03/05/2023 – Appalti mense scolastiche, discriminatorio premiare caratteristiche cucina con punteggio alto

Per assegnare il servizio di mensa scolastica non si può premiare con punteggio troppo elevato le caratteristiche della cucina quali superficie del centro cottura, strumentazione, uso elle energie rinnovabili, dando solo venti giorni di tempo per dimostrarne il possesso. Ciò costituisce un’ingiusta discriminazione tra le imprese che già dispongono di un centro di cottura (come il gestore uscente) e coloro che invece ne siano privi, in contrasto con i principi di massima concorrenza e parità di trattamento. Lo ha stabilito Anac nel parere di precontenzioso n. 156 del 19 aprile 2023 approvato in seguito all’istanza di una società che contestava la procedura bandita dal comune di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, denunciando l’impossibilità di presentare un’offerta tanto che l’unica impresa ad averlo fatto è stata quella uscente che ha gestito il servizio per vent’anni. 

I fatti

Tra i requisiti richiesti dal disciplinare di gara vi era l’impegno dell’impresa a possedere entro venti giorni dall’aggiudicazione e per tutta la durata dell’appalto (massimo quattro anni) un proprio centro di cottura idoneo in regola con le norme vigenti e ai requisiti richiesti dal Capitolato Speciale d’Appalto. Per valutare le offerte tecniche (80 punti in palio), sono stati fissati criteri per l’attribuzione di punteggio: il tempo medio di percorso stradale per la consegna dei pasti dalle cucine alla scuola; le caratteristiche del centro di cottura come superfici, eventuali fonti di energia rinnovabile, planimetria con il puntuale posizionamento delle attrezzature.

I rilievi Anac

Nonostante la disponibilità di un centro di cottura sia formalmente prevista come requisito di esecuzione del contratto,  secondo Anac l’assegnazione di un punteggio elevato (pari a 31 punti sugli 80 totali) in ragione del tempo medio per la consegna dei pasti e delle caratteristiche intrinseche del centro fa sì che il possesso del centro diventi sostanzialmente una condizione per la partecipazione alla procedura anziché per la sola esecuzione del servizio, dato che costituisce un elemento che va indicato già al momento dell’offerta.

Inoltre, Anac definisce risibile il tempo concesso all’aggiudicatario per dimostrare il possesso del centro di cottura (dotato, di tutte le certificazioni richieste nel disciplinare di gara): solo venti giorni dall’aggiudicazione. Si tratta, secondo l’Autorità, di una misura restrittiva della concorrenza e volta a premiare chi, all’atto della partecipazione, ne sia già in possesso. In ogni caso, i tempi individuati dalla Stazione appaltante sono anche sproporzionati. La procedura di gara in esame, infatti, è stata bandita a gennaio 2023 mentre l’appalto, riferito alla la refezione scolastica per le annualità 2023/2024 e 2024/2025, verrà avviato nel mese di settembre 2023; sarebbe stato possibile, pertanto, secondo Anac, individuare una tempistica più ampia che garantisse agli operatori economici del settore – non aventi un centro di cottura in prossimità dei plessi scolastici, ma interessati a partecipare – la possibilità di presentare un’offerta e concorrere in condizioni di parità rispetto a coloro che, all’atto della partecipazione, ne erano già in possesso. 

Il documento

 

Parere di precontenzioso n. 156 del 19 aprile 2023.pdf

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