02/08/2018 – Codice degli appalti, si avvia la controriforma

Codice degli appalti, si avvia la controriforma

 Subito una consultazione pubblica sul Codice appalti, propedeutica alla riforma vera e propria che il governo metterà in cantiere a settembre. L’obiettivo è fare ripartire gli investimenti e rivitalizzare un settore che, nonostante il nuovo Codice, resta in crisi.

[P.32] Subito una consultazione pubblica sul Codice appalti, propedeutica alla riforma vera e propria che il governo metterà in cantiere a settembre. L’obiettivo sarà far ripartire gli investimenti e rivitalizzare il settore. E per fare questo il ministero delle infrastrutture sta lavorando su regole più chiare e snelle, perché «snellire le procedure non è in contraddizione con la difesa della legalità». La semplificazione dovrà partire dalle delibere Cipe, passando per un miglioramento del raccordo tra la fase di programmazione e la progettazione da parte delle stazioni appaltanti, il cui livello qualitativo va innalzato per abbattere sprechi e casi di opere incompiute. In audizione dinanzi alla commissione lavori pubblici del senato, il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli ha illustrato le linee programmatiche del proprio dicastero. Un programma che punta deciso verso obiettivi sostenibili, abbandonando la logica delle opere mastodontiche e dispendiose («la legge obiettivo», ha detto Toninelli, «ha fallito, avendo realizzato il 15% del programma iniziale, travolta dall’ennesima sequela di scandali che ne hanno dimostrato la permeabilità rispetto alla corruzione, alla speculazione e alle infiltrazioni delle attività criminali») per virare su «tante piccole opere diffuse che servano realmente ai cittadini»: ponti, strade, varianti autostradali, riqualificazione del tessuto urbano, manutenzione della rete ferroviaria, rinnovo del parco mezzi (autobus e treni) e soprattutto sicurezza. Su questo fronte Toninelli ha annunciato che sono in arrivo incentivi per gli enti locali che avvieranno progetti sulla sicurezza stradale finalizzati a ridurre il numero delle vittime sul proprio territorio. I dati del 2017, infatti, parlano di oltre 3.300 vittime, 95 in più rispetto al 2016. Obiettivi, ha sottolineato il ministro, molto lontani dai target europei. Confermati anche gli incentivi fiscali per l’installazione di dispositivi anti-abbandono dei bambini sui seggiolini auto. Tornando alle grandi opere, Toninelli ha spiegato che non tutte verranno abbandonate al proprio destino. Tutto dipenderà dall’analisi costi-benefici che il governo porterà avanti per ciascuna di esse. Un approccio nuovo che riguarderà non solo la Tav Torino-Lione, ma anche la Gronda autostradale di Genova, l’Aeroporto di Firenze, la Pedemontana lombarda, oltre alle opere dell’alta velocità (Terzo Valico, Nodo di Firenze, collegamento tra Brescia e Padova). Sulla Tav Toninelli ha confermato l’impegno preso dal governo Conte nella richiesta di fiducia al parlamento, ossia l’integrale ridiscussione del progetto tra Italia e Francia dopo una nuova valutazione costi-benefici. A svolgere tale analisi sarà la Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e il supporto alle funzioni di Alta sorveglianza presso il Mit. Nei prossimi mesi, ha annunciato il ministro, se ne conosceranno le valutazioni e sulla base di questi risultati il governo valuterà l’utilità delle singole opere e la loro sostenibilità. Sulla fusione tra Anas e Ferrovie, Toninelli ha parlato di criticità «non adeguatamente valutate». Criticità che fanno della fusione «un fallimento annunciato». «Eventuali sinergie industriali», ha concluso il ministro, «possono essere realizzate a prescindere dalla fusione».

Francesco Cerisano

01/08/2018 

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