06/01/2016 – Governo «pigliatutto»: 8 leggi su 10 sono di iniziativa di palazzo Chigi

Governo «pigliatutto»: 8 leggi su 10 sono di iniziativa di palazzo Chigi

Nell’analisi di Openpolis la tendenza del governo Renzi conferma quanto già osservato con l’esecutivo Letta. Funzione legislativa quasi appannaggio governativo

di Redazione Online

 

Su 10 atti che diventano legge, otto sono di iniziativa del governo e solo due del Parlamento. Un andamento in crescita, di legislatura in legislatura, passando da un governo all’altro, che testimonia il «rafforzamento» del ruolo legislativo dell’esecutivo a discapito delle assemblee. E’ questo il dato che emerge dal dossier elaborato da Openpolis, dal titolo «Premierato all’Italiana», che mette sotto la lente di ingrandimento genesi, natura e tempi di approvazione delle leggi approvate nella XVII legislatura. I numeri: delle oltre 565 leggi approvate nelle ultime due legislature, ben 440 sono state presentate dai vari esecutivi che si sono succeduti. Dati da cui emerge che la funzione legislativa, affidata dalla Costituzione principalmente al Parlamento, è diventata quasi appannaggio esclusivo del governo. Durante i governi di «larghe intese», si è passato da un rapporto di maggiore equilibro tra ruolo parlamentare e governativo durante la presidenza Monti, ad uno sbilanciamento a favore del governo Letta, per poi assestarsi con Renzi al rapporto di otto a due.

Per il governo iter assai più veloci

In questa legislatura sono bastati 13 giorni per la ratifica del «trattato di risoluzione unica», mentre ne sono serviti 871 per la legge sull’agricoltura sociale. In media, un provvedimento di iniziativa parlamentare, necessita del triplo del tempo di un provvedimento di iniziativa governativa. Il governo, in sintesi, fa molte più leggi del Parlamento e in un terzo del tempo. Inoltre tutte le leggi più importanti sono di iniziativa governativa, comprendendo provvedimenti economici, riforme, modifiche costituzionali e politica estera mentre all’iniziativa parlamentare restano aspetti secondari e quasi di routine come istituzione di commissioni, monumenti e celebrazioni, ratifiche di trattati e deleghe al governo.

Renzi e Letta

Il piccolo spazio riservato al parlamento nella produzione legislativa è reso ancora più ristretto dal ricorso del voto di fiducia dal parte del governo. Se con Letta il 27% delle leggi ha necessitato di un voto di fiducia, la percentuale è salita al 34% con Renzi. In aggiunta è da notare come i provvedimenti più dibattuti ha richiesto anche più di un voto di fiducia, negli ultimi anni il record è delle Riforma Fornero durante il Governo Monti con ben 8 voti di fiducia. Che sia la stagione delle larghe intese lo si può vedere dal comportamento dei diversi gruppi nei voti finali delle leggi. Ovviamente i partiti presenti al governo hanno tutte percentuali di sostegno vicine al 100%, da notare è invece il contributo dato dagli altri gruppi. Analizzando i voti al Senato durante il Governo Renzi, si nota come Conservatori e Riformisti, Al-A, Gal e Forza Italia abbiamo sostenuto oltre il 70% delle leggi. Le percentuali si abbassano, di poco, con la Lega (51%) e M5S (41%).

 

5 gennaio 2016 (modifica il 5 gennaio 2016 | 16:36)

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