04.03.2015 – Cantone (presidente Anac) si schiera contro l’abolizione dei segretari comunali

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04 Mar 2015

  • Cantone (presidente Anac) si schiera contro l’abolizione dei segretari comunali

    di Pasquale Monea e Marco Mordenti

  • Il disegno di legge sulla riforma della Pa sta per riprendere il proprio iter al Senato, e torna ad accendersi il dibattito sul ruolo e le prospettive dei segretari comunali. Rappresentanti di tutte le parti politiche, da Forza Italia al Nuovo Centrodestra, dal Pd al Movimento 5 Stelle, ricominciano ad occuparsi del disegno di legge, e in questo contesto assume una particolare rilevanza l’intervento del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, il quale ha invitato espressamente i sindaci a far sentire la loro voce contraria all’abolizione. Cantone si è pronunciato in questo senso nel corso di un incontro con i sindaci anticamorra del casertano a Santa Maria Capua Vetere, organizzato dalla deputata Ps Camilla Sgambato; tra gli argomenti affrontati anche la proposta di abolizione dei segretari comunali, contestata da molti dei sindaci intervenuti.

    L’indicazione del presidente Anac

    Secondo il presidente Cantone la presenza del segretario comunale garantisce ai sindaci del sud di resistere a «certe pressioni»; l’abolizione di questa figura, in questo quadro, renderebbe quindi più deboli i sindaci nel tentare di resistere a pressioni indebite. Non è un tema da sottovalutare: qualunque sia il contenuto finale della riforma, deve essere tale da fugare ogni preoccupazione in tal senso. Cantone ha concluso la parte del suo intervento relativa ai segretari comunali invitando i sindaci presenti a rendere pubbliche le loro idee di apprezzamento nei confronti dei segretari comunali, in quanto allo stato sembra che ci sia nel mondo delle autonomie una voce tendenzialmente unica che afferma l’inutilità della figura. In realtà, si sono levate da tempo numerose voci a sostegno della indispensabilità di una figura come questa, non da abolire ma da riformare: voci tuttavia spesso inascoltate e in ogni caso sopraffatte dalla retorica del tempo. Nello stesso report pubblicato on line dal Ministro Madia, al termine della rilevazione avviata il 1° maggio 2014, si prende atto ufficialmente che la proposta di abolizione del segretario ha ricevuto una netta prevalenza di riscontri negativi; nonostante questo, la proposta di abolizione è finita dritta nel disegno di legge.

    Tra evoluzione e abolizione

    L’Anci a ben vedere chiede la rivisitazione della figura, non la sua soppressione; prevale ormai la tendenza a spostare il segretario comunale verso il ruolo “gestionale”, senza nessuna contraddizione tra i due ruoli, che un dirigente adeguatamente preparato può svolgere in modo efficace e integrato nell’ambito della direzione complessiva dell’ente (cosi come ribadito da Anci e Legautonomie Emilia-Romagna in una comunicazione ai sindaci del 14 maggio 2014, in cui si esprime forte preoccupazione in merito alla proposta di abolizione dei Segretari «che rischia di indebolire invece che modernizzare la dirigenza da affiancare agli Amministratori e di cui dotare l’ente locale»). Su questa vicenda va segnalata anche l’ampiezza e l’autorevolezza delle adesioni provenienti dal mondo civile al manifesto «No all’abolizione dei segretari comunali» reperibili sul sito dell’Associazione Giovan Battista Vighenzi. I risultati di questo dibattito sono confluiti anche nell’emendamento presentato da Angelica Saggese (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 10 febbraio), su cui si dovrà pronunciare il Senato

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