08/04/2019 – Motivazione per relationem della sentenza

Motivazione per relationem della sentenza

di Isabella Buscema – Esperto tributario

Occorre evitare che il giudice tributario giunga a semplificare la motivazione della sentenza fino a ridurla al di sotto dei limiti consentiti dando così vita ad una motivazione meramente “richiamata”. Le ragioni della decisione devono essere sempre chiare, univoche ed esaustive, pena la nullità. Solo così è possibile garantire che il giudice ha saputo ben motivare il provvedimento senza lasciare spazio a dubbi o interpretazioni. Non di rado, la Commissione Tributaria Regionale si limita a richiamare (confermandola) la sentenza di primo grado, ovvero una pronuncia della stessa Commissione avente ad oggetto la medesima fattispecie. Non di rado, la Commissione Tributaria Regionale si limita a richiamare atti processuali delle parti. Una delle questioni più importanti – inerente alla motivazione della sentenza – posta diverse volte all’attenzione della giurisprudenza, è quella avente ad oggetto la c.d. motivazione “per relationem”. Quali sono le conseguenze che la motivazione meramente “richiamata” produce stante l’impossibilità di individuazione del thema decidendum e delle ragioni che stanno a fondamento del dispositivo? È nulla per carenza di motivazione, la sentenza che, pur adottando un richiamo motivazionale per relationem, omette di dare una spiegazione chiara, univoca ed esaustiva, delle ragioni che hanno condotto alla decisione?

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