delle prefetture, nel rapporto tra lo Stato e le autonomie locali, e addirittura gestire l’albo dei segretari degli enti locali, curando la formazione di questa classe dirigente, secondo un piano elaborato soprattutto in ottica di prevenzione di fenomeni corruttivi.

I segretari comunali in disponibilità, non assegnati temporaneamente a nessun Comune, potrebbero lavorare direttamente per l’Autorità.

Gli stessi dirigenti pubblici, ma anche quelli titolari di sede di segreteria, potrebbero essere assegnatari di incarichi di supporto in altri Comuni, secondo il criterio delle fasce demografiche di appartenenza, in procedure ad evidenza pubblica.

Così come, forti dei percorsi formativi e di carriera maturati, potrebbero essere preziosi collaboratori dell’Anac nell’attività di controllo.

Cantone potrebbe usufruire delle competenze dei segretari anche per elargire formazione ai funzionari e dipendenti della pubblica amministrazione.

L’Assemblea generale dei segretari degli enti locali ha voluto, tramite queste esemplificazioni, lanciare un chiaro segnale di disponibilità all’Autorità anticorruzione ed al Governo

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