05/05/2017 – AAA cercasi disperatamente… segretario comunale. Le riflessioni del sindaco …

Il collega Stefano Fedeli sulla pagina FB “newsdelgaudens” ha invitato il sindaco ad intervenire e questi ha pubblicato quanto segue.

 

Stefano Ceffa. Grazie dottore e grazie tutti. Avevo anticipato al Dottor Fedeli una riflessione che ritengo utile condividere. Le sintesi giornalistiche inevitabilmente sono sintesi, per altro quella era, foto a parte, abbastanza fedele ma inevitabilmente lasciano spazio a riflessioni che vanno accolte in quanto tali. Intanto grazie per l’attenzione che avete rivolto alla notizia e al tema. Non nego che alcuni commenti che ho letto, anche un po’ spigolosi, mi hanno fornito elementi di valutazione che non avevo. Chiarisco subito che per quanto mi riguarda il ruolo del segretario comunale è ESSENZIALE e NON PUO’ E NON DEVE ESSERE MESSO IN DISCUSSIONE, semmai i segretari comunali devono essere messi in condizione di operare in modo dignitoso. E questo lo dico da amministratore da una ventina di anni, da sindaco e da presidente di un consorzio socioassistenziale che fornisce servizi a 29 comuni e a 60000 abitanti e da Laureato in Giurisprudenza da un po’ più di tempo. La mia laurea, che non è diversa da quella di molti segretari, non è sufficiente, serve di più, quel di più che la professione e i corsi che avete fatto per accedervi, conferisce a voi e non ad altri. Questo per chiarire la cornice del mio ragionare attorno al tema della segreteria nei comuni. Quanto ho scritto non era dovuto, non è una malcelata captatio benevolentiae, ma serve a chiarire da dove partiamo. Concordo poi e lo dico con disillusione e con un po’ di amarezza con alcune osservazioni a partire da quella che rifletteva che piuttosto che morire soffocati (cosa che per inciso sta capitando da tempo anche ai comuni) tanto varrebbe scegliere soluzioni definitive. Si sfascerebbe un sistema ma almeno si farebbe chiarezza. Vado oltre nel mio approccio rispetto al tema: trovo idiote tutte le strategie tese a limitare la funzione dei segretari comunali e trovo inopportuno tutto ciò che ne limiti o ne condizioni l’azione a partire dalla possibilità di essere cacciati al primo no detto in ragione della legge. La vicenda che sto vivendo non è certo una colpa dei segretari e chi lo pensa pensa male come non lo è degli amministratori, che non sempre scelgono in modo illuminato ma che neppure sono una masnada di imbecilli e badate, neppure dell’Agenzia dei Segretari/Prefettura di Torino. Ritengo più semplicemente che la responsabilità stia tutta nella non programmazione. Sono anni che sappiamo esserci, in alcuni territori, una strutturale carenza di segretari comunali. Ci vuole tanto a capire che mancano segretari e che la scelta più saggia è fare corsi e soprattutto concorsi? Certo convenzioni con un numero rilevante di comuni non incentivano. Certo i vincoli di spesa e tutte le manfrine che ben conoscete sui bilanci dei comuni non aiutano a dare dignità ad un ruolo fondamentale che è quello del segretario ma neppure a quello del sindaco che spesso si riduce a programmare taglio erba e pulizia delle strade e alla più elementare ordinaria amministrazione. Detto questo la barca in cui navighiamo, tecnici e politici, è la stessa! Ed è bene dircelo senza infingimenti ed è quella che da anni attraversa il mare agitato dello smantellamento sistematico del sistema delle autonomie locali cui si chiedono sacrifici che uno stato centrale ipertrofico a volte rifiuta di chiedere a sé stesso. Vengo al tema personale: il Segretario del mio Comune è di classe III. Non abbiamo mai avuto direttori generali, siamo biellesi a noi un genovese ci fa un baffo figuratevi un po’ se potremmo mai pensare di pagare un direttore generale… Nessuno dei comuni aderenti la convenzione supera i 3000 abitanti, tutti assieme non arriviamo a 10000 abitanti. Siamo su due unioni per ragioni storiche in quanto una parte della convenzione appartiene ad una vecchia comunità montana mentre la parte più pianurale ha da sempre una comunanza di azioni essendo terra di vitigni. Il segretario era sui due territori di nuovo per ragioni “tradizionali” era così e si è andati avanti così, per altro con grandi soddisfazioni in quanto il segretario andato in pensione era un ottimo segretario oltre che un’ottima persona. Tra l’altro forse non tutti lo sanno ma appartenere a due unioni da noi significa distare 25 km; il biellese è praticamente un fazzoletto. Le due unioni, per inciso, hanno un loro segretario e dunque non c’è il compri cinque e paghi sei poi è chiaro che il segretario è quello di uno dei comuni ed è altrettanto chiaro che in futuro le cose potrebbero cambiare. Dopo di che il biellese è tutto fatto di unioni montane e non c’è segretario che non operi in un comune di una di queste unioni. Queste poi sono le regole del gioco, un gioco forse idiota ma con queste regole. Abbiamo scelto di bandire la sede sperando di trovare un giovane o una giovane disponibili visto che il sistema almeno su Biella, ma non solo su Biella è bloccato. Purtroppo non è andata bene. Probabilmente la scelta di non spacchettare la convenzione non è stata intelligente. E’ evidente che alcuni meccanismi a me sono estranei e non fatico a professare la mia non conoscenza di alcune dinamiche. Tenderei comunque a ritenere ragionevole, al punto che lo rifarei, il tentativo di conservazione della convenzione. Se, come è evidente, non è la soluzione, scioglieremo e cercheremo di progettare un nuovo assetto locale della segreteria e, fosse vero, della governance locale più generale, tanto lì ci stanno portando. Personalmente vedrei meglio una convenzione più piccola cosa di cui avevo già parlato con una giovane segretaria che si era resa disponibile e cosa che troverei saggia non fosse altro per consentire al segretario di lavorare e non di correre tra un comune e un altro. Vado a concludere. Io uso un linguaggio spesso paradossale, tuttavia nel cogliere un malessere diffuso non auspico deportazioni, trovo già abbastanza distante dai miei canoni di pensiero pensare che una giovane segretaria abbia dovuto scegliere se fare la madre a casa sua in Calabria o venire a Biella a fare la segretaria a Bioglio per pensare a deportazioni, spero piuttosto di poter essere una opportunità, piccola, magari distante da casa ma pur sempre una opportunità. Ultimissimo, non conoscevo la Senatrice Saggese e non so nulla di lei, la ringrazio però, in un momento in cui il sistema è andato in loop il suo intervento è stato utile a fare sintesi e le sono grato, è stata quello Stato che in questa vicenda non vedevo e non sentivo.

Grazie a tutti e buon lavoro! Un lavoro importante e che i segretari con cui ho lavorato hanno sempre fatto con rigore, attenzione, serietà e…. pazienza tanta pazienza….

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