09.02.2015 – un’altra lettera di una collega

Condivido la posizione del collega De Bonis sul ricollocamento obbligatorio dei Segretari Comunali per restituire loro dignità e per mettere a disposizione delle Autonomie locali le acquisite alte professionalità a servizio dei vari Comuni di assegnazione. In alternativa, poi, all’abolizione dello spoil system la cui legittimità è molto discutibile, si offra almeno  una dignitosa via d’uscita con la possibilità di pensionamento  anticipato.

Ritengo infatti che, in uno Stato di diritto, un Segretario e pubblico funzionario considerato il perno di garanzia fondamentale per l’Amministrazione locale e “garante della legalità” non debba essere costretto ogni volta che emana un atto o esprime un parere ad interrogarsi angosciosamente sul riverbero che quell’atto o quel parere potrà avere sul suo futuro professionale.

Mi chiedo se vi sia ancora spazio per il merito, la preparazione, la competenza, la professionalità e per l’esercizio di un ruolo di garante della legittimità degli atti e della legalità dell’azione amministrativa ovvero si è già scaduti in una umiliante e “servile” condizione in cui si viene premiati non per il sapere in se’ ma per il sapere essere accomodanti, distratti, accondiscendenti, piegabili e piegati a tutti i voleri degli amministratori, anche a quelli non meritevoli di essere assecondati.

Mi chiedo, ancora, come possa ragionevolmente coesistere la qualificazione attribuita al Segretario Comunale di “ garante della legalità” con l’attuale ruolo “servente” che la normativa gli affida, privo di qualunque autonomia, nulla più che un “collaboratore”.

Ma può mai un collaboratore, longa manus del Sindaco, quindi persona di parte, essere soggetto imparziale al servizio della legalità e contrapporsi al soggetto dal quale viene scelto? Se lo facesse che collaboratore sarebbe?

Si aggiunga poi come la molteplicità di funzioni eterogenee, specie negli Enti di minori dimensioni, assommano in capo al Segretario ruoli assolutamente contraddittori che finiscono non per rafforzare la figura ma per renderla oggettivamente ancora più “debole” e “ricattabile” al centro di tensioni non soltanto con la classe politica locale ma anche e più sottilmente con la classe burocratica dei Comuni che mal tollera di annoverare comunque nel suo contesto un soggetto estraneo che ha altra estrazione, altra formazione, diversa disciplina ed altre prospettive di carriera.

 

In definitiva la scrivente, rispetto alle evidenti contraddizioni che lacerano ed offendono tale figura professionale, auspica una urgente rivisitazione del ruolo e funzioni del Segretario Comunale, una coerente collocazione istituzionale e l’affidamento di un nuovo mandato sganciato nettamente dall’opprimente sistema locale e svincolato da scelte di carattere politico.

La ricostruzione su nuove basi della figura del Segretario Comunale, pesantemente condizionato dallo stesso spoil system, l’eliminazione del groviglio di contraddizioni, della doppia appartenenza o appartenenza “dissociata” tra rapporto organico e rapporto di servizio (dipendenza dei Segretari dall’ex Agenzia Autonoma – ora Ministero dell’Interno – e dipendenza funzionale dal Capo dell’Amministrazione che li nomina), la modifica in senso garantistico del procedimento di nomina,potrebbero restituire “dignità” a detta figura professionale e rappresentare l’avvio di un percorso per l’attribuzione al funzionario in questione di un nuovo ruolo più importante e pervasivo di garanzia della legalità ed imparzialità nelle amministrazioni locali e l’estensione di nuovi compiti inerenti l’attività di prevenzione e lotta alla corruzione.

 

Segretario Generale Comune Troina

(Cacciato Insilla Dott.ssa Domenica

 

Gradirei conoscere le posizioni dei colleghi

 

 

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