08/02/2020 – Segretari, concorsi di sei mesi – Poi tirocinio in comune. Staff, contratti legati al mandato

Nel Milleproroghe Mef e Viminale trovano la quadra. Dubbi sull’accollo statale delle spese
Segretari, concorsi di sei mesi – Poi tirocinio in comune. Staff, contratti legati al mandato
di Francesco Cerisano
 
Concorsi sprint per immettere subito in organico i nuovi segretari comunali. Le selezioni dureranno sei mesi e saranno seguite da un tirocinio pratico di due mesi presso uno o più comuni. Ma, dopo la nomina, i segretari neoassunti saranno soggetti all’obbligo di formazione suppletiva per 120 ore annuali, pena la cancellazione dall’Albo nazionale. Per sopperire con urgenza alla cronica carenza di segretari, che interessa soprattutto i piccoli comuni dove si registrano 1.400 sedi vacanti, il ministero dell’interno organizzerà una sessione aggiuntiva del Coa 6, destinata a 223 borsisti ai fini dell’iscrizione di ulteriori 172 segretari. A tale sessione parteciperanno i candidati che abbiano conseguito il punteggio minimo di idoneità previsto dal bando. Nei piccoli comuni in cui le sedi di segreteria siano vacanti, siano andati deserti i bandi pubblici per la nomina dei segretari e non risulti possibile assegnare un segretario reggente, a scavalco, le funzioni attribuite al vicesegretario potranno essere svolte (su richiesta del sindaco, previa autorizzazione del Viminale e per non più di 12 mesi), da un funzionario di ruolo in servizio da almeno due anni presso un ente locale, in possesso dei requisiti per partecipare al concorso. Il ministero dell’interno potrà assegnare in ogni momento al comune un segretario reggente anche a scavalco.
Dopo una lunga interlocuzione tra ministero dell’economia e Mininterno, e con l’assenso dell’Anci, il governo, sul rush finale dell’iter alla Camera del decreto Milleproroghe, ha trovato l’accordo sulla riformulazione della proposta di modifica unificata (emendamenti 16.04 e 16.06) in materia di segretari comunali e provinciali.
Il punto di caduta trovato dall’esecutivo conferma le misure del dossier su cui da mesi è al lavoro il sottosegretario all’interno Achille Variati e che sono state anche sollecitate dall’aula della Camera nella mozione unitaria bipartisan approvata all’unanimità il 15 gennaio scorso (si veda ItaliaOggi del 16/1/2019).
Tutto tace, invece, sulla possibilità di riconoscere forme di sostegno finanziario in favore dei piccoli comuni per la spesa dei segretari. Per il momento, stante la scarsità di risorse nel bilancio dello Stato, non ci sarà nessun accollo delle spese da parte del governo.
La soluzione dell’emergenza segretari non è l’unica novità in materia di enti locali destinata ad essere recepita nell’ultimo miglio del Milleproroghe in commissione a Montecitorio (un traguardo allungatosi ulteriormente dopo la richiesta dei presidenti di commissione di avere tempo fino alla serata di martedì 11 febbraio per concludere l’esame del provvedimento).
Le grandi manovre sui comuni comprendono anche due emendamenti a firma di Roberto Pella (Forza Italia), entrambi con ottime chance di approvazione. Il primo, a favore dei comuni in dissesto e predissesto, consente agli enti con i conti in rosso la possibilità di contrarre mutui «per la copertura, anche a titolo di anticipazione, di spese strettamente funzionali all’ordinato svolgimento di progetti e interventi finanziati in prevalenza con risorse provenienti dall’Unione europea o da amministrazioni ed enti nazionali, pubblici o privati».
L’altro, sempre a firma del vicepresidente Anci, risolverebbe la querelle giurisprudenziale apertasi sui contratti del personale degli staff dei sindaci, che alcune pronunce recenti (peraltro in contrasto non solo con la prassi ma anche con la consolidata giurisprudenza della sezione autonomie della Corte conti) vorrebbero assoggettati al limite di durata di 36 mesi. L’emendamento Pella chiarisce, invece, che negli enti locali il contratto a tempo determinato non può avere durata superiore al mandato elettivo del sindaco o del presidente della provincia.
Da segnalare anche un subemendamento dell’Anci (sempre a firma di Pella) che consente ai comuni, interessati dai processi di risanamento finanziario, di derogare alle limitazioni assunzionali, particolarmente severe, previste per gli enti in riequilibrio, solo ed esclusivamente con riferimento al responsabile del servizio finanziario-contabile.

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