06/06/2022 – Per il Cds il Piao non semplifica

Un parere favorevole ma con tanti distinguo 

Il Piao resta un assemblaggio dei piani che assorbe ma senza sostituirli.

E’ il Consiglio di stato a certificarlo col parere 26 maggio 2022, n. 902/2022 sullo schema di decreto ministeriale concernente la definizione del contenuto del Piano integrato di attività e organizzazione.

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Senza troppi giri di parole, il Consiglio di stato afferma che “non appare fugato il rischio che il Piao si risolva, come si ebbe modo di rilevare nel parere n. 506 del 2022, in una giustapposizione di Piani”. A riprova di ciò, il parere rimarca il difetto principale: il Piao non è una pianificazione unica e coordinata che sostituisce, semplificando, le precedenti, ma una loro raccolta, per altro caratterizzata dalla forte diversità e disomogeneità dei soggetti che intervengono con vari ruoli e funzioni nella formulazione di tali parti.

Come rileva Palazzo Spada, restano “perduranti differenze fra i Piani destinati ad essere assorbiti in questo nuovo strumento”. Infatti, le sezioni e sottosezioni , che di fatto sono appunto la raccolta dei precedenti piani, mantengono la competenza di soggetti diversi per la funzione di predisposizione e monitoraggio e, comunque, mantengono differenziati gli effetti delle varie sezioni/piani.

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Secondo palazzo Spada l’operazione imposta dal Piao di unificare in un unico strumento diversi piani già previsti a legislazione vigente, “evidenzia per altro verso la duplicazione o, in ogni caso, gli incerti confini delle attività di pianificazione/programmazione a cui sono chiamate le pubbliche amministrazioni”. Dunque, l’effetto della normativa è concretizzare il rischio della duplicazione degli adempimenti. Il nuovo testo, conclude il parere “non fuga l’impressione che si prevedano adempimenti ancora non sufficientemente coordinati”.

Nè migliore impressione desta il “piano tipo”, che secondo il parere si riduce ad “un semplice schema grafico, ove sono indicate le diverse partizioni del Piao in conformità allo schema di decreto che ne disciplina il contenuto”. Meglio sarebbe integrare il piuttosto povero schema grafico “con almeno alcune delle indicazioni attualmente contenute nelle linee guida”. Le quali, a loro volta, evidenzia Palazzo Spada, contengono significative deviazioni rispetto al quadro normativo.

 

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