09/05/2018 – Premi al dirigente anticorruzione

Premi al dirigente anticorruzione

 

Al dirigente che si assumerà l’onere di svolgere l’incarico aggiuntivo di responsabile della prevenzione della corruzione andrà la quota massima della retribuzione di risultato. Nel futuro contratto dei dirigenti pubblici verrà eliminata la distinzione tra parte fissa e parte variabile della retribuzione di posizione e ci sarà un’unica voce di retribuzione di posizione coincidente con quella variabile. Semplificata la situazione salariale e normativa del dirigente rimasto senza posto il quale, tuttavia, dovrà darsi da fare per cercare un altro incarico, visto che rimane fermo l’onere di partecipazione a un numero determinato di interpelli. Mentre sul conferimento degli incarichi, il nuovo Ccnl dirigenziale dovrà incentivare «procedure che limitino il ricorso all’outsourcing, in un’ottica di imparzialità ed effi cienza della funzione».

Sono alcune delle novità contenute nell’atto di indirizzo del dipartimento della Funzione pubblica all’Aran per il nuovo contratto dei dirigenti della p.a., relativo al triennio 2016-2018. Le indicazioni di palazzo Vidoni valgono solo per i dirigenti dell’area delle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fi scali, enti pubblici non economici) ma sono destinate a costituire l’architrave normativo anche per i contratti dei manager della sanità, della scuola e degli enti locali che seguiranno.

L’atto di indirizzo, come detto, certifica l’apicalità delle funzioni di prevenzione della corruzione, tanto da stabilire che, qualora non venga costituito un apposito ufficio, il contratto potrà prevedere, quale corrispettivo «per le notevoli funzioni e responsabilità assunte» dal dirigente che intenda farsi carico di questo onere, la corresponsione della quota massima di retribuzione di risultato. E fin qui tutto bene se si rimane al contratto delle Funzioni centrali. Bisognerà vedere, tuttavia, come questa previsione sarà declinata nel nuovo contratto degli enti locali, visto che nei comuni le funzioni di responsabile della corruzione sono svolte dal segretario comunale. Altra novità dell’atto di indirizzo (su cui sindacati e Aran inizieranno a confrontarsi domani mattina) riguarda la retribuzione di parte fissa che dovrà essere assorbita nella voce stipendiale, in modo da costituire un’unica voce retributiva, con l’eliminazione della distinzione tra parte fi ssa e parte variabile della retribuzione di posizione. L’effetto sarà un’unica voce di retribuzione di posizione, coincidente con l’attuale posizione di parte variabile. Considerato che la parte fi ssa della retribuzione di posizione è fi nanziata a carico del fondo per la retribuzione di posizione e di risultato, il medesimo fondo dovrà essere adeguato in modo corrispondente. Sul conferimento degli incarichi, l’atto di indirizzo punta a limitare il ricorso all’outsourcing, ossia all’ingresso nella dirigenza pubblica di soggetti esterni. Le p.a. dovranno favorire «la più ampia trasparenza nelle procedure di interpello sui posti vacanti», estendendole «a tutte le amministrazioni dell’area», in modo da realizzare procedure di selezione comparativa. Una novità giudicata con favore dall’Unadis che, oltre ai limiti al ricorso all’outsourcing, promuove l’introduzione esplicita di procedure trasparenti e l’adozione del provvedimento motivato di scelta del vincitore dell’interpello. In materia di valutazione delle performance, il nuovo Ccnl dei dirigenti pubblici prevede che le pagelle dei manager siano tenute in considerazione non solo ai fi ni della retribuzione connessa al risultato della prestazione, ma anche «ai fini della costruzione del percorso di carriera, che dovrà essere strettamente dipendente dagli esiti della valutazione in ottica meritocratica e premiale».

Francesco Cerisano

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