Intorno ai compensi dei componenti delle commissioni giudicatrici (decreto del MIT 12 febbraio 2018)
“Un altro tassello alla manìa dirigistica e accentratrice e un altro colpo all’autonomia e, già che ci siamo, anche al buonsenso. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 88 del 16 aprile 2018 è stato pubblicato il decreto di cui si tratta. In disparte la vulgata (ovviamente indimostrata) secondo la quale l’istituzione di un Albo dei commissari e di una scelta pressoché casuale degli stessi sia garanzia di “competenza” (sic!) e prevenzione della corruzione, mentre si risolverà in un altro baraccone burocratico come per tutti gli elenchi (dalle SOA, all’Albo dei gestori ambientali, all’elenco dei periti presso i tribunali, all’AVCpass e via discorrendo, fino agli Albi e Ordini professionali) fatto di inutili orpelli che si autoalimentano, utili perché esistono e non esistenti perché utili (come tante star del web famose per essere famose e per nessun altro motivo). In disparte anche la classificazione per materia, facile o quasi se si tratta di lavori, servizi tecnici o servizi usuali, ma di difficile inquadramento nell’attuale universo economico; ad esempio quando si tratterà di servizi di vigilanza sarà difficile attingere ad un elenco di aspiranti ladri o se si tratterà di depuratori attingere ad un elenco di “stercologi”. Ma veniamo al punto dei compensi.”