05/07/2022 – Extra-gettito: pronti fino a 6 miliardi per benzina e bollette

Extra-gettito: pronti fino a 6 miliardi per benzina e bollette

L’Aumento delle Entrate Tributarie soprattutto le imposte indirette sarà presto formalizzato e farà emergere un tesoretto da impiegare per rifinanziare il taglio delle accise fino a settembre.

Il Ministero dell’Economia ha calcolato che nei primi quattro mesi dell’anno un aumento del 18,1% nel gettito delle imposte indirette – un incremento pari a 3,3 volte la dinamica ipotizzata nel Def di aprile – mentre per quel che riguarda il totale delle entrate tributarie è stato registrato un +10,7%, cioè 2,6 volte le stime del Documento di economia e finanza. Sono questi i numeri emersi dal bollettino di giugno di via XX settembre.

A breve il nuovo provvedimento

Con questi incassi maggiori si finanzierà il nuovo decreto su benzina e bollette che il governo ha in programma di approvare entro le prossime due settimane. Da ultimare c’è l’ultimo passaggio tecnico: certificare l’extra-gettito, operazione prevista con l’assestamento di bilancio che deve essere approvato entro il 30 di giugno. Da lì arriveranno i numeri delle entrate superiori alle previsioni, figlie dell’incrocio fra due fattori: la ripresa a ritmi ordinari della riscossione, dopo la lunga stagione degli stop and go che ha accompagnato la pandemia, e l’inflazione, che gonfia i prezzi e quindi l’Iva calcolata in proporzione.

Le stime

Secondo le prime stime sul tavolo ci sarebbero tra i 5 e i 6 miliardi, anche se l’extragettito potrebbe essere in realtà superiore. I numeri sono ancora in corso di definizione nel lavoro sulle tabelle dell’assestamento, che dovranno tener conto anche dei versamenti non ancora registrati fin qui nei bollettini mensili del dipartimento Finanze. Tutto andrà poi calibrato anche con l’obiettivo di tenere comunque da parte un margine ulteriore per altri interventi successivi. A preoccupare infatti è la durata della guerra in Ucraina e lo scenario energetico è in rapido deterioramento dopo la decisione russa di stringere i rubinetti del gas.

I provvedimenti

Quasi 2,5 miliardi servirebbero a ripetere lo sconto su accise e Iva per tutta l’estate, fino all’8 di settembre con un’estensione di altri due mesi, perché ogni mese di taglio costa 1,16 miliardi di euro anche se ormai non si riesce nemmeno più a tenere il prezzo del gasolio sotto i 2 euro. Il resto andrebbe a finanziare prima di tutto una proroga del taglio degli oneri di sistema che pesano sulle bollette di luce e gas di famiglie e imprese. Mentre resta in agenda anche l’esigenza di tornare a sostenere i crediti d’imposta per imprese energivore e autotrasportatori per l’ultima parte dell’anno.

Spese scolastiche nel 730/2022: quali sono, come inserirle. Le regole per le detrazioni

Detrazione spese scolastiche nel modello 730/2022: a quanto ammonta il limite massimo di spesa, regole e istruzioni per inserirle

Nel modello 730/2022 è possibile portare in detrazione numerose spese sostenute per i figli a carico. Tra queste, le spese scolastiche relative al periodo d’imposta 2021 per un importo massimo di 800 euro per ciascun alunno o studente, a patto che siano state pagate con mezzi tracciabili come carte, assegni bancari e circolari.

Spese scolastiche, quali sono detraibili

Tra i costi detraibili che consentono di beneficiare del rimborso Irpef del 19%, rientrano quelli sostenuti per la frequenza di asilo nido, scuole d’infanzia, elementari e medie, scuole superiori, sia statali che paritarie e per le iscrizioni all’università o corsi di specializzazione in atenei pubblici o privati. Per gli studenti universitari, in corso e fuori corso, è inoltre possibile beneficiare della detrazione anche della spesa per l’affitto.

Spese scolastiche, limiti di spesa

Il limite di spesa detraibile è rimasto invariato rispetto all’anno scorso: con la dichiarazione dei redditi 2022 sarà possibile portare in detrazione le spese scolastiche relative al periodo d’imposta 2021 per un importo massimo di 800 euro (632 per gli asili nido) per ciascun alunno o studente. Questo significa che la detrazione per ciascun figlio può essere al massimo di 152 euro (120,08 per gli asili nido).

Spese scolastiche, dove vanno inserite nel 730/2022

Nel modello 730 le spese d’istruzione detraibili devono essere inserite nella Sezione I, rigo da E8 ad E10 utilizzando i seguenti codici:

  • 12 per le spese scolastiche;
  • 13 per le spese per istruzione universitaria;
  • 33 per le spese per asili nido.

In caso di spese relative a più figli, sarà necessario compilare più righi da E8 a E10, riportando in ciascuno di essi la spesa sostenuta.

Spese scolastiche, chi può beneficiare della detrazione

Possono beneficiare della detrazione i genitori che sostengono le spese scolastiche in favore dei propri figli fiscalmente a carico. Sono considerati fiscalmente a carico i figli che abbiano maturato un reddito non superiore a 2.840,51 euro annui, a prescindere dalla convivenza o meno col genitore. Il tetto è di 4.000 euro per i figli fino a 24 anni.

Se il documento di spesa risulta intestato allo studente, o ad uno solo dei genitori, è comunque possibile specificare, tramite annotazione sullo stesso, le percentuali di spesa imputabili a ciascuno dei genitori. Diversamente la detrazione può essere fruita dallo stesso studente per le spese sostenute.

Spese scolastiche, quali si possono detrarre

Le spese scolastiche per le quali è possibile richiedere la detrazione fiscale del 19% riguardano i costi sostenuti per la frequenza di:

  • asili nido;
  • scuole dell’infanzia (scuole materne);
  • scuole primarie e scuole secondarie di primo grado (scuole elementari e medie);
  • scuole secondarie di secondo grado (scuola superiore);
  • sia statali, sia paritarie private e degli enti locali.

Tra le spese detraibili nel modello 730/2022 entro il limite di 800 per alunno o studente, rientrano tutti gli importi relativi a:

  • tassa di iscrizione e frequenza;
  • spese relative al servizio di mensa scolastica;
  • contributi obbligatori e volontari;
  • pre e post scuola;
  • gite scolastiche;
  • contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua e di teatro, svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza);
  • assistenza al pasto;
  • pullmino scolastico, scuolabus.

Si ricorda che è possibile portare in detrazione, eventualmente, anche l’abbonamento al trasporto pubblico locale per un tetto massimo di spesa di 250 euro a contribuente. In questo caso la spesa non rientra, però, in quelle di istruzione ma va indicata ai righi E8-E10 con il codice 40.

Spese scolastiche, quali non si possono detrarre

Non possono essere portate in detrazione le spese sostenute:

  • per l’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado;
  • per il servizio di trasporto scolastico.

Spese scolastiche, quali documenti conservare per le detrazioni

Si ricorda che per essere detraibile ogni spesa sostenuta deve essere stata pagata con metodo di pagamento tracciabile. Per poter portare in detrazione le spese scolastiche è necessario conservare le quietanze di pagamento che riportino:

  • importo speso
  • il titolo della spesa
  • se il pagamento non è effettuato alla scuola occorre anche l’attestazione della scuola con dati dell’alunno e delibera di approvazione.

Per la mensa scolastica bastano i bollettini postali o i bonifici bancari con causale e nome e cognome dell’alunno. Per le spese relative a gite, assicurazioni e contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa bastano, invece le ricevute  che devono riportare dati dell’alunno.

Spese universitarie statali e private

Le spese relative all’università dovrebbero essere già presenti nel 730 precompilato per i figli che risultano a carico. Per ogni studente sono state inviate tutte le spese universitarie specificando l’anno accademico di riferimento.

Per gli studenti che frequentano gli atenei privati è stato previsto un aumento delle soglie delle spese detraibili. Queste soglie sono state definite tenendo conto sia del percorso di studi, sia della collocazione geografica dell’ateneo:

  • area medica: nord 3.900 euro / centro 3.100 euro / sud e isole 2.900 euro;
  • area sanitaria: nord 3.900 euro / centro 2.900 euro / sud e isole 2.700 euro;
  • area scientifico-tecnologica: nord 3.700 euro / centro 2.900 euro / sud e isole 2.600 euro;
  • area umanistico-sociale: nord 3.200 euro / centro 2.800 euro / sud e isole 2.500 euro.
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