02/03/2020 – I reali effetti del c.d. “Sblocca cantieri” sulle Linee Guida ANAC: un’occasione mancata per il tramonto del sistema di soft-law

I reali effetti del c.d. “Sblocca cantieri” sulle Linee Guida ANAC: un’occasione mancata per il tramonto del sistema di soft-law
di Iacopo Cavallini e Maria Orsetti – Dipartimento di Economia e Management, Università di Pisa
 
Le Linee Guida ANAC hanno subìto, nel nuovo contesto normativo, un sensibile ridimensionamento. Il D.L. n. 32/2019, c.d. “decreto sblocca-cantieri”, convertito con modificazioni nella Legge n. 55/ 2019, ha ripensato il ruolo dell’Autorità nazionale prevedendo che l’esecuzione, l’attuazione e l’integrazione del D.Lgs. n. 50/2016 non siano più affidate all’emanazione di specifiche Linee Guida, ma alla pubblicazione di un Regolamento unico elaborato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Sul piano “mediatico”, la disposizione è stata accolta come il segnale del tramonto del sistema di soft law nel settore dei contratti pubblici, o comunque di un complessivo ripensamento del ruolo dell’ANAC. Il clamore è, però, obiettivamente sproporzionato: a ben vedere, infatti, la riforma riguarda solo i decreti ministeriali tassativamente indicati, nonché alcune Linee Guida, ovvero una piccola porzione dell’attività svolta dall’Autorità medesima. Il ruolo di ANAC resta in realtà penetrante, e ciò è stato ribadito anche dal Consiglio di Stato, che nel dicembre 2019, dovendosi esprimere sullo schema di Linee Guida elaborato dall’Autorità aventi ad oggetto “Indicazioni in materia di affidamenti di servizi sociali”, ha colto l’occasione per sottolinearne l’autorevolezza anche sul piano pratico, affermando che sussistono degli obblighi di motivazione specifica anche in relazione a scelte amministrative non aderenti a quanto previsto nelle indicazioni, seppur non vincolanti, dell’Autorità.

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